anello Cerchietto di metallo, per lo più prezioso, che si porta infilato nelle dita delle mani come ornamento, come simbolo del vincolo matrimoniale, come insegna di dignità.
In Egitto l’uso dello scarabeo come sigillo mobile montato in un cerchio si ebbe dalla IV dinastia; dalla XVIII vi fu anche l’a. con castone piatto inciso. Degli a. d’oro cretesi-micenei, usati come sigilli, con castoni ellittici incisi e figurazioni complesse, rimangono impronte fittili. I Fenici diffusero l’a. a castone ellissoidale con figure di animali allineate in zone; a tali motivi succedono, nel 6° sec. a.C., quelli ionici. Nel 5° sec. a.C. l’a. greco ed etrusco-italico è a castone ovale; in
Del valore simbolico dell’a. è esempio in
Per l'a. di accumulazione a fasci collidenti ➔ anèllo di collisione.
In algebra moderna, ogni insieme di elementi nel quale siano definite due leggi di composizione (o «operazioni»), da dirsi convenzionalmente «somma» e «prodotto». La somma soddisfa le seguenti proprietà: 1)
Si chiama sottoanello (o subanello) di A un sottoinsieme proprio di un anello A che sia a sua volta un a.; un subanello I di A si chiama un ideale se il prodotto di un elemento di I per un elemento qualsiasi di A è ancora un elemento di I. Gli ideali hanno particolare importanza perché a essi sono legati gli omomorfismi dell’a., la costruzione dell’a. quoziente ecc. A. quoziente: a ogni subanello B di A è legata una suddivisione di A in «classi modulo B». Due elementi, a e a′, di A, appartengono a una stessa classe mod B se la loro differenza appartiene a B. La classe alla quale appartiene a si indica con {a}; a si dirà un rappresentante della classe. Le due operazioni essendo così definite:
ha senso parlare di «somma» tra classi e, se B è un ideale, anche di «prodotto» tra classi, perché, se a′ appartiene alla stessa classe di a, e b′ alla stessa classe di b, a′+b′ e a′b′ appartengono rispettivamente alla stessa classe di a+b e di ab. Si vede allora che le classi mod B formano un a. omomorfo ad A, che si definisce appunto come l’a. quoziente A/B. Per es., nell’a. degli interi, i numeri pari formano un ideale.
In anatomia, si chiamano a. molte aperture naturali quali l’a. ombelicale, l’a. inguinale ecc.; per estensione prende tale denominazione qualsiasi struttura anatomica a disposizione circolare. A. del grande adduttore Nella coscia l’orifizio inferiore del canale di Hunter, al livello del quale i vasi che vi passano (arteria e vena femorale) possono venire facilmente compressi nei movimenti dell’arto inferiore.
In neurologia l’ a. di Kayser-Fleischer è la pigmentazione corneale giallo-brunastra, di grande valore diagnostico, riscontrabile nella malattia di Wilson (degenerazione epatolenticolare).
In patologia, si definisce a. erniario l’orifizio, quasi regolarmente circolare, in cui s’impegna un viscere nell’erniarsi.
In artiglieria sono dette a. di centramento e a. di forzamento le corone di rame che abbracciano rispettivamente la parte anteriore e la base del proiettile, la prima allo scopo di tenere il proiettile centrato nella canna evitandone lo sbattimento e la seconda destinata ad essere incisa dalla rigatura per imprimere al proiettile il necessario moto di rotazione.