Dibona, Angelo

Enciclopedia dello Sport (2004)

Dibona, Angelo

Daniele Redaelli

Italia • Cortina d'Ampezzo (Belluno), 7 aprile 1879-21 aprile 1956

Scalatore e guida alpina con oltre 70 prime salite, fu tra i primi ad applicare la tecnica di ascensione dolomitica alle pareti granitiche delle Alpi occidentali, anticipando in questo l'attività di Giusto Gervasutti. Fautore di una scalata che non prevedeva l'uso di mezzi artificiali per la progressione, elevò le difficoltà di arrampicata su roccia, con salite oltre il V grado e sovente senza l'uso di chiodi. Sulle Dolomiti fu spesso in cordata con la guida alpina fassana Luigi Rizzi e con i fratelli Guido e Max Mayer, suoi clienti, con i quali un rapporto di amicizia gli consentiva di essere autonomo nella scelta degli itinerari di salita. Si impose all'attenzione del mondo alpinistico con la salita alla Ovest della Roda di Vael sul Catinaccio nel 1908. Due anni dopo realizzò la prima ascensione alla Nord della Cima Una e compì il suo capolavoro alla Sudovest del Croz dell'Altissimo (Brenta), 1000 metri di sviluppo con difficoltà di V grado superiore. Nello stesso anno aprì vie nuove alla Ovest del Sass Pordoi, alla Cresta Nord del Gran Vernel, al Dent de Mesdì (Gruppo Sella), alla Torre Innerkofler (Sassolungo). Nel 1911 realizzò un altro dei suoi capolavori, aprendo la prima via sulla parete Nord della Lalidererspitze (Karwendel), nelle Alpi Giulie, 900 metri di sviluppo, considerata dagli austriaci la salita più difficile su roccia del tempo. Tra il 1912 e il 1913, abbandonate momentaneamente le Dolomiti, elesse il Delfinato suo terreno di sfida con prime ascensioni di notevole difficoltà: la parete Sud della Meije, dove risolse il problema alpinistico individuato da Emil Zsigmondy (morto su questa parete nel 1885) senza l'uso di chiodi; il Flambeau des Écrins, lungo la Cresta Nord dell'Ailefroide (Cresta Côte Rouge); il Dôme de Neige des Écrins lungo la parete Nordovest; l'Aiguille du Pain de Sucre, rinominata Aiguille Dibona. Poi fu la volta di prime nel gruppo del Monte Bianco, la Cresta Est-Nordest della Dent du Requin, oggi itinerario classico (Mayer-Dibona), da lui definito la sua ascensione più impegnativa; l'Aiguille du Plan da Sudest, le Petites Jorasses da Sudovest. Fu tra i primi maestri di sci di Cortina d'Ampezzo.

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