Mai, Angelo. - Ecclesiastico e filologo (Schilpario1782 - Castel Gandolfo1854), gesuita (dal 1799), scrittore della Biblioteca Ambrosiana (dal 1810), poi (1819) prefetto della Biblioteca Vaticana, creato cardinale nel 1838. Attese per un quarantennio alla ricerca e alla pubblicazione di testi, anche se con metodo filologico imperfetto e sommario; mediante lo studio dei palinsesti, che solo con lui diventò sistematico, giunse a grandiose scoperte di testi classici. Sue sono le collezioni: Scriptorum veterum nova collectio (10 voll., 1825-38); Classicorum auctorum e Vaticanis codicibus editorum series (10 voll., 1828-38); Spicilegium Romanum (10 voll., 1839-44) e Nova Patrum Bibliotheca (7 voll., 1852-54). Importanti specialmente le scoperte di frammenti di orazioni ciceroniane, di testi giuridici pregiustinianei, delle lettere di Frontone e del De republica di Cicerone, celebrata questa da Leopardi (canzone Ad Angelo Mai, 1820).
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 67 (2006)
Nacque il 7 marzo 1782 a Schilpario, presso Bergamo, da Angelo e da Pietra di Antonio Mai dei Battistei. Il padre era un modesto carbonaio, ma la famiglia era abbastanza agiata. Il parroco del paese, G. Grassi, che lo tenne a battesimo, ne coltivò le prime inclinazioni religiose. Il MAI, Angelo compì ...
Cardinale e filologo, nato a Schilpario (Bergamo) il 7 marzo 1782, morto a Castel Gandolfo l'8 settembre 1854. Nel 1799 entrò a far parte della Compagnia di Gesù e studiò a Colorno e a Parma; fu a Napoli, a Roma, a Orvieto, dove fu ordinato sacerdote nel 1808, e di nuovo a Roma, finché, tornato a Milano, ...
àngelo (o àngiolo; ant. àgnolo) s. m. [lat. tardo angĕlus, dal gr. ἄγγελος «messaggero, angelo», usato dai traduttori greci dell’Antico Testamento per rendere l’ebraico mal’āk «messaggero, ministro»]. – 1. Nelle credenze religiose dell’Antico Testamento...
avv. [lat. magis «più»; v. ma’2 e ma1]. – 1. Nell’uso ant., con sign. vicino a quello etimologico, e di solito in unione o in corrispondenza con un non, equivale a «più»: Pensa che questo dì mai non raggiorna! (Dante); Sparve il palagio, e mai non fo...