RICCI, Angelo Maria

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 87 (2016)

RICCI, Angelo Maria

Giorgio Piras

RICCI, Angelo Maria. – Nacque a Firenze il 30 aprile 1688, da Francesco e da Caterina Carpinea, di modesta condizione e cultura. Dopo aver ricevuto la prima educazione nel collegio gesuitico, proseguì gli studi nel collegio Laurenziano e poi in quello Eugeniano. Ottenne la laurea in teologia nello Studio fiorentino e fu consacrato sacerdote.

Dal 1713 insegnò per un biennio retorica nel seminario di S. Miniato al Tedesco. Tornato a Firenze, svolse gli uffici sacerdotali nella chiesa di S. Maria Nova. Nel frattempo approfondì la conoscenza del greco, di cui aveva appreso i rudimenti da fanciullo, grazie agli insegnamenti di Anton Maria Salvini, professore di lettere greche nello Studio.

Nel 1714 pronunciò nell’Accademia degli Apatisti un discorso Della necessità e facilità della lingua greca (Firenze 1714): il greco è lingua facile da apprendere e la sua conoscenza diretta è fondamentale, anche per gli studi sacri. Esso si pone alla base del latino e del toscano, il cui uso di certo Ricci non vuole svilire. Fu quindi chiamato a insegnare lettere umane ai chierici della basilica laurenziana (dal 1716 al 1719) e poi del collegio Eugeniano (per nove anni). Nel 1722 fu nominato coadiutore di Salvini nello Studio e lo sostituì a lezione; dopo la scomparsa di Salvini, nel 1729, gli successe nella cattedra di lettere greche, che mantenne sino alla morte, proseguendo anche a impartire in casa propria lezioni di greco e letteratura.

Dalla e per la scuola nascono una grammatica latina elementare e una fortunata raccolta di locuzioni plautine e terenziane. Con fini didattici scrisse anche un compendio di storia fiorentina dedicato a Bartolomeo e Lorenzo Niccolini: rimasto inedito fu in parte riutilizzato da Marco Lastri per redigere il Compendio di storia fiorentina per uso della gioventù (Firenze 1792), pubblicato anonimo.

Si dedicò con una certa costanza alle traduzioni dal greco (tra le più fortunate quelle delle favole di Esopo, 1736, e della Batracomiomachia, 1741): i suoi volgarizzamenti, spesso in versi, erano anche recitati dai suoi allievi, talvolta accompagnati dalla musica, specialmente di Carnevale (una drammatizzazione dei Proverbi si trova in Firenze, Biblioteca Riccardiana, Mss., 833, cc. 194r-214v).

La pubblicazione di un’omelia di Andrea Cretese come presunto inedito non passò inosservata a Giovanni Lami (cfr. G. Lami, Deliciae eruditorum, I, Firenze 1736, p. 82; II, Firenze 1737, pp. XXII s.); dall’episodio sarebbe nato un aspro risentimento di Ricci nei confronti di Lami, che avrebbe portato all’allontanamento di quest’ultimo da Firenze (echi della vicenda e affermazioni sarcastiche nei confronti di Ricci si trovano anche in Raccolta..., 1761, pp. 410, 528, 560, 564; l’episodio anche in De Tipaldo, 1840, p. 173).

Accademico della Crusca dal 1737 (già dal 1729 si era occupato delle voci greche della IV impressione del Vocabolario), ne fu censore nel 1761-62; fu anche socio dell’Accademia dei Georgofili. Si dedicò in particolare allo studio dei poemi omerici. La sua opera più nota sono le Dissertationes Homericae (Firenze 1740-1741).

Nate dalle lezioni allo Studio, sono assai ricche di osservazioni erudite, soprattutto di natura contenutistica («magis res quam verba […] explanabuntur», I, p. XXVII) e rientrano in una visione di Omero sulla cui storicità Ricci non ha dubbi come fonte di conoscenza positiva dell’antichità greca («Homerus non solum totius antiquitatis, sed et omnium doctrinarum thesaurus», I, p. XXVIII), ma difficilmente apportano novità di rilievo. I poemi sono difesi con tono apologetico dai critici (Giulio Cesare Scaligero, Wilhelm Canter, Gian Vincenzo Gravina ecc.), anche con il ricorso all’interpretazione allegorica e l’istituzione di paralleli con le Sacre Scritture.

Sono rimasti invece inediti i Ragionamenti omerici, in volgare, recitati alla Crusca dal 1743 (ora in Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham, 655).

Nel 1755 fu nominato proposto dell’oratorio di S. Maria del Bigallo.

Morì a Firenze il 20 maggio 1767.

Fu in corrispondenza con vari eruditi del tempo (tra cui Jacopo Facciolati, Ludovico Antonio Muratori, Scipione Maffei). Lasciò manoscritti di sue opere inedite al proposto Gaetano Ceni (Moreni, 1805, p. 247).

Opere. Orazione parenetica di Dante, recitata nell’Accademia Fiorentina nel 1715, inedita (cfr. Salvini, 1717, p. 665); Orazione sopra la città di Firenze fatta nel 1727 (Poppi, Biblioteca comunale Rilliana, Mss., 76, cc. 3r-9r); Tre fondamenti di vera sapienza […] ritrovati in tre nobilissimi ragionamenti di Plutarco, S. Basilio, e s. Gregorio Nazianzeno tradotti dal greco nel toscano idioma…, Firenze 1731; Omelie scelte di s. Basilio Magno tradotte dal greco nell’idioma toscano […] colle quali comparisce alla luce un’Omelia greca di s. Andrea Cretense estratta la prima volta dalla Libreria Laurenziana, e dal medesimo latinamente tradotta, Firenze 1732; epigrammi greci e latini (per il funerale dell’arcivescovo di Firenze nel 1721, in Relazione dell’ultima infermità, morte e sepoltura dell’illustriss. e reverendiss. Monsig. Tommaso Buonaventura de’ Conti della Gherardesca…, Firenze 1721, pp. 20 s.; Nozze Riccardi-Gerini, Firenze 1733; Nozze Tempi-Capponi, Firenze 1744; Nozze Dini-Gerini, Firenze 1756); Regole fondamentali della grammatica latina pei giovanetti, Firenze 1734 (rist. 1736); Calligrafia plautina, e terenziana…, Firenze 1735 (rist. Venezia 1739, 1751, Bologna 1830, Parma 1836); Le favole greche d’Esopo volgarizzate in rime anacreontiche toscane […] Con alcune operette del medesimo, utili per lo studio della lingua greca…, Firenze 1736 (rist. Venezia 1737, anche con la versione latina, 1838, 1839; la lettera ad Alfonso Alamanni da cui sono tratte le finali Considerazioni intorno alla pronunzia greca si trova in Firenze, Biblioteca Riccardiana, Mss., 2781, cc. 3r-10v, con data 21 maggio 1730); Dissertationes Homericae habitae in Florentino Lyceo […] Orationes pro solenni instauratione studiorum, I-III, Florentiae 1740-1741 (Dissertationes Homericae […] in unum collectae, a cura di F.G. Born, Lipsiae 1784); La Guerra de’ ranocchi e de’ topi tradotta in rime anacreontiche […] con altri ameni volgarizzamenti e un’appendice di piacevoli poesie (Luciano, Icaromenippo; Andrea Salernitano, Bellum Grammaticale; Erasmo, Elogio della follia; tra le poesie, dello stesso Ricci e in parte con musica, anche Lo sposalizio dell’X e della Z), Firenze 1741 (rist. in calce a Opere d’Omero tradotte dall’original greco da A.M. Salvini, II, Padova 1742, pp. 396-412 e in Batracomiomachia e Inni di Omero tradotti in versi da vari, Livorno 1805, pp. 31-59); Ragionamenti Omerici (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham, 655, cc. 1r-443v); Lettera inedita d’A.M. R. […] all’eminentissimo cardinal Quirini, Venezia 1832 (la lettera è del 1744); Floro Florentino ovvero Elementi della storia fiorentina divisa in deche (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham, 654, cc. 1r-184r; Arezzo, Biblioteca Città di Arezzo, Mss., 529, cc. 4r-197r, senza il proemio ai Niccolini; in parte diverso il testo presente in Poppi, Biblioteca comunale Rilliana, Mss., 76, cc. 12r-237r); Bellezze della città di Firenze. Estratto delle Memorie di Francesco Bocchi [cioè Le bellezze della città di Fiorenza..., Firenze 1591] (Poppi, Biblioteca comunale Rilliana, Mss., 76, cc. 240r-277r); De Romanorum imperio […] Epistola ad […] Marcum principem de Craon, in Applausi poetici per la gloriosissima esaltazione all’augusto trono imperiale […] di Francesco III..., Firenze 1745, pp. n.n. (epistola in esametri).

Secondo Johann Jakob Brucker (1766), sarebbero rimasti inoltre inediti Conspectus omnium Graecorum poetarum una et viginti dissertationibus exhibitus, cui accedunt orationes pro studiorum instauratione habitae post vulgatas Homericas dissertationes; Epistolae eruditae et lepidae ad amicum, sub nomine Maladicae Marii Euplocami scriptae; Seria cum ludicris permista colloquia, in aliquot genialibus vigiliis.

Fonti e Bibl.: Firenze, Biblioteca Moreniana, Bigazzi, 282, cc. 1r-56r; 282bis, cc. 1r-45v: A.M. Ricci, Vita a seipso conscripta ad nobilissimum iuvenem atque ornatissimum Gabrielem Riccardium (prima e seconda parte dell’autobiografia ancora conservata nella Biblioteca Riccardiana all’inizio dell’Ottocento, cfr. Moreni, 1805, pp. 247 s.); S. Salvini, Fasti consolari dell’Accademia Fiorentina, Firenze 1717, p. 665; G. Richa, Notizie istoriche delle chiese fiorentine, VII, 3, Firenze 1758, pp. 282-288; Raccolta di composizioni diverse sopra alcune controversie letterarie, Lucca 1761, pp. 410, 528, 560, 564; J.J. Brucker, A.M. R., in Pinacotheca scriptorum nostra aetate literis illustrium […], Decas V, Augustae Vindelicorum 1766, n. 5; [G. Lami], in Novelle letterarie, XXVIII (1767), coll. 369-372; F. Fontani, Elogio del dr. Giovanni Lami recitato nella Reale Accademia Fiorentina, Firenze 1789, pp. 148-150; D. Moreni, Bibliografia storico-ragionata della Toscana, II, Firenze 1805, pp. 247 s.; G. Prezziner, Storia del pubblico Studio e delle Società scientifiche e letterarie di Firenze, II, Firenze 1810, pp. 96, 118 s., 158; D. Moreni, Continuazione delle Memorie istoriche dell’ambrosiana imperial basilica di S. Lorenzo di Firenze, I, Firenze 1816, pp. 87-89; E. De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri, VII, Venezia 1840, p. 173; G.B. Zannoni, Storia della Accademia della Crusca e rapporti ed elogi, Firenze 1848, p. 90; M. Tabarrini, Degli studi e delle vicende della Reale Accademia dei Georgofili, Firenze 1856, p. 100; A. Curione, Sullo studio del greco in Italia nei secoli XVII e XVIII, Roma 1941, pp. 76, 100 s., 108 s.; G. Finsler, Homer in der Neuzeit von Dante bis Goethe, Leipzig-Berlin 1912, pp. 104 s.; A. Curione, Le “Dissertationes Homericae” di A.M. R., in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, s. 2, XIX (1950), pp. 67-84; S. Parodi, Catalogo degli Accademici dalla fondazione, Firenze 1983, n. 659 p. 198; Ead., Quattro secoli di Crusca 1583-1983, Firenze 1983, pp. 98, 116.

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