PUCCINELLI, Angelo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 85 (2016)

PUCCINELLI, Angelo

Roberto Paolo Novello

PUCCINELLI, Angelo (Angelo di Puccinello). – Non si conosce la data di nascita di questo pittore attivo fra la seconda metà del XIV e i primi anni del XV secolo: è detto lucchese nelle sue iscrizioni e nei documenti che lo citano, in uno dei quali (Concioni - Ferri - Ghilarducci, 1994, p. 322) si indica una provenienza da Brancoli. Si ritiene concordemente che debba essere identificato con l’«Angnolo dipintore da Lucha» che il 2 marzo 1379 (1380 nel computo comune) fu incaricato di dipingere, a Siena, una statua lignea di s. Pietro appartenente alla locale Opera del duomo, statua per cui stava approntando un tabernacolo ligneo Giacomo del Tonghio (Milanesi, 1854, p. 285).

Sulla base delle caratteristiche della sua opera successiva, gli storici ipotizzano un prolungato soggiorno senese negli anni Settanta del secolo, al quale risalirebbe la sua formazione, con esiti iniziali vicini a quelli dei pittori locali Jacopo di Mino del Pellicciaio e Paolo di Giovanni Fei. Si fanno risalire al soggiorno senese l’importante trittico con S. Michele arcangelo in trono fra s. Antonio abate e il Battista (Siena, Pinacoteca nazionale, da S. Pellegrino alla Sapienza; cfr. Berretti, 2014) e la Madonna allattante del Museo diocesano di Siena, recentemente attribuitagli (De Marchi, 2012a, pp. 18, 27 n. 14).

Al periodo senese o ai primi tempi del successivo ritorno a Lucca vengono anche riferiti la piccola tavola con la Madonna in trono e santi del Lindenau-Museum di Altenburg (Weppelmann, 2008), i laterali di polittico, già parti di uno stesso complesso, con S. Caterina e un Santo vescovo (forse Regolo; già Los Angeles, The J. Paul Getty Museum; venduti in asta da Sotheby’s, New York, 27 gennaio 2011, per 506.500 dollari) e con S. Maria Maddalena e S. Giovanni Battista (Avignone, Musée du Petit Palais), nonché il Thronum Gratiae dell’Alana Collection di Newark (Delaware; Labriola, 2011).

La prima menzione certa del pittore nella sua città natale risale al 1382, anno in cui firmava e datava («Angelus Puccinelli pinxit hoc opus MCCCLXXXII»; Trenta, 1822, p. 30) un trittico con l’Incoronazione della Vergine tra i ss. Simone e Giuda, Giovanni Battista e Maddalena, già nella chiesa lucchese di S. Maria Filicorbi (detta di S. Ansano) e oggi perduto. Al primo periodo lucchese si attribuisce anche l’opera più nota del pittore, il trittico con lo Sposalizio di s. Caterina fra i ss. Pietro e Giovanni Battista, Gervasio e Protasio, del Museo di villa Guinigi di Lucca (dall’oratorio di S. Caterina degli Orfanelli, vicino all’ospedale di S. Maria Forisportam), firmato e datato «A.D.M. - Angelus Puccinelli de Lucca pinxit - CCCL[...]». La data, visibilmente frammentaria, era un tempo interpretata proprio come 1350; ma i dati relativi al committente, ser Nieri Vannucci, citato nel prosieguo dell’iscrizione (Regola, 1977), permettono di situare il trittico all’inizio degli anni Ottanta del secolo. Allo stesso momento stilistico, nel quale si rileva una progressiva introduzione nella cultura del pittore di elementi fiorentineggianti, con risultati che collocano Puccinelli in vicinanza di Antonio Veneziano, è riconducibile il trittico ricomponibile (González-Palacios, 1971, p. 6) con la Madonna con il Bambino del Museo di villa Guinigi (inv. 173) e i laterali con S. Paolo e un santo vescovo (a sinistra) e i Ss. Leonardo e Sebastiano (a destra) del Museo Mayer van den Bergh di Anversa (De Marchi, in Sumptuosa tabula picta, 1998, pp. 162-164; per Boggi, 1999, pp. 108 s., l’opera sarebbe da datare verso il 1390).

Nel gennaio del 1383, assieme al fratello Iacopo, prendeva a nolo un letto con relativo corredo invernale completo da restituire entro tre mesi, segno forse di una condizione economica o abitativa ancora precaria (Lazzareschi, 1938, p. 150).

Nel 1386 datava e firmava («ANGELUS PUCCINELLI DE LUCA PIN-XIT») la Dormitio Virginis conservata nella chiesa lucchese di S. Maria Forisportam (ma forse in origine in S. Giacomo alla Tomba; Pisani, in Sumptuosa tabula picta, 1998, p. 172), commissionata dal mercante Nicolao di ser Pagano Serantoni. Si ritiene che la tavola fosse fiancheggiata in origine dai due elementi laterali con dieci figure complessive di santi già conservati (ante 1952) nella collezione van der Quast di Radensleben, presso Berlino (González-Palacios, 1971, pp. 3-5).

Fra il 1387 e il 1390 Puccinelli è documentato solo da citazioni per piccole controversie presso la curia del Fondaco di Lucca (Concioni - Ferri - Ghilarducci, 1994, p. 320).

Nel 1390 aveva in bottega un S. Giovanni intagliato da dipingere per conto di Simonetto di Gabriele Tegrimi (Lazzareschi, 1938, pp. 146, 153). Il 24 maggio 1391 contrasse un mutuo di 15 fiorini, da restituire entro cinque anni (ma estinto solo nel 1400), assieme al noto pittore lucchese Francesco Anguilla (p. 153). Con questo artista Puccinelli collaborò l’anno successivo, ma in un ruolo molto marginale, per la decorazione pittorica di un gruppo ligneo dell’Annunciazione per il Duomo di S. Martino (Concioni - Ferri - Ghilarducci, 1994, p. 320). Sempre nel 1392 ricevette da Nicolao di Domenico la commissione di una tavola per l’altare di S. Nicolao nella chiesa lucchese di S. Michele in Foro, per la quale ottenne pagamenti fino al 1394 (pp. 320, 322 n. 12); quest’opera è stata recentemente identificata, per la corrispondenza cronologica e su base iconografica (Pisani, in Sumptuosa tabula picta, 1998, p. 173), con il trittico firmato e datato 1394 («ANGELUS PUCCINELLI PINX[it]. A.D. M.CCC.L.XXXX.IIII») nella parrocchiale di S. Niccolò a Varano, in Lunigiana, raffigurante la Madonna con il Bambino fra s. Lucia, s. Nicola, s. Michele e s. Agostino.

Opera in cattivo stato conservativo, il trittico conferma comunque il progressivo procedere di Puccinelli verso una notevole saldezza plastica delle figure.

Nel 1394 Puccinelli fu eletto nel Consiglio generale di Lucca per il terziere di S. Salvatore e assolse l’incarico di «pennoniere» (Boggi, 1999, p. 109). Nel luglio del 1395 aveva iniziato a dipingere una «ymaginem» da porre sull’altare dei Ss. Giovanni e Biagio nel transetto sud del duomo di Lucca, fondato per volontà dell’arciprete Giovanni di Simone da Lucca (Lazzareschi, 1938, pp. 154 s.); dell’opera non si hanno altre notizie.

Nel gennaio del 1398 prese in affitto un immobile nella contrada lucchese di S. Pier Cigoli (Concioni - Ferri - Ghilarducci, 1994, p. 322).

Nel 1399 firmava («Angelus pinxit a. 1399»; Trenta, 1822, p. 31) un polittico per la chiesa lucchese di S. Lorenzo in Poggio, oggi perduto, la cui forma e la cui iconografia (Madonna con il Bambino fra i ss. Lorenzo, Giovanni Battista, Apollonia e Stefano) sono comunque attestate da un disegno antico (riprodotto in Filieri, in Sumptuosa tabula picta, 1998, p. 32).

Nella portata all’Estimo del marzo dello stesso anno Puccinelli risultava risiedere nella contrada di S. Salvatore in Mustolio; la sua ricchezza era stimata in 60 fiorini (Boggi, 1999, pp. 109, 114 n. 35). Fra il 1403 e il 1405 fu ricordato in citazioni della curia del Fondaco (p. 109); nell’agosto del 1405 vi fu convocato per rispondere di un debito con il fornaio Dino di Giovanni (Lazzareschi, 1938, p. 155).

Il 1° luglio 1407 ricevette dal pannaio Nuccio di Giovanni, esecutore testamentario di un altro pannaio, Giovanni di Paolo, la commissione di un grande polittico con la Madonna con il Bambino e i ss. Giovanni Evangelista, Maddalena, Stefano e Pietro (pp. 156, 162-164): l’opera doveva essere completata da cuspidi con l’Eterno e i quattro dottori della Chiesa e da una predella con storie dei santi citati. Destinata a una chiesa non menzionata, l’ancona, per la quale Puccinelli ricevette in acconto la metà degli 80 fiorini pattuiti, doveva essere consegnata entro l’ottobre successivo. Questa commissione di grande valore, per un dipinto del quale non rimangono tracce, costituisce l’ultima notizia conosciuta sull’artista, del quale si ignorano luogo e data di morte.

Opere. Oltre alle opere già citate, sono riferite all’operosità di Puccinelli una Madonna dell’Umiltà del Château-Musée Jacquemart-André di Chaalis, in Francia, un trilobo con figura di santa sul mercato antiquario (De Marchi, 2012a, pp. 18, 20), una predella con l’Imago Pietatis fra Maria e s. Giovanni di proprietà privata (Id., in Sumptuosa tabula picta, 1998, p. 165), un Santo vescovo presso la galerie Sarti di Parigi (Id., 2002). L’imponente Madonna con il Bambino in trono della chiesa di Veneri presso Pescia (Id., in Sumptuosa tabula picta, 1998, p. 176) e una Madonna con il Bambino (Madonna del Solletico) recentemente entrata nelle collezioni del Museo di villa Guinigi di Lucca (Id., 2012b, pp. 124 s.) sono probabile testimonianza dell’ultimo periodo di attività del pittore, dopo il datato trittico di Varano. Al di fuori della pittura su tavola, si è ipotizzato (Id., 2012a, p. 20) che possano essere di Puccinelli i frammenti di affreschi della cappella Sandei in S. Frediano a Lucca.

Fonti e Bibl.: T. Trenta, Dissertazione sullo stato dell’architettura, pittura e arti figurative in rilievo in Lucca ne’ bassi tempi, in Memorie e documenti per servire all’istoria del Ducato di Lucca, VIII, Lucca 1822; G. Milanesi, Documenti per la storia dell’arte senese, I, Siena 1854, p. 285; L. Servolini, A. P., in Bollettino d’arte, s. 3, XXVIII (1934-1935), 5, pp. 215-224; E. Lazzareschi, A. P. e gli altri pittori lucchesi del Trecento, in Bollettino storico lucchese, X (1938), pp. 137-164; F. Zeri, A. P. a Siena, in Bollettino d’arte, s. 4, XLIX (1964), 3, pp. 229-235; A. González-Palacios, Posizione di A. P., in Antichità viva, X (1971), 3, pp. 3-9; M.L. Regola, Due documenti per il trittico con lo «Sposalizio mistico di Santa Caterina» di A. P., in Prospettiva, 1977, n. 8, pp. 46-48; A. Caleca, Pittura del Duecento e del Trecento a Pisa e a Lucca, in La pittura in Italia. Il Duecento e il Trecento, I, Milano 1986a, p. 258; Id., P. A. da Lucca, ibid., II, 1986b, pp. 654 s.; M. Tazartes, Profilo della pittura lucchese del Trecento, in Ricerche di storia dell’arte, 1993, n. 50, pp. 89-102; G. Concioni - C. Ferri - G. Ghilarducci, Arte e pittura nel Medioevo lucchese, Lucca 1994, pp. 320-323; Sumptuosa tabula picta. Pittori a Lucca tra Gotico e Rinascimento (catal., Lucca), a cura di M.T. Filieri, Livorno 1998 (in partic. A. González-Palacios, Trattato di Lucca, pp. 16-25, in partic. pp. 20 s., M.T. Filieri, Cappelle, altari, polittici: dal prestigio delle commissioni alla dispersione del patrimonio, pp. 26-41; A. De Marchi, A. P., Profilo, nn. 5-8, 11, pp. 148-168, 176; L. Pisani, nn. 9-10, pp. 170-175); F. Boggi, Painting in Lucca from the Libertà to the Signoria of Paolo Guinigi: observations, proposals and new documents, in Arte cristiana, LXXXVII (1999), 791, pp. 105-116; A. De Marchi, A. P. - Saint Évéque, in G. Sarti, Fonds d’or et fonds peints italiens (1300-1560), Paris 2002, pp. 44-53; A. De Marchi, La tavola d’altare, in Storia delle arti in Toscana. Il Trecento, a cura di M. Seidel, Firenze 2004, pp. 15-44 (in partic. pp. 38-41); S. Weppelmann, n. 44, in Maestri senesi e toscani nel Lindenau-Museum di Altenburg (catal.), a cura di M. Boskovits, Siena 2008, pp. 226-230; A. Labriola, n. 3, in The Alana Collection, II, Italian paintings and sculptures from the Fourteenth to Sixteenth Century, a cura di M. Boskovits, Florence 2011, pp. 15-20; A. De Marchi, Pittori ed altri artisti a Lucca al tempo di Paolo Guinigi, in Battista di Gerio in San Quirico all’Olivo: pittori a Lucca al tempo di Paolo Guinigi (catal., Lucca), a cura di A. d’Aniello, Pisa 2012a, pp. 17-27; Id., ibid., 2012b, pp. 124 s.; L. Berretti, n. 29, in Pittura senese. Ars narrandi nell’Europa gotica (catal., Bruxelles-Rouen), a cura di M. Scalini - A.M. Guiducci, Cinisello Balsamo 2014, pp. 152 s.

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