ANTARTIDE

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

ANTARTIDE (III, p. 436 e App. I, p. 120)

Roberto ALMAGIA
Federico CURATO

L'esplorazione dell'Antartide è continuata dal 1935 in poi, soprattutto per opera di Norvegesi, Britannici e Statunitensi, ma anche di Tedeschi, ecc. e con cospicui risultati, dovuti in buona parte al sagace impiego di mezzi combinati navali, terrestri ed aerei ed alla costituzione di basi di operazione bene scelte.

La nave norvegese Thorsavn, già attiva negli anni precedenti, ha continuato ricerche e rilievi nel quadrante Indiano ed ha scoperto un nuovo lembo di terra, che ha ricevuto il nome di Terra di Ingrid Christensen seguendone la costa per oltre 400 km.; con mezzi aerei è stato eseguito il rilievo di questa e di altre aree costiere vicine, che sono oggi tra le meglio rilevate di tutta l'Antartide. Il governo norvegese con atto del 14 gennaio 1939 ha dichiarato la sua sovranità su tutto il settore fra il 20° meridiano ovest e il 45° est e la ha successivamente confermata nel giugno 1948.

Dal settembre 1934 al gennaio 1938 una importante spedizione britannica imbarcata sulla nave Penola, comandata da J. Rymill, ha operato nella Terra di Graham, dimostrando che essa non è un'isola, perché il cosiddetto Stretto di Hearst, che H. Wilkins aveva creduto di scoprire, non esiste. La spedizione ha inoltre meglio riconosciuto i contorni e la figura dell'isola di Alessandro I. Il carattere peninsulare della Terra di Graham è stato confermato anche dall'ardito volo di Lincoln Ellsworth dall'isola Dundee (presso l'estremità nord della Terra di Graham) attraverso l'intero continente fino alla banchisa del Mare di Ross (1935); la penisola viene ora designata col nuovo nome di Pen. di Palmer. Le navi britanniche Discovery II e Scoresby hanno eseguito (1937-39) indagini ricchissime di risultati nei mari antartici, raccogliendo dati meteorologici, dati idrografici (limiti delle barriere di ghiaccio e dei ghiacci galleggianti) e dati biologici (distribuzione del plancton, ecc.) assai utili anche nei riguardi della pesca.

Una spedizione tedesca sulla nave Schwabenland al comando di A. Ritscher ha operato in un settore poco noto, tra la Terra della Principessa Martha e quella della Regina Maud, rilevando con operazioni fotogrammetriche un'area di circa 600.000 kmq. cui fu dato il nome di "Neu Schwabenland" (Nuova Svevia).

Nel 1939 L. Ellsworth compì nuovi estesissimi voli nel Quadrante Indiano, all'incirca fra 72° e 85° est, riconoscendo un vasto altipiano precedentemente ignoto fin verso 74° lat. S. (Altipiano americano) sul quale è stata dichiarata la sovranità degli Stati Uniti.

Dal novembre 1939 all'ottobre 1940 una spedizione magnificamente attrezzata, al comando del contrammiraglio Byrd, con due navi e numerosi mezzi aerei ha operato sia dalla base di Little America sul margine della Barriera di Ross a sud-ovest della Terra di Edoardo VII, sia da una base presso la costa occidentale della Terra di Graham. I voli avrebbero accertato che non esiste una comunicazione fra il Mare di Ross e il Mare di Weddell e che pertanto l'Antartide occidentale e l'orientale costituirebbero con ogni probabilità un'unica massa. Altri voli eseguiti ad ovest della Terra di Graham fino nelle vicinanze del Mare di Ross, hanno nuovamente precisato l'estensione dell'isola di Alessandro I e determinato l'andamento della costa in questo settore, finora il meno conosciuto dell'Antartide, di modo che ormai tutto il contorno del continente risulta approssimativamente riconosciuto.

Durante la seconda Guerra mondiale una spedizione inglese, diretta da J. W. S. Marr, ha soggiornato nella Terra di Graham (1943-47) raccogliendo un ricchissimo materiale di osservazioni, soprattutto meteorologiche e geografiche (magnetismo).

Alla fine del 1946 un'altra spedizione organizzata con mezzi grandiosi (nave, battelli di appoggio, un sommergibile, un rompighiaccio, gran quantità di aeroplani ed elicotteri) e con numeroso personale di ogni genere al comando dell'ammiraglio Byrd (U. S. Navy Antarctic Expedition 1946-47 secondo la denominazione ufficiale) ha raggiunto l'Antartide, col proposito di compierne il periplo per intero e di riconoscere e rilevare, soprattutto con mezzi aerei, le regioni interne, penetrandovi dai punti più accessibili. I resultati di questa spedizione, di gran lunga la più importante finora effettuata nella regione antartica, appaiono dai primi sommarî resoconti di un interesse eccezionale in ogni campo. Essa fu divisa in tre gruppi ciascuno dei quali disponeva di tre navi. Il gruppo orientale, il cui punto di ritrovo era l'isola di Pietro I, rilevò interamente le coste prima presso che sconosciute verso ovest fino al 130° meridiano circa, scoprendo una penisola ed un ampio golfo, la cui esistenza era insospettata; eseguì inoltre ricognizioni nella zona dell'isola di Alessandro I e della Penisola di Palmer. Il gruppo occidentale mosse dalle isole di Balleny presso la costa N. della Terra Vittoria e con una serie di 35 voli appoggiati a navi che si portavano successivamente sempre più ad ovest, riconobbe la intera zona costiera per poco meno di 160°, cioè all'incirca fino al meridiano di Greenwich. La più sorprendente delle scoperte fatte fu quella di una specie di oasi alle spalle della Costa della Regina Maria, con terreno accidentato, libero dai ghiacci, rivestito di praterie e cosparso di laghi dalle acque verdi o azzurre. Il gruppo centrale, al comando dello stesso Byrd, che aveva la sua base a Little America, ha compiuto una trentina di voli, in uno dei quali il Byrd raggiunse il Polo Sud, mentre altri ebbero per campo l'altipiano circostante al Polo, la Terra di Maria Byrd e la ghiaccia di Ross, che fu sorvolata in ogni senso. Nel complesso furono rilevati almeno 1.600.000 kmq. di nuovi territorî, fu raccolto un materiale fotografico enorme; furono anche scoperte nuove catene montuose, e riconosciute per centinaia di km. coste che non erano mai state per l'innanzi avvistate, ecc.

Nel 1947 sono entrati in gara nell'esplorazione dell'Antartide anche spedizioni argentine e chilene: esse operano nella Penisola di Palmer e nelle isole adiacenti, dove hanno stabilito basi per ricerche.

Riconosciuto ormai il contorno dell'Antartide nelle sue linee generali, si può ritenere che l'area del continente sia di 13.500.000 kmq. circa. Esso forma dunque con tutta probabilità un'unica massa, che è in massima parte un altipiano, estremamente monotono in alcuni settori, altrove invece molto accidentato: nella Terra di Maria Byrd sono state scoperte serie di catene, una delle quali ha cime forse superiori a 6000 m. Le catene che orlano il Mare di Ross sono ora ben conosciute; ne scendono poderose lingue ghiacciate, superate peraltro da quelle che si spingono in mare dalla Terra di Giorgio V e costituiscono probabilmente i più estesi ghiacciai del nondo. Oltre al famoso zoccolo ghiacciato che ricopre il Mare di Ross, si conoscono altri minori zoccoli ghiacciati aderenti a diverse sezioni di costa del continente. L'Antartide occidentale e l'orientale sono congiunte da una zona bassa e piatta.

L'esplorazione geologica, che presenta grandissime diíficoltà, è meno progredita. Le ipotesi formulate circa l'esistenza di vaste e varie risorse minerarie, non sono per ora confermate in modo concreto. Copiosissimi sono i materiali di osservazione raccolti sul clima dell'Antartide, ma essi debbono ancora essere elaborati. Sono state riconosciute alcune località che potrebbero prestarsi alla creazione di basi per le navi che esercitano la pesca e la caccia agli animali marini nelle acque antartiche (Penisola di Palmer, Terra di Ingrid Christensen, ecc.).

Storia. - I risultati raggiunti dalle due prime spedizioni di R. Byrd, sia sotto il profilo scientifico, sia sotto quello economico (anche se con speranza di profitto a remota scadenza), suscitarono numerose iniziative da parte di varî stati, miranti a creare, o a rafforzare, eventuali diritti di sovranità su quei territorî rimasti sino ad allora "terra di nessuno" (no man's land).

Dopo le iniziative (v. in App. I, p. 122) già ricordate della Gran Bretagna, della Nuova Zelanda e della Francia, l'Australia con decreto del 7 febbraio 1933 aveva delimitato e si era quindi annesso il "Territorio Antartico Australiano". Si giunse così alle dichiarazioni di sovranità degli anni 1939-40 da parte di altri tre stati. Prima fu la Norvegia, che già possedeva le isolette di Bouvet e di San Pietro, basi dei cacciatori norvegesi di balene, a proclamare (14 gennaio 1939) la propria sovranità sulla Terra della Regina Maud, tra il 45° di longitudine est e il 20° di longitudine ovest; la imitarono poco dopo l'Argentina e il Chile. L'Argentina, che già da un secolo contendeva alla Gran Bretagna la sovranità delle Falkland (o Malvine), e sin dal 1904 aveva installato una stazione meteorologica sull'isola Laurie nelle Orcadi meridionali, nel 1940 rivendicò ufficialmente tutta la zona delle "Dipendenze delle Falkland", compresa fra il 20° e il 53° di longitudine ovest; ad appoggiare i proprî diritti, a partire dal 1942, inviò parecchie spedizioni entro la zona rivendicata, mentre nello stesso 1942 fondava un'altra stazione meteorologica in una delle isole Melchior, di fronte alla costa occidentale della Terra di Graham. Quasi contemporaneamente, il Chile proclamava (6 novembre 1940) che tutti i "territorî, isole, scogli, già noti o da scoprire tra il 53° e il 90° di longitudine ovest, costituiscono l'Antartide Chilena o Territorio Antartico Chileno" ed inviava alcune navi a stabilire una stazione meteorologica nell'isola Greenwich nelle Shetland meridionali.

Quanto agli Stati Uniti, non ancora impegnati nel conflitto mondiale, affidavano al Byrd il comando di una terza spedizione (1939-41) di cui sì è detto. Ancora in piena guerra, la Gran Bretagna trovava modo di allestire, agli ordini del comandante J. W. S. Marr, un'importante spedizione, detta Tabarin, che, stabilita una base permanente a Margaret Bay (Terra di Graham) nel 1943, non fu da allora più richiamata, ricorrendosi all'avvicendamento periodico degli uomini.

A guerra finita, la corsa all'Antartide riprendeva più intensa, e se gli Stati Uniti - come si è detto - erano ancora i primi (quarta spedizione Byrd; 1946-47), neppure le altre nazioni più direttamente interessate rimasero indietro. Le ragioni di questa gara sono parecchie e difficilmente isolabili: le considerazioni strategiche si mescolano con quelle economiche (i supposti giacimenti di uranio giustificherebbero le une e le altre) e con quelle di prestigio. Queste ultime sembrano essere state comunque prevalenti nel conflitto tra Gran Bretagna da una parte e Chile ed Argentina dall'altra a proposito delle "Dipendenze delle isole Falkland", che assunse nel febbraio 1948 carattere di una certa asprezza, quando lo stesso presidente del Chile, Gonzalez Videla, prese formale possesso della Terra di Bernardo O' Higgins (nome chileno della Terra di Graham) e di gran parte delle isole antistanti la costa occidentale di tale penisola, mentre contemporaneamente l'Argentina spediva alcune unità nelle acque dei territorî contesi e la Gran Bretagna rispondeva a queste misure inviando sul posto l'incrociatore Nigeria.

Per comporre tali contrasti, che hanno origine dall'assenza di un principio giuridico unanimemente accettato per l'acquisto di sovranità nei territorî polari, è probabile si addivenga alla convocazione di una speciale conferenza.

Bibl.: L. C. Bernacci, Antarctic Exploration. Past and Present, Londra 1935; R. E. Byrd, The Story of the second Byrd Antarctic Expedition, New York 1935 (trad. franc.: Le Pole Sud, Parigi 1937); Lars Christensen, Such is Antarctic, Londra 1935; R. E. Byrd, Alone, New York 1938 (trad. franc., Parigi 1940); L. Ellsworth, The first crossing of Antarctica, Smithson. Instit. Annual Report 1937, Washington 1938; W. Musiardus, Klimakunde der Antarktis (Handb. der Klimatol, herausgeg. v. W. Köpper und R. Geiger), IV, Berlino 1938; L. Breitfus, Die neueste Karte Antarktiks, in Peterm. Mitt., 1943 (con carta); Owen Russel, The Antarctic Ocean, New York 1941; Taylor Griffith, Antarctic (Regionale Geologie der Erde, I), Lipsia 1940; R. L. Byrd, Our Navy Explorers Antarctica, in Nation. Georg. Magazine, ottobre 1947; U. S. Hydrographic Office, Antarctica, Washington 1943 (Carta dell'intera Antartide alla scala 1 : 11.250.000).

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