Antifurto

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

antifurto

Andrea Carobene

Un maestro della difesa passiva

Per impedire il furto di un oggetto o l'ingresso in una casa o in un'area delimitata da parte di sconosciuti, o si assumono dei vigilanti oppure si ricorre a sistemi di sicurezza in grado di svolgere questo compito. Tutti gli antifurto devono comunque 'saper riconoscere' il legittimo proprietario attraverso chiavi meccaniche, elettroniche o con una combinazione numerica su una tastiera

Denti d'acciaio

Il cuore del funzionamento di un antifurto meccanico è costituito dal lucchetto: un sistema che può essere aperto solo da una specifica chiave. I denti di questa possono infatti essere disegnati con le più diverse forme e altezze e solo la chiave i cui denti seguono esattamente la forma interna dei cilindri del lucchetto lo può aprire.

Antifurto meccanici sono utilizzati per prevenire i furti di automobili: sbarre estremamente dure sono applicate alla pedaliera o al volante e chiuse con un lucchetto (nei motorini si usano i bloccadisco o catene con lucchetto).

Occhi e orecchi elettronici

Oggi, tuttavia, quando si parla di sistemi antifurto si parla soprattutto di quelli di tipo elettronico. Questi possono essere costituiti da sensori che, applicati a una finestra o agli sportelli di una macchina, avvisano quando vengono aperti, inviando un segnale elettrico che fa suonare una sirena.

L'antifurto funziona o segnalando l'apertura di una finestra attraverso la chiusura di un circuito elettrico, o rilevando la presenza di persone all'interno di un'abitazione: i modelli particolarmente sensibili si accorgono delle variazioni di pressione nell'aria prodotte dal moto delle persone, o ne percepiscono i rumori o il movimento.

Versioni più elaborate di antifurto inviano anche un segnale a una centrale operativa, magari collegata alle forze dell'ordine. In tal caso, assieme o in alternativa a un segnale di allarme ottico-sonoro, si mette in moto una pattuglia che verifica quanto sta accadendo.

In alcuni casi la chiave è costituita da un segnale elettromagnetico, un insieme unico di onde che costituisce la chiave per l'apertura del circuito e che quindi può essere comandato anche a distanza.

Controllo dall'alto

La tecnologia degli antifurto ha conosciuto negli ultimi anni notevoli progressi. In particolare, alcuni antifurto per gli autoveicoli sono equipaggiati con un sistema GPS, sigla dell'inglese Global positioning system "sistema di posizionamento globale". Si tratta di un apparecchio che, inviando segnali verso satelliti posti in orbita attorno alla Terra, consente di individuare esattamente la sua posizione. In questo modo, in caso di furto, per esempio di un'autovettura, le forze dell'ordine possono individuarne con esattezza la posizione. Inoltre, è anche possibile inviare da una centrale un segnale elettronico che blocca il funzionamento dell'automobile.

Qua la mano

Altri progressi nel campo degli antifurto sono attesi dal campo della biometria, ossia dalla ricerca scientifica che punta a riconoscere e identificare le persone sulla base delle loro caratteristiche fisiche. Particolari indicatori biometrici sono le impronte digitali, ma anche l'iride, la voce o lo stesso passo. Esistono già in commercio sistemi di riconoscimento che, sottoponendo a scansione l'iride di una persona, ne certificano l'identità. La scansione dell'iride avviene facendo fissare dalla persona una sorta di telecamera, che individua alcuni punti caratteristici dell'occhio. È un procedimento praticamente istantaneo e assolutamente indolore, che consente di essere riconosciuti senza alcun dubbio. Altri strumenti richiedono invece l'analisi delle impronte e funzionano appoggiando il pollice su una piastra. Vi sono poi ricerche che tendono a identificare una persona da come si muove. Questi sistemi sono ancora in fase sperimentale, ma è chiaro che si sta procedendo verso un mondo dove esisteranno sempre meno antifurto meccanici e dove il riconoscimento delle persone e dei legittimi proprietari degli oggetti avverrà in maniera automatica, senza che il proprietario sia costretto a portare con sé voluminosi mazzi di chiavi.

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