ANTIOCO di Siria, detto Ierace

Enciclopedia Italiana (1929)

ANTIOCO di Siria, detto Ierace ('Α. ὁ Ιέραξ)

Giuseppe Corradi

Secondo figlio di Antioco II e di Laodice, fratello di Seleuco II Callinico re di Siria, nacque verso il 255 a. C. Mentre Seleuco al principio del suo regno attendeva a ricuperare i territorî perduti per la ribellione delle città greche e la spedizione vittoriosa di Tolomeo III re d'Egitto (246-245 a. C.), A., sostenuto dalla madre Laodice e dallo zio Alessandro, insorse contro il fratello per farsi sovrano indipendente nell'Asia Minore. Dopo un breve accordo tra i due fratelli contro Tolomeo, che venne a patti con Seleuco, questi attaccò A. e lo vinse nella Lidia ma non poté prendere Sardi difesa da Alessandro (242 a. C. ?). Poco dopo lo Ierace con mercenarî galli sconfisse ad Ancira il fratello, che si ritirò nella Siria, lasciando A. padrone dell'Asia Minore. L'ordine di questi avvenimenti e la loro cronologia sono assai incerti: la terza guerra di Siria e la guerra fraterna si sogliono comprendere tra il 246 e il 237 a. C. I Galli dopo la vittoria su Seleuco si ribellarono ad A., il quale con l'aiuto di truppe tolemaiche li batté presso Magnesia. L'accordo fra A. e i Galli si ristabilì contro Attalo I di Pergamo, il quale tuttavia vinse i collegati all'Afrodisio presso Pergamo. Poco dopo riarse la guerra tra A. (che cercò l'aiuto di suo suocero Ziaela di Bitinia) e Attalo; ma questi vinse nella Frigia dell'Ellesponto, a Coloe nella Lidia, e nella Caria (229-228 a. C.). A. scacciato dall'Asia Minore rinnovò la guerra contro suo fratello Seleuco, ma fu vinto e costretto a rifugiarsi presso Ariaramne di Cappadocia. Non sentendosi qui sicuro, fuggì in territorio egiziano, ove venne arrestato; fuggito ancora una volta, morì nella Tracia combattendo contro i Galli (227 a. C.).

Fonti: Euseb., Chron., I, p. 251 Schöne; Trog., Prol., XXVII; Iustin., XXVII, 2 e 3; Polyb., V, 74, 4; Phylarch., fr. 31, in Müller, Fragm. Hist. Gr., I, p. 341; Plin., Nat. Hist., VIII, 158.

Bibl.: Droysen, Hist. de l'Hellén. (trad. franc.), III, pp. 379 segg., 442 segg.; Bevan, The House of Seleucus, I, Londra 1902, p. 191 segg.; Niese, Gesch. der griech. und mak. Staaten, II, Gotha 1899, p. 152 segg.; Bouché-Leclercq, Hist. des Séleucides, Parigi 1913-14, p. 103 segg., 558 segg.; J. Beloch, Griech. Gesch., 2ª ed., IV, i, p. 679 segg.; IV, ii, p. 201 segg.; Dittenberger, Or. Gr. Inscr., I, 269, 271, 273-280; G. De Sanctis, Contributi alla storia dell'Impero Seleucidico, in Atti dell'Accad. di Torino, XLVII (1910-11), p. 957 segg.; A. Ferrabino, Le guerre di Attalo I contro i Galati e Antioco Ierace, in Atti dell'Accad. di Torino, XLVIII (1911-12), p. 707 segg.; Corradi, Intorno alla morte di Antioco I e di Antioco Ierace, in Bollettino di filol. class., XVI (1909), p. 134 segg.; V. B. Head, Hist. Num., 2ª ed., Oxford, 1911, p. 760; Babelon, Les rois de Syrie, Parigi 1890, pp. lxviii e 38 segg.

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