Antisemitismo

Dizionario di Storia (2010)

antisemitismo


L’avversione e la lotta contro gli ebrei. Anche se il termine a. venne usato per la prima volta agli inizi dell’Ottocento, l’avversione contro gli ebrei ha origini assai più antiche. A un’ostilità di carattere religioso, che ebbe il suo culmine nell’accusa di deicidio, viva fin dai primi secoli del cristianesimo, si aggiunse un’ostilità economico-sociale dovuta al costituirsi degli ebrei in gruppo a sé stante, che spesso deteneva il monopolio dell’usura o del prestito del denaro a causa, tra l’altro, del divieto per gli ebrei di possedere proprietà terriere. L’a. propriamente detto si fonda invece su una contrapposizione non religiosa ma razziale: aspira cioè a una fondazione scientifica, che si richiama a teorie (equivalenza di lingua e di razza, esistenza di lingue e razze pure) rivelatesi erronee. Inoltre l’a., in Paesi come Francia e Germania, divenne frutto di un preciso programma politico e la persecuzione antiebraica diede luogo ai clamorosi episodi di violenza in Europa orientale detti pogrom. Questa rinnovata ostilità si sommò al secolare patrimonio di odi religiosi e sociali contro gli ebrei. In Occidente l’a., con l’involuzione del principio di nazionalità in nazionalismo e il manifestarsi di ideologie antidemocratiche, razziste e filoariane, cominciò a diffondersi anche nelle masse popolari. Nel 20° sec. l’a. alimentò nella Germania nazista un piano di sterminio razionalmente attuato, in base all’accusa che gli ebrei fossero responsabili della sconfitta della Germania nella Prima guerra mondiale e costituissero un’internazionale di capitalisti e sfruttatori tendente al dominio del mondo e all’oppressione della razza «ariana». Nello Stato tedesco, in seguito alle «leggi di Norimberga» (1935), gli ebrei furono allontanati dalla vita pubblica, fatti oggetto di persecuzioni, infine annientati sistematicamente nei campi di sterminio. In Italia il peso della tradizione risorgimentale aveva impedito, anche dopo l’ascesa del fascismo, il sorgere di un problema ebraico. Ma l’intesa italotedesca e l’allinearsi della politica fascista a quella dell’alleato portarono, il 1° sett. 1938, alla promulgazione di un decreto legge, le cosiddette leggi razziali, che annullò i diritti degli ebrei e ne iniziò la persecuzione. Dopo l’8 sett. 1943, nell’Italia centrosettentrionale occupata dai nazifascisti fu avviato un programma di deportazioni nei campi di sterminio. Nel secondo dopoguerra, dopo la sconfitta del nazismo, manifestazioni di a. sono state per lo più limitate a episodiche attività di singoli movimenti neonazisti presenti in alcuni Paesi e a posizioni di negazione dell’azione di sterminio condotta dai nazisti. La nascita dello Stato di Israele (1948) ha inoltre determinato il diffondersi di un ampio movimento antisionista nell’ambito del quale sono talvolta comparsi anche elementi di a.; nuove manifestazioni di a., nel quadro di una più generale ripresa di atteggiamenti razzisti o xenofobi, si sono verificate in Europa dalla fine degli anni Ottanta. All’interno della Chiesa cattolica, un ripensamento dell’antica ostilità del cristianesimo nei confronti degli ebrei è stato avviato negli anni precedenti il Concilio vaticano II e perseguito dai successivi pontefici.

Figura

Si veda anche L’antisemitismo

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