ANTONIA Minore

Enciclopedia dell' Arte Antica (1994)

Vedi ANTONIA Minore dell'anno: 1958 - 1994

ANTONIA Minore (v. vol. I, p. 441)

W. Trillmich

La confusione tipologica nell'iconografia di A. Minore permane, in parte, ancora oggi. La ricerca è approdata, a partire dagli anni '70, a una revisione metodologica, ma non a soluzioni convincenti per la maggior parte dei casi.

L'unica concordanza, praticamente sicura, è quella esistente fra certe raffigurazioni su monete claudie della zecca di Alessandria e copie statuarie dello stesso prototipo nel caso del tipo «con riccioletti sulle tempie» (Schläfenlöckchen-Typus), dall'acconciatura tutto sommato semplice, con scriminatura centrale, onde che lasciano scoperto l'orecchio e lunga coda raccolta sulla nuca. In tutti i casi è presente un nastro, attorcigliato come una cordicella, che tiene divisi i capelli sulla fronte e li ferma lateralmente. La lista più completa delle repliche si trova in K. Fittschen (1977) a cui vanno aggiunte la testa, ora scomparsa, della ex Collezione Woodyat e la statua dal ninfeo di Baia, la quale, oltre al nastro fermacapelli, porta un diadema (come la replica a Bologna, che, in più, porta anche una vitta)·, il nodo sulla nuca, corto, rotondo e rilevato, costituisce, peraltro, una particolarità tipologica finora inspiegabile. Lo stesso tipo ritrattistico compare pure sui dupondî di Claudio, ma stranamente sempre senza il nastro fermacapelli; l'unico esemplare plastico con queste caratteristiche e attribuito a questo tipo è una testa con diadema, già sul mercato antiquario romano, di contrastata autenticità.

Il tipo «semplice» (Schlichter-Typus) si differenzia dal precedente solo per la mancanza di due o quattro riccioletti (anche di più in alcuni ritratti monetali) sulla tempia ed è perciò senza dubbio da riferirsi ad A. Minore. Come nel caso precedente, sui dupondî claudî anche questo tipo compare solo senza il nastro fermacapelli, elemento che portano invece senza eccezione tutte e sette le copie statuarie sicure. Alla lista delle repliche di K. Fittschen vanno aggiunti il busto, d'aspetto giovanile, a Kurashiki (Giappone) e una testa a Edmonton (Alberta, Canada), singolarmente vicina all'A. Minore ex Wilton House (Cambridge, Mass.), dall'aspetto più maturo. Inoltre si possono aggiungere con una certa sicurezza un cammeo a Firenze e alcuni ritratti su tessere di piombo identificati dalla leggenda, i quali peraltro omettono di nuovo il particolare del nastro fermacapelli. Lo stesso avviene nel caso di due ritratti statuarî, probabilmente comunque assegnabili a questo tipo: una statua (tipo Venere Genitrice) dal teatro di Vicenza, alla quale fu aggiunto un diadema in un secondo tempo, e una testa da Luni a Genova con diadema e vitta.

La relazione tipologica e cronologica di queste due varianti (di uno stesso tipo?) non è, almeno finora, soddisfacentemente spiegabile. L'esemplare più antico sicuramente datato (non all'epoca Claudia, ma al 23 d.C.) è la statua, appartenente al tipo «semplice», dal Tempio di Roma e Augusto a Leptis Magna. Il prototipo, invece, potrebbe essere considerevolmente più antico. Un «ritratto» di A. Minore, tipologicamente anteriore a questo, è attestato sul fregio S dell'ara Pacis.

Tutto il resto è incerto. Il tipo ritrattistico «Malta-Leptis», dall'aspetto assai giovanile nella maggior parte delle repliche, somiglia in modo sorprendente, dal punto di vista fisionomico, ad A. Minore (nata nel 37 a.C.), ma per l'acconciatura veramente non si può assegnare agli anni della sua giovinezza. Pare, inoltre, che nell'«Augusteo» di Roselle fosse stato collocato, accanto a quello di A. Minore del tipo «con riccioletti sulle tempie», un ritratto del suddetto tipo (una giovinetta, anche a giudicare dalla statua a esso relativa). L'identificazione di tale tipo è però ancora molto dibattuta: oltre che di A. Minore (ritratto giovanile, «ricostruito» in epoca posteriore?), potrebbe trattarsi di Claudia Ottavia (fortemente assimilata alla nonna?); sono state inoltre proposte Livilla e perfino Agrippina Minore.

In mancanza di criteri iconografici, incerta resta anche la controversia su una serie di casi singoli da tempo discussi. Forse una replica relativamente antica del tipo «semplice» (senza nastro fermacapelli) è un busto a Copenaghen. La statua dalle terme di Cemenelum (v. S 1970, p. 215), invece, quasi certamente non rappresenta A. Minore per la presenza dei boccoli sul collo; e neppure la riproduce una testa con diadema, vicina al tipo «Malta-Leptis», su una statua a Catania. La «Klytia» di Londra molto probabilmente non è antica e non è riconducibile, comunque, all'ambito iconografico di A. Minore. L'identificazione con A. Minore della figura femminile con diadema e vitta dall'acconciatura fortemente idealizzata che sta accanto ad Augusto sul Rilievo di Ravenna (raffigurata, con Amore, quale Venere Genitrice: v. vol. VI, fig. 710) ha acquistato maggiore consistenza in seguito al recente rinvenimento della statua di Baia, parimenti rappresentata con Amore. Gli altri «ritratti ideali» pure proposti come tali, soprattutto la c.d. Giunone Ludovisi, non mostrano nessun appiglio per l'identificazione con A. Minore; la maggior parte di essi, probabilmente, non rappresenta personaggi storici.

Bibl.:In generale: H. Jucker, Das Bildnis im Blätterkelch, Losanna-Olten 1961, p. 65 ss., figg. 15-20; W. Trillmich, Zur Formgeschichte von BildnisTypen, in Jdl, LXXXVI, 1971, pp. 196-213; Κ. Polaschek, Untersuchungen zur Ikonographie der Antonia Minor, Roma 1973; V. Galliazzo, Sculture greche e romane nel Museo Civico di Vicenza, Treviso 1976, p. 113 ss., n. 30; K. Fittschen, Katalog der antiken Skulpturen in Schloss Erbach, Berlino 1977, p. 58 ss., n. ι8, ρ. 61 ss., n. 19; Κ. P. Erhart, Α Portrait of Antonia Minor in the Fogg Art Museum. Its Iconographical Tradition, in AJA, LXXXII, 1978, pp. 193-212; Β. Freyer Schauenburg, Ε. Simon, Vier iulisch-claudische Büsten, in AA, 1982, pp. 332-343; P. Zanker, in K. Fittschen, P. Zanker, Katalog der römischen Porträts in den Capitolinischen Museen, III, Magonza 1983, p. 45, n. 54; S. Sande, Römische Frauen-Porträts mit Mauerkrone, in ActaÄArtHist, V, 1985, pp. 173-183.

Monete: W. Trillmich, art. cit.·, H. Jucker, Methodisches zur kunstgeschichtlichen Interpretation von Münzbildnissen der Agrippina Maior und der Antonia Minor, in SchwMbll, XXIII, 1973, pp. 55-64; W. Trillmich, Familienpropaganda der Kaiser Caligula und Claudius (AMuGS, VIII), Berlino 1978, tavv. VI-IX.

«Schläfenlöckchen-Typus»: ex Collezione Woodyat: V. H. Poulsen, Studies in Julio-Claudian Iconography, in ActaArch, XVII, 1946, p. 43 ss., fig. 34 ss. Baia: F. Zevi, Β. Andreae, Gli scavi sottomarini a Baia, in PP, XXXVII, 1982, pp. 114-156 in part. p. 143 ss.; Β. Andreae, Porträtfunde von Baiae, in AntK, XXVI, 1983, p. 121 ss.; R. Amedick, Frühkaiserzeitliche Bildhauerstile, Rheinfelden 1987, p. 28 ss. (con bibl. prec.). - Testa già nel mercato antiquario romano: K. Polaschek, op. cit., p. 31 ss., tav. XVI.

«Schlichter Typus»: Kurashiki: E. Simon, art. cit.·, ead, Augustus, Monaco, p. 79, fig. 99, tavv. ι-ιν. Edmonton: Cat. Auct. Sotheby (10.7.1979), p. 135, η. 284; A.M. Small, A New Head of Antonia Minor, in RM, XCVII, 1990, p. 217 ss., tavv. VXI ss. - Cammeo Firenze, Mus. Arch. 211: W.-R. Megow, Kameen von Augustus bis Alexander Severus (AMuGS, XI), Berlino p. 288 ss., D 3, tavv. VII, XIII-XIV. Tessere di piombo: M. Rostovzev, Tesserarum .... plumbearum Sylloge, Pietroburgo 1903, p. 2, n. 9, tavv. I, VI. Statua di Vicenza: K. Polaschek, op. cit., pp. 46-54; Κ. Fittschen, op. cit., p. 60, nota 2 (c); V. Galliazzo, op. cit.·, M. Fuchs, Untersuchungen zur Ausstattung römischer Theater, Magonza 1987, pp. 121, C I 2, 124 ss., 173-175. - Testa di Genova: Κ. Polaschek, Porträttypen einer claudischen Kaiserin, Roma 1973) pp. 30-33; K. Fittschen, op. cit., p. 60, nota 2 (b). Tipo «MaltaLeptis»: V. H. Poulsen, Les portraits romains, I, Copenaghen 1962, p. 78 ss., n. 42; K. Polaschek, Untersuchungen..., cit., pp. 39-45; V. Picciotti Giornetti, in A. Giuliano (ed.), Museo Nazionale Romano. Le sculture, I, 1, Roma 1979, p. 338 ss., n. 202; D. Hertel, Ein claudisches Frauenporträt in Faro, Portugal, in MM, XXII, 1981, p. 257, nota 11 ss.; S. Sande, art. cit., pp. 178-184; L. Sensi, I ritratti romani di Spoleto, in AnnPerugia, XXII, 1984-85, p. 240 ss., n. 7; E. Weski, Antike Skulpturen, in Das Antiquarium der Münchner Residenz. Katalog der Skulpturen, Monaco 1987, p. 156 ss., n. 31. Ritratti dull'Augusteum di Roselle: R. Amedick, op. cit., p. 45 ss. (con bibl. prec.).

Busto (da Tralle?) a Copenaghen, NCG 607: W. Trillmich, Ein Bildnis der Agrippina Minor von Milreu Portugal, in MM, XV, 1974, P· 185, nota 8; Β. Freyer-Schauenburg, Die Kieler Livia, in BJb, CLXXXII, 1982, p. 220, nota 19; Κ. Fittschen, op. cit., p. 60, nota 2 (f). - Toulouse: -VI. Clavel, Béziers et son territoire dans l'antiquité, Parigi 1970, p. 472, figg. 58-60; H. Hänlein-Schäfer, Veneratio Augusti, Roma 1985, p. 243 ss. (con bibl. prec.). Statua di Cemenelum: K. Polaschek, Untersuchungen..., cit., p. 33 ss.; F. Benoit, Fouilles de Cemenelum, I. Cimiez. La ville antique, Parigi 1977, pp. 14-19; K. Fittschen, op. cit., p. 60, nota 2 (a). - Catania: K. Fittschen, op. cit., p. 60, nota 2 (d). - «Klytia» di Londra: H. Jucker, Das Bildnis ..., cit., p. 64 ss.; id., Sachliches zur Echtheitsfrage des Bostoner 'Throns' oder Kassation des Urteils gegen die Götter, in MusHelv, XXII, 1965, p. 124; G. Daltrop, in GGA, CCXVII, 1965, pp. 253-255; Κ. Polaschek, Untersuchungen ..., cit., p. 38 ss., nota 62. - Rilievo di Ravenna: G. Hafner, Zum Augustus-Relief in Ravenna, in RM, LXII, 1955, pp. 160-173; S. Sande, art. cit., p. 173 ss., nota 71; W. Trillmich, Ein historisches Relief in Mérida mit Darstellung des M. Agrippa beim Opfer. Ein Rekonstruktionsversuch, in MM, XXVII, 1986, p. 299, nota 49. Giunone Ludovisi: L. de Lachenal, in A. Giuliano (ed.), Museo Nazionale Romano. Le sculture, I, 5, Roma 1983, p. 133 ss., n. 58. - Per altri «ritratti ideali» (Varsavia, Villa Albani, Berlino R 27, ecc.) e il problema della vitta·. A. Sadurska, Un portrait idéalisé d'Antonia Augusta du Musée Nationale de Varsavia, in Acta Conventus XI 'Eirene', Varsavia 1968 (1971), pp. 499-506; ead., CSIR, Pologne 1. Les portraits romains dans les Collections polonaises, Varsavia 1972, p. 22 ss., n. 13; K. Polaschek, Untersuchungen ..., cit., pp. 34-37; R. Tölle-Kastenbein, Juno Ludovisi. Hera oder Antonia Minor?, in AM, LXXXIX, 1974, pp. 241-253; Κ. Fittschen, op. cit., p. 61, nota 13; L. Sensi, Omatus e status sociale delle donne romane, in AnnPerugia, XVIII, 1980-81, p. 53 ss., in part. p. 87 ss.; W. Trillmich, Beobachtungen am Bildnis der Agrippina Maior oder: Probleme und Grenzen der 'Typologie', in MM, XXV, 1984, p. 140, nota 23; S. Sande, art. dt., pp. 176-178; M. Fuchs, op. cit., p. 89 ss., C I 4. Testa di Vienne (Espérandieu, XII 34, n. 8008), probabilmente un ritratto idealizzato di A. Minore: L. Pressouyre, Antiques du Musée de Vienne (Isère), in Gallia, XIX, 1961, pp. 259-261; H. Jucker, Marc Aurel bleibt Marc Aurel, in BProAvent, XXVI, 1981, p. 9, nota 24.

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