Byatt, Antonia Susan

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Byatt, Antonia Susan

Giuliana Scudder

Byatt, Antonia Susan (nata Antonia Susan Drabble)

Scrittrice e critica inglese, nata a Sheffield (South Yorkshire) il 24 agosto 1936. Laureatasi alla Cambridge University nel 1957, studiò poi al Bryn Mawr College in Pennsylvania e al Somerville College della Oxford University, dove iniziò un dottorato sulla letteratura inglese nel secolo 17°. Sposata nel 1959 con I. Byatt, da cui ha avuto due figli, ne ha conservato il nome anche dopo il divorzio (1969), forse per distinguersi dalla sorella Margaret Drabble, autrice di romanzi di successo. Professore alla Central School of Art and Design di Londra (1965-69), dal 1962 ha ricoperto numerosi incarichi didattici all'University College di Londra fino a divenire senior lecturer di inglese tra il 1981 e il 1983.

Si è affermata in un primo tempo soprattutto nel campo della critica letteraria (Degrees of freedom: the novels of Iris Murdoch, 1965; Wordsworth and Coleridge in their time, 1970). I suoi primi romanzi, fortemente autobiografici (Shadow of a sun, 1964; The game, 1967), pur suscitando una certa attenzione, sono stati criticati per la loro artificiosità. Per quasi un decennio una serie di vicende personali (un nuovo matrimonio, la morte di uno dei figli in un incidente automobilistico, ecc.) hanno segnato una pausa nella sua produzione. Nel 1978 B. si è imposta all'attenzione della critica con The virgin in the garden, primo romanzo di una tetralogia tuttora incompiuta che, sulla falsariga dell'Alexander quartet di L. Durrell e di A dance to the music of time di A. Powell, doveva seguire le vicende di alcuni personaggi dall'inizio del regno di Elisabetta ii; il secondo, Still life, è stato pubblicato nel 1985. In questi romanzi B., pur dichiarando una forte influenza proustiana, rivela le caratteristiche accentuatamente postmoderne della sua scrittura. La minuziosa descrizione, alla maniera dei vittoriani, di ambienti e personaggi è alla base di un ricco simbolismo; sul tracciato del racconto principale si innestano altri racconti, poesie, citazioni letterarie, divagazioni filosofiche, analisi critiche ed estetiche, riferimenti mitologici. Il terzo romanzo della tetralogia, Babel tower (1996; trad. it. 1997), esaspera tali caratteristiche in una trama fitta di ammiccamenti e riferimenti sempre allusivi.

Con Possession: a romance (1990; trad. it. 1992), che interrompe la tetralogia, B. ha raggiunto fama internazionale. Si tratta di un romanzo estremamente sofisticato: le storie parallele di due ricercatori universitari e dei personaggi oggetto della loro ricerca (due poeti di età vittoriana) danno occasione a invenzioni ironiche, citazioni storiche, uso di stili diversi e linguaggi anche arcaici. Non mancano riferimenti alla condizione femminile, argomento che troverà ampio spazio nei successivi racconti di B., dove la donna appare prigioniera di convenzioni morali che ne sacrificano la sessualità. Nei due racconti raccolti sotto il titolo Angels and insects (1992; trad. it. 1994), la filosofia di E. Swedenborg e le scoperte naturalistiche del secondo Ottocento fungono da canovaccio; il protagonista troverà salvezza nella scrittura che lo aiuta a comprendere il mondo contemporaneo; in Matisse stories (1993; trad. it. 1996) la tecnica piatta e i colori del famoso pittore offrono lo spunto per racconti di grande attualità. In The djinn in the nightingale's eye: five fairy stories (1994; trad. it. 1995) B. riprende il tema della condizione femminile in chiave favolistica, allineando orchi, streghe e principesse secondo un gusto di marca vittoriana e in un linguaggio dai colori barocchi.

Nell'ambito della sua produzione critica: Passions of the mind (1991), una raccolta di saggi; Imagining characters: six conversations about women writers: Jane Austen, Charlotte Brontë, George Eliot, Willa Cather, Iris Murdoch and Toni Morrison (1995). Nel 1998 ha curato The Oxford book of English short stories.

bibliografia

K.C. Kelly, A. S. Byatt, New York 1996.

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