BUTTAZZONI, Antonio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 15 (1972)

BUTTAZZONI, Antonio

Maria Walcher

Nacque a Trieste il 25apr. 1800 da Giovanni di Andrea, di famiglia originaria di San Daniele del Friuli. Venne iniziato all'arte edilizia da uno zio capomastro che lo pose per quattro anni presso l'architetto Matteo Pertsch (allievo del Piermarini), facendogli fare contemporaneamente "gli studi di geometra presso il pubblico professore Andrea de Stadler" (Franzoni, p. 94).Mandato a perfezionarsi all'Accademia di Brera, ottenne "lodi e premi nei concorsi annuali estemporanei... ed infine... la palma della gran medaglia d'oro pel gran concorso d'un Archivio per una città capitale" (Righetti, p. 103). Ritornato nel 1821 a Trieste, svolse, lungo più di un ventennio, un'intensa attività, imponendosi come uno degli architetti più quotati della città. Nel '45, essendo in corso i lavori di costruzione della ferrovia Trieste-Vienna, si recò a Lubiana quale dirigente tecnico e rappresentante legale di una società di Triestini che aveva appaltato il tratto Lubiana-Steinbrück. I disagi, le fatiche e i pericoli che fu costretto ad affrontare finirono per minare la sua salute. Morì a Lubiana il 10ag. 1848(Franzoni, p. 99).

Il B. è un interprete corretto e dignitoso di quell'architettura neoclassica che ha dato a Trieste una ben precisa fisionomia. Il suo stile risente in parte di quello del primo maestro, il Pertsch, del quale egli può considerarsi il continuatore. La fama del B. è legata a una serie di costruzioni private, ma l'opera più impegnativa fu il progetto, elaborato fin dal 1836, per il Tergesteo: palazzo per uffici dotato di una galleria a crociera coperta in ferro e vetro collegante piazza del Teatro con piazza della Borsa; il palazzo venne costruito fra il 1840 e il 1842 (Caprin, p. 174) su un progetto firmato dall'architetto triestino Francesco Bruyn (Gasperini) nel quale sono chiaramente ripresi alcuni motivi derivati dal B. (la pianta) ed altri derivati invece dal milanese Andrea Pizzala, l'autore della galleria de' Cristoforis di Milano. Rispetto alla costruzione realizzata (e in parte ancora leggibile grazie al restauro effettuato nel 1957 dall'architetto triestino Alessandro Psacaropulo) l'edificio progettato dal B. presenta una più decisa animazione delle masse in facciata per la chiara emersione della parte centrale dovuta al motivo delle colonne ioniche poggianti sopra l'alto zoccolo di pietra levigata nonché una maggiore monumentalità dell'interno favorita dalla presenza sia dell'ordine gigante di colonne ioniche (che racchiudono primo e secondo piano), sia della copertura a botte anziché a spioventi (tre stampe e un disegno relativi al progetto del B. per il Tergesteo si trovano nel Museo civico di storia ed arte di Trieste, nn. 2803, 2872, 3194, 3390).

Lo studio di L. Tull permette di fornire l'elenco delle abitazioni private costruite su progetto del B.: casa in via dei Capitelli, n. 4, su progetto datato 30 ott. 1821 e firmato da Matteo Pertsch e dal B. (demolita); casa in viale XX Settembre, n. 7, su progetto datato 8 nov. 1823 (sopraelevata nel 1876); casa Griot, situata fra piazza Grande e via della Loggia, eretta nel 1823 e demolita nel 1871; case "caffè Tommaseo", fra piazza Tommaseo, n. 4 e via Canal Piccolo n. 2, con facciate in via S. Nicolò e riva IV Novembre, n. 5, su progetto datato 28 ag. 1824; casa in via Ginnastica, n. 4, su progetto datato 29 ag. 1825; palazzo Società adriatica di navigazione (già Vucetich) in riva Nazario Sauro, n. 2, su progetto datato 3 nov. 1825; casa in largo Barriera Vecchia, eretta nel 1825 (demolita nel 1935-36); casa in corso Garibaldi, n. 6, su progetto datato 9 ag. 1825; casa in via Rossini, nn. 14-16, e vie Machiavelli-Filzi-Roma, su progetto datato 18 luglio 1825 (rimaneggiata nel 1897); casa in via Valdirivo, n. 16, su progetto datato 13 giugno 1826; casino alla Barriera Vecchia (poi Pia casa Gentilomo), eretto nel 1827 e demolito nel 1905; casa in via S. Francesco, n. 9, eretta nel 1827; casa in viale XX settembre, n. 5, su progetto datato 28 ott. 1827; casa in Guardiella, su progetto datato 6 apr. 1830 (non identificabile e forse demolita); casa fra piazza della Borsa e via delle Beccherie, eretta nel 1830 (demolita nel 1935); casa Buttazzoni in viale XX settembre, n. 30, su progetto datato 19 apr. 1831 (demolita nel 1921); casa Pimodan in via XXX ottobre, n. 4, eretta nel 1833; casa vecchio "caffè Stella polare", eretta nel 1833 (demolita nel 1902); casa Hierschel in corso d'Italia, n. 9, su progetto datato 20 febbr. 1833; casa in via Torrebianca, n. 39, eretta nel 1834; casa Kandler in Barriera Vecchia, n. 16, eretta nel 1834 (poi sopraelevata); casa Girometta in via S. Lazzaro, n. 8, eretta nel 1835; casa in via S. Lazzaro, n. 16, eretta nel 1836; casa Moreau in corso Garibaldi, n. 3, eretta nel 1837; casa in via Filzi, n. 1, eretta nel 1837; casa Kandler-Chiodi in via S. Nicolò, n. 8, eretta nel 1838; casa in via Madonna del Mare, n. 12, eretta nel 1838; case confinanti in via Galatti, n. 16, e via Geppa, n. 17, erette nel 1839; casa in via S. Francesco, n. 4, eretta nel 1839; palazzo Stratti (caffè Specchi) in passo di Piazza, n. 1, su progetto del 3 ott. 1839 firmato dal B. e dall'architetto Giuseppe Valle; casa in via S. Francesco, n. 40, eretta nel 1840; rifacimento di villa Lehner, già Schachhofer, in via Romagna, n. 25, su progetto datato 11 nov. 1840; casa in via Madonna del Mare, n. 3, eretta nel 1841.

Bibl.: G. Righetti, Cenni storici biografici degli artisti e ingegneri di Trieste, Trieste 1865, pp. 103-105, 188; E. Generini, Trieste antica e moderna, Trieste 1884, p. 345; G. Caprin, Tempi andati, Trieste 1891, pp. 174 s.; A. Tamaro, Storia di Trieste, Roma 1924, II, p. 581; S.Benco, L'architettura neoclassica a Trieste, in Dedalo, III (1926), p. 802; L. Franzoni, A. B architetto, in La porta orientale, XX (1950), pp 94-100; G. Gasperini, Alla vigilia della riapertura del Tergesteo, in Il Piccolo, 16 apr. 1957; D. Gioseffi, Escursione critica nella crociera del "Tergesteo", ibid., 21 apr. 1957; L. Tull, Contrib. allo studio dell'architettura neoclassica di Trieste, tesi di laurea, univ. di Trieste, fac. di lettere, 1960, pp. 232-246; M. Walcher, L'architett. a Trieste dalla fine del Settecento..., Trieste 1967, pp. 26 s.; M. G. Rutteri, Punto fermo sulla dibattuta paternità del Tergesteo, in La porta orientale, XXXIX (1969), pp. 68 s.; Roma, Istituto della Encicl. Ital.: A. De Alisi, Le arti figurative nella Venezia Giulia..., ms. (sec. XX), ad vocem.

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