COMA, Antonio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 27 (1982)

COMA, Antonio

Oscar Mischiati

Nacque da Giovanni e da Margherita Accarisi a Cento molto probabilmente prima del 1564; a dire il vero, nell'atto di morte (1629) egli veniva qualificato di anni sessanta, ciò che equivale a fissare la data di nascita al 1569; ma - oltre al fatto che indicazioni del genere erano abitualmente approssimative - sembra altamente improbabile che avesse solo vent'anni quando nel 1589 fu eletto maestro di cappella dalla Comunità di Cento ed è pertanto ragionevole supporre che alla data di tale elezione egli avesse compiuto almeno il venticinquesimo anno, limite allora consueto per il riconoscimento della maggiore età e per l'assunzione di impegni e responsabilità a pieno titolo.

Il 23 genn. 1587, per rogito del notaio Giulio Bertolelli, egli procedeva all'inventario ufficiale dell'eredità paterna: dal documento, oltre alla constatazione che il C. si trovava in una discreta agiatezza, apprendiamo che il padre si chiamava Giovanni "de Cumo alias de Bonfantis" (quest'ultimo sarebbe il cognome vero e il "de Cumo" starebbe a indicare una provenienza avita dalla città di Como) ed era morto il 14 nov. 1586; la madre era Margherita di Cristoforo Accarisi, sposata probabilmente nel 1555 dato che il 2 settembre di quell'anno - come si legge nel citato atto d'inventario - Giovanni Coma ne riceveva la dote.

Non sappiamo dove e con chi il C. abbia appreso la musica; la prima notizia che si conosce della sua attività è quella della nomina a primo maestro di cappella nella chiesa parrocchiale di Cento, da pochi anni costituita in collegiata: il 21 dic. 1589 il consiglio della Comunità deliberava infatti "che messere Antonio Commo sia elletto mastro di cappella in Santo Biasio, et doversi cantar musicalmente con tredeci voci ogni festa commandata dalla Santa Madre Chiesia, et la settimana santa, et le messe et vespri soliti a cantarsi et far cantar per la comunita et la messa del Burgnego" alla condizione espressa che la spesa complessiva non eccedesse le 100 lire annue (Cento, Archivio comunale, Partiti consigliari, II, cc. 20v-21).

Il 16 dic. 1590 lo stipendio veniva aumentato di 50 lire, pare quale contributo dell'arciprete della stessa collegiata di S. Biagio. Qualche difficoltà alla regolare continuità dell'istituzione musicale affiorò tra il 1600 e il 1602, ma si risolse positivamente.

Tra il 1606 e il 1614 il C. pubblicò quattro opere musicali, dedicate ad altrettante istituzioni centesi, con sul frontespizio di ciascuna sempre specificata la sua qualifica di "Collegiatae Ecclesiae Sancti Blasii Terrae Conti musices magistro (vel praefecto)"; nell'ordine esse sono: Officium Beatae Mariae Virginis, quod dominicis aliisque diebus festis a Societatibus decantari solet, quinis vocibus concinendum, nunc primum ita musice dispositum & in lucem editum, Venezia, Riccardo Amadino, 1606, (dedicato alla Confraternita della S. Croce); Missae quattuor, quinque et octo vocum, et una pro defunctis, in fine Litaniae Sacratissimae Coelorum Reginae, addita etiam infima pars pro organo continuata, ibid. 1607 (dedicate alla Confraternita di S. Maria, detta dell'ospedale); Psalmi omnes qui in vesperis decantantur quinque vocibus cum tribus B. M. Canticis quatuor, quinque et octo vocum, quorum ultimum resonat echo. Addita etiam infima pars pro organo continuata, Opus Tertium, ibid. 1609 (dedicati al capitolo della chiesa di S. Biagio); Sacrae cantiones 1. 2. 3. 4. vocibus in organo concinendae. Et in fine Stabat Mater et pro congregatione Confratrum Disciplinae, Op. Quartum, Bologna, eredi di Giovanni Rossi, 1614 (dedicate alla Comunità di Cento, che il 13 ott. 1614 ne compensò l'autore con 10 scudi: Archivio comunale di Cento, Partiti consigliari, VI, c. 71).

Tre di queste opere ci sono pervenute complete (gli esemplari sono conservati a Bologna, Bibl. musicale G. B. Martini che - nel caso dell'opera III - si completa con quello conservato nell'Archivio musicale della collegiata di S. Biagio di Cento; altri esemplari incompleti sono conservati a Ferrara, Bibl. comunale Ariostea e a Breslavia [Wroclaw] Bibl. universitaria); delle messe si conosce purtroppo soltanto la pagina di frontespizio (contenente sul retro la dedica) della parte di basso conservata nell'Archivio comunale di Cento.

In esse il C. si rivela buon conoscitore della scrittura polifonica; dato il carattere prevalentemente salmodico delle opere prima e terza, strettamente cioè legato alla destinazione rituale, lo stile compositivo è prevalentemente armonico-verticale ed omoritmico, anche se l'autore s'ingegna a variare il numero delle voci e ad offrire qua e là spunti imitativi; la parte di basso perde forzatamente il profilo melodico e assume un carattere in funzione dell'armonia. I mottetti dell'opera quarta appartengono a quello stile di transizione tra polifonia e monodia (o stile concertato) il cui prototipo sono i Cento concerti ecclesiastici di Lodovico da Viadana; vi figurano anche due composizioni strumentali, La Piombina e La Bianca, entrambe a due soprani e due bassi con basso continuo.

Il C. morì il 12 ag. 1629 a Cento.

Dal matrimonio con Caterina Cavalieri nacquero al C. tre figli: GiovanniAntonio battezzato il 29 giugno 1593, eletto a raccogliere la successione paterna il 16 ag. 1629 a capo della cappella musicale centese, ove rimase fino alla morte nel 1653 con la sola eccezione dal 1635 al 1639 quando la direzione della cappella fu affidata all'agostiniano G. B. Guaraldi; Giacomo, battezzato il 9 giugno 1596, di cui si conoscono soltanto tre mottetti compresi nell'opera quarta del padre e mancano ulteriori notizie; Stefano, battezzato il 21 nov. 1601, organista, della collegiata di S. Biagio dal dicembre 1621 alla morte nel 1643.

Fonti e Bibl.: Cento, Arch. parrocchiale di S. Biagio, Libri dei battezzati e dei morti, ad annos;Ibid., Archivio comunale, Partiti consigliari, II, cc. 19v-21, 36v; III, cc.5v-6, 137v-138v; IV, cc. 2v, 45v; VI, c. 71; VII: c. 36; IX, cc. 101v-102; XI, c. 24v; XVI, c. 245v; Ibid., Arch. notarile, notaio Giulio Bertolelli, ad annum; G. Gaspari, Catal. della Bibl. del liceo mus. di Bologna, II, Bologna 1892, ad Indicem; A. Göhler, Die Messkataloge im Dienste der musilalischen Geschichtsforschung, in Sammelbande der Internationalen Musik-Gesellschaft, III (1901-02), p. 330; Id., Verzeichnis der in den Frankfurter und Leipziger Messkatalogen der Jahre 1564 bis 1759 angezeigten Musikalien, Lipsia 1902, II, p. 15; Répértoire international des sources musicales. Einzeldrucke vor 1800, sub voce.

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