Antònio da
VitaBattezzato col nome di Fernando, entrò (1210 circa) fra i canonici regolari di s. Agostino e studiò teologia nel monastero di S. Vincenzo presso Lisbona e quindi, per nove anni, in quello di Santa Croce a Coimbra. Entrato poi nell'ordine minoritico, prendendo il nome di A., partì per il
OpereDegli scritti attribuitigli sono autentici solo i Sermones dominicales per annum, i Sermones in laudem beatissimae Mariae Virginis e i Sermones in solemnitatibus Sanctorum, opere di edificazione morale in cui si avverte l'orientamento comune della prima predicazione francescana; nella prevalente prospettiva etico-religiosa si accentua l'interesse per alcuni temi teologici come l'umanità e la passione di Cristo, l'eucaristia, la Vergine. Ed è un insegnamento morale che trova il suo coronamento nella vita ascetica fondata sull'amore: ascesi e mistica schiettamente affettiva, nutrita dalla lettura di s. Agostino e di s. Bernardo. Nella tradizione popolare la venerazione per lui si accentra soprattutto sulla sua figura di taumaturgo; per impetrare la protezione sui bambini, i genitori facevano voto di offrire grano e pane ai poveri per un peso uguale a quello della creatura (onde una speciale benedictio ad pondus pueri): origine prima dell'Opera del pane di s. A. che però, in forma d'elargizione in denaro, risale soltanto al sec. 19º. Manifestazione principale della devozione è il pellegrinaggio alla basilica "del Santo", di Padova.