MEUCCI, Antonio

Enciclopedia Italiana (1934)

MEUCCI, Antonio

Giorgio Diaz de Santillana

Inventore del telefono, nato a Firenze il 13 aprile 1808, morto a Long Island presso New York il 18 ottobre 1889. Di condizione operaia, fu prima daziere delle porte di Firenze, poi diventò meccanico teatrale, e in tale qualità si recò all'Avana, dove lavorò al teatro dell'Opera dal 1833 al 1841. In questo periodo ebbe la prima idea della sua invenzione, e costruì un primo apparecchio. Nel 1845 si stabilisce a Clifter (Long Island) e impianta una fabbrica di candele. Accoglie e aiuta Garibaldi profugo e ne fa dal 1850 al 1853 il suo collaboratore. Nel 1857 il suo tenace sforzo inventivo giunge alla mèta: "L'invenzione", scrive allora lo stesso M., "consiste in un diaframma vibrante e in un magnete elettrizzato da un filo a spirale che lo avvolge. II diaframma vibrando... altera la corrente del magnete... Queste alterazioni di corrente trasmettendosi all'altro capo del filo imprimono analoghe vibrazioni al diaframma ricevente, riproducendo la parola".

Dal 1860 al 1870, in mezzo a circostanze finanziarie sempre più penose, il M. cerca invano di raccogliere capitali per la sua invenzione: il 28 dicembre 1871 si fa rilasciare il brevetto. Per eseguire poi una prova in grande, si rivolge al sig. Grant, direttore della Western Telegraph Company. Prima incoraggiato, lunga attesa che gli sia restituito l'incartamento, ma gli si risponde che è smarrito.

La miseria, che si fa ogni giorno più nera, impedisce al M. di rinnovare il brevetto del 1871: ed ecco che il 6 febbraio 1876, si presentano all'Ufficio dei brevetti di Washington, a un'ora di distanza fra loro, il prof. Graham Bell di Boston e il sig. Elisha Grey di Chicago, ambedue con un brevetto di telefono. Di fronte al dubbio del direttore, Bell dichiara per giuramento la sua priorità. Grey gl'intenta più tardi un processo e lo perde. In pochi anni, la Bell Company diventa uno dei più grandi organismi industriali d'America. Un gruppo d'Italiani si presenta a rivendicare i diritti di M. Ma di fronte alla resistenza ostinata della Bell Co., il tentativo è abbandonato nel 1884. Ma Benthiysen e Huntington, il 17 agosto dell'anno dopo, in ritorsione contro una causa intentata dalla Bell, rispondono con una denuncia in falso e frode, in cui è detto che Bell ha "coscientemente giurato il falso". Un'inchiesta ordinata dal governo è controbattuta dalla Compagnia con una tale campagna di stampa, che il presidente Cleveland è indotto a sospenderla. Ne nasce una battaglia politica in cui è fatto il nome di M. La procedura è riaperta: si viene a sapere che i disegni di M. sono scomparsi dall'Ufficio dei brevetti; che la Bell, fin dall'inizio, si è impegnata a versare alla Western Telegraph il 20% degli utili, e cioè per il 1881-85 due milioni di dollari. Si ricorda lo smarrimento sospetto della pratica dovuto al sig. Grant. Dopo lunga vertenza e molte perizie, nel 1886 la Corte suprema dichiara definitivamente accertata la priorità di M. Ma era una vittoria morale, perché il brevetto era scaduto fin dal 1873. Nel 1882, dopo la morte di Garibaldi, il proprietario della casetta di Long Island, F. Bachmann, l'aveva donata agl'Italiani a condizione che M. vi terminasse i suoi giorni: e in essa l'inventore passò gli ultimi sette anni in povertà serena.