TARAMELLI, Antonio

Enciclopedia Italiana (1937)

TARAMELLI, Antonio


Archeologo, nato a Udine il 14 novembre 1868. Ispettore presso la R. Soprintendenza ai monumenti del Piemonte, fu poi nominato direttore del Museo nazionale di Cagliari e soprintendente alle antichità della Sardegna. Allo studio e all'illustrazione dei monumenti dell'isola dedicò più di un trentennio di lavoro fervido e appassionato. L'opera sua si volse con uguale interessamento a tutto quanto in Sardegna può interessare l'archeologia e la storia, dai resti neolitici ai punici, ai romani, ai bizantini, al restauro delle chiese pisane e ai costumi, ai gioielli, ai lavori in legno moderni, che tanta importanza hanno per gli studî etnografici. Ma suo merito principale è la sagace, ripetuta, controllata esplorazione di abitati, tombe e luoghi sacri coevi alla costruzione dei nuraghi, esplorazione che ha portato a scoperte della più alta importanza, specialmente intorno alla religione dei Protosardi dell'età del bronzo.

Dal 1934 il T. è senatore del regno.

Le sue più importanti pubblicazioni, dopo un lavoro storico sulle campagne romane in Germania e alcune relazioni di scoperte in Creta, si riferiscono alla Sardegna. Ricorderemo, oltre a molte relazioni nelle Notizie degli scavi, le memorie più ampie pubblicate tutte nei Monumenti Antichi dei Lincei: L'altipiano della Giara dei Gesturi e i suoi monumenti preistorici, vol. XVIII; Il nuraghe Palmavera presso Alghero e Nuovi scavi nella necropoli preistorica a grotte artificiali di Anghelu Ruju (Alghero), vol. XIX; Il nuraghe Lugherras presso Paulilatino, vol. XX; Necropoli punica a S. Avendrace (Cagliari), vol. XXI; Il tempio nuragico e i monumenti primitivi di S. Vittoria, vol. XXIII; Indagini sulla cittadella nuragica di Serrucci, vol. XXIV; Fortezze, recinti, fonti sacre e necropoli nell'agro di Bonorva e Il tempio nuragico di S. Anastasia in Sardara, vol. XXV; Ripostiglio di bronzi nuragici di Monte S. Idda di Decimoputzu, vol. XXVIII; Scavi nel nuraghe La Domus e s.Orcu, vol. XXXI; Nuove ricerche nel santuario nuragico di S. Vittoria di Serri, vol. XXXIV.