Antroposofia

Dizionario di filosofia (2009)

antroposofia


Dottrina teosofica che sta alla base di un movimento internazionale promosso da Steiner, che, staccatosi (1913) dalla Società teosofica, fondò la Società antroposofica a Dornach (Basilea), con sede al Goetheanum. L’a. si rifà agli stessi concetti fondamentali delle moderne dottrine teosofiche (➔ teosofia), e concepisce la realtà universale come una manifestazione divina in continua evoluzione: anche gli uomini si vanno evolvendo e perfezionando attraverso innumerevoli ritorni alla vita fisica, o reincarnazioni, nello sforzo costante di sviluppare, elevare e universalizzare il proprio spirito, esaurendo il destino che, con le loro precedenti azioni, si sono andati preparando. L’a. afferma di fondarsi su una «scienza occulta», ossia sopra una serie di esperienze reali, di ordine psichico e spirituale, che divengono accessibili per coloro i quali applichino i metodi di sviluppo spirituale capaci di porre l’uomo a contatto del mondo soprasensibile. L’a. nega di essere una religione, anche se utilizza e giustifica elementi tratti dalle religioni storiche: in partic. considera il cristianesimo come un momento essenziale nell’evoluzione umana e cosmica, ritrovando in Cristo lo spirito centrale del cosmo – o spirito solare – che ha mediato il congiungimento tra il divino e l’umano.