Apollodòro di Atene. - Grammatico e filologo (2º sec. a. C.); fu scolaro dello stoico Diogene di Seleucia e specialmente d'Aristarco, di cui divenne anche collaboratore. Tra le sue opere, delle quali ci sono rimasti molti frammenti, erano importanti: Cronaca (Χρονικά) in trimetri giambici (4 libri), cronografia, procedente per sincronismi, della storia civile, letteraria e filosofica dalla presa di Troia (1184 a. C.) fino al 144 a. C. (poi proseguita da altri sino al 119); Sugli dei (Περὶ ϑεῶν) in 24 libri, scientifica trattazione di storia religiosa e di mitologia, con criterî più aristarchei che stoici; un vasto commento al Catalogo omerico delle navi (in 12 libri), in cui A. contemperava la rigida disciplina d'Aristarco con il largo afflato di Eratostene. A. si occupò anche della commedia siceliota con scritti su Sofrone ed Epicarmo e di studî glossografici ed etimologici. La Biblioteca (Βιβλιοϑήκη), a lui attribuita, è in realtà un compendio dell'opera Sugli dei, composto nel 1º o 2º sec. d. C.
('Απολλόδωρος ὁ 'Αϑηναῖος). - Fiorì attorno al 150 a. C., quale celebratissimo allievo di Aristarco e uno dei più versatili filologi greci. Alla varietà dei suoi interessi avran contribuito gli studî filosofici compiuti sotto lo stoico Diogene di Seleucia, il discepolo di Crisippo; difficilmente sotto ...
di prossimità loc. agg.le 1. Che comporta la vicinanza, la presenza anche fisica e, nel caso di enti, istituzioni o servizi, l’aiuto e l’assistenza. 2. Detto di dispositivi o sistemi dotati di un microprocessore che può memorizzare ed elaborare dati di...
governo di tregua loc. s.le m. Nel linguaggio politico, governo che, avendo una scarsa caratterizzazione politica, dovrebbe consentire di attenuare i toni dello scontro tra i diversi schieramenti. ◆ La questione dei voti missini “determinanti” è manifestamente...