Aquisgrana

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(ted. Aachen, fr. Aix-la-Chapelle) Città (258.770 ab. nel 2006) della Germania (Renania Settentrionale-Vestfalia), situata al confine con il Belgio e i Paesi Bassi, a 174 m s.l.m. Si è sviluppata soprattutto come città commerciale. L’economia si basa sull’industria siderurgica, tessile, chimica e meccanica; caratteristiche la produzione di aghi e spilli (fin dal 16° sec.) e di dolci regionali (i Printen, specie di panpepato). Intense le attività culturali.

Frequentata durante l’Età del Bronzo, in età claudia vi si stabilì un insediamento di carattere commerciale, in prossimità dell’asse viario di collegamento con la civitas Tungrorum (Tongres). Intorno all’80 d.C. furono costruiti due stabilimenti termali, presso i quali si sviluppò l’importante sito di Aquae Granni (il nome sembra derivare dal culto di Grannus «Apollo»). La città, di scarsa importanza sotto i Romani, fu occupata intorno al 400 dai Galli Ripuari; divenuta dominio dei Carolingi, questi la prescelsero spesso come loro residenza; ebbe privilegi da Federico I Barbarossa e Federico II, che ne fecero un vivace centro di commerci. Nella Cappella palatina si incoronarono i sovrani franchi e tedeschi sino a Ferdinando I (1531). Centro di lotte religiose nell’età della Riforma, nel 1614 le truppe spagnole vi ristabilirono i magistrati cattolici che ne erano stati cacciati nel 1580. Nel 1792 e dal 1794 al 1814 fu possesso francese. Nel 1815 passò alla Prussia. Distrutta per il 60% circa durante la Seconda guerra mondiale, molti dei suoi monumenti sono stati restaurati.

Tra i monumenti il maggiore è il Duomo, uno dei più celebri edifici sacri della Germania: il nucleo è costituito dalla cappella palatina, fatta costruire (796-805) da Carlomagno. La struttura è composta da un ottagono coperto a cupola e circondato da un deambulatorio e sormontato dalla galleria destinata alla corte, sul quale s’innesta un corpo a 3 torri che ospita la loggia imperiale con il trono. Vi si conservano preziose testimonianze artistiche, tra cui le porte e le transenne della galleria, bronzi carolingi, la Pala d’oro di Ottone III, l’ambone di Enrico II, il lampadario di Federico Barbarossa, l’arca di Carlomagno. Sul luogo del palazzo imperiale nel 14° sec. fu eretto il municipio. Nel Museo Suermondt-Ludwig sono raccolte sculture dal 13° al 18° secolo.

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