AQUITANIA

Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)

AQUITANIA (Aquitania)

G. C. Susini

Provincia dell'Impero romano.

Le regioni unite nella provincia di questo nome, col quale già prima si identificavano, erano conosciute e individuabili perché costituivano assieme una comunità etnica e culturale; infatti, all'infuori di gruppi celtici bene individuabili stanziati verso il Liger (Loira), le popolazioni che abitavano l'A. erano di stirpe ‛ iberica', e la loro compagine spirituale fu chiara sia nei confronti dei Romani, ai quali opposero una resistenza meno accanita, sia perché le tradizioni spirituali le raccoglievano attorno a santuari e centri religiosi autonomi rispetto alle restanti popolazioni della Gallia: anche in età imperiale i popoli dell'A. non convennero all'ara di Lugudunum.

L'ordinamento definitivo fu dato all'A., già sottomessa nel 56 a. C. assieme al resto della Gallia, tra il 16 e il 13. Come ambiente fisico, l'A. comprendeva il bacino della Garumna (Garonna), fuor che una parte del suo medio corso, presso Tolosa, che apparteneva alla Narbonese; i confini della provincia si attestavano sui Pirenei, a oriente includevano tutto il massiccio dell'Avernia, con parte dell'alto bacino del Liger, che raggiungeva in un certo tratto a oriente di Avaricum e al quale ritornava verso la foce.

L'A. fu provincia imperiale, retta da un legato pro-praetore, che risiedeva a Burdigala (Bordeaux). Fuorché nel caso di Gergovia e di poche altre località, il sistema poleografico preromano persistette nel periodo seguente: Burdigala, Vesunna (Périgueux), Limonum Pictonum (Poitiers) modificarono l'impianto urbanistico e assunsero il reticolato ortogonale. Con Augusto si ebbe il solo momento coloniario degno di rilievo con la fondazione di Augustonemetum (Clermont-Ferrand), che raccolse le funzioni dell'oppidum di Gergovia.

Tra le città importanti della provincia, si ricordano nella Guascogna Aquae Tarbellicae e Klimberris, nel bacino del Garonna Aginnum, Divona, Segodunum, tra la Garonna e la Loira, verso l'Atlantico, Mediolanium e Limonum, nel massiccio dell'Avernia Avaricum e Anderitum.

L'A. è attraversata nei due sensi dà alcune arterie fondamentali. Due di queste, provenienti dal N, l'una dalla Bretagna per Limonum e Burdigala, l'altra dal bacino della Senna per Avaricum e Vesunna, valicavano i Pirenei e raggiungevano in Spagna il corso dell'Ebro, l'una a Barbariana, l'altra a Saragozza. Da Burdigala una strada, risalendo la Garonna, raggiunge prima Tolosa poi Narbo Martius, un'altra per Divona e Sagodunum si dirige a Nîmes. Dalla Lugdunensis era collegata mediante tre strade che valicavano il massiccio dell'Avernia, a Limonum, Mediolanium e Segodunum.

Con la riforma dioclezianea, l'A., inclusa con la Narbonese nella diocesi Viennensis, fu divisa in tre provincie minori: le due Aquitaniae e i Novem populi, nel sito dell'attuale Guascogna.

Bibl: O. Hirschfeld, Aquitanien in der Römerzeit, in Kleine Schriften, Berlino 1913, p. 209 ss.; C. Jullian, Histoire de la Gaule, Parigi 1913-1916; J. Caro Baroya, La Aquitania y los novem pueblos, in Arch. Españ. Arq., 1944, p. 118 ss.; F. Lot, Recherches sur les populations et la superfice des cités remountants à la periode gallo-romaine, Parigi 1945; A. Grenier, La Gaule province romaine, Parigi 1946; R. Crozet, Villes d'entre Loire et Gironde, Parigi 1949.