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ARBOGASTE

di Adolfo Omodeo - Enciclopedia Italiana (1929)
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ARBOGASTE (Arbogastes)

Adolfo Omodeo

Soldato barbaro, molto probabilmente franco, al servizio dell'Impero. Se ne hanno le prime notizie nel 380, quando Graziano lo inviò con le milizie ausiliarie a Teodosio, che combatteva in Macedonia contro i Goti. Nel 385 ebbe il grado di magister militum; nella guerra contro Massimo, che aveva ucciso Graziano e assunto la corona imperiale in Occidente, combatté con buon successo in Gallia, e uccise Vittore, figlio e collega dell'usurpatore (388). Le provincie occidentali furono allora affidate a Valentiniano II, fratello di Graziano, ma Teodosio volle che a fianco di questo principe fosse Arbogaste, che con le sue virtù militari e il suo tatto politico aveva acquistato grande autorità nell'esercito e nell'amministrazione civile; e divenne, di fatto, l'arbitro della situazione. Quando Valentiniano tentò di sottrarsi a questo giogo e di far valere la sua personalità, A. lo fece uccidere, o, secondo fonti meno attendibili, lo costrinse al suicidio e indusse l'esercito a proclamare imperatore il retore Eugenio (392). Con lui scese in Italia, e, d'accordo col prefetto del pretorio Flaviano, fu il principale ispiratore della politica favorevole al paganesimo, che fu seguita dal nuovo usurpatore. Due anni dopo, Teodosio, che non aveva voluto riconoscere quest'ultimo come collega, mosse con un esercito verso l'Occidente per vendicare il cognato e difendere la fede cristiana. A., che disponeva di forti milizie, attese il nemico presso le rive del Frigido (oggi Vipacco) nella Venezia Giulia. La battaglia durò per due giorni con esito incerto (5-6 settembre 394); la defezione di un reparto di truppe e la violenza della bora che investì in pieno l'esercito di A.. decisero della vittoria di Teodosio: Eugenio fu fatto prigioniero, A. errò due giorni per le montagne e poi si uccise.

Dal complesso delle notizie che abbiamo su A., risultano il suo valore e il suo carattere ambizioso e violento. Per essere stato, pur senza assumere la corona, arbitro dell'impero, può essere considerato il predecessore di Ezio, di Ricimero, di Gundobaldo, che furono, come lui, di origine e di educazione barbarica.

Bibl.: A. Morpurgo, Arbogaste e l'impero romano, in Programma del Ginnasio Comunale di Trieste, 1883; O. Seek, Geschichte des untergangs der antiken Welt., V, Berlino 1913, pp. 235-257; Seeck-Veith, Die Schlacht am Frigidus, in Klio, XIII (1913).

Vedi anche
Valentiniano II imperatore Imperatore romano (Treviri 371 - Vienne 392), figlio dell'imperatore Valentiniano I e della seconda moglie Giustina; alla morte del padre (375), fu proclamato Augusto ed ebbe il governo dell'Italia, dell'Illirico e dell'Africa. Data la sua giovane età, governò per lui la madre Giustina ed ebbero grande ... Teodòsio I imperatore detto il Grande Teodòsio I (lat. Theodosius) imperatore detto il Grande. - Imperatore romano (Cauca, Spagna, forse 347 - Milano 395). Magister militum di Graziano, Augusto d'Oriente (379) dopo la vittoria contro i Sarmati in Pannonia (378), combatté i Goti e poi i Visigoti di Fritigerno, che con il trattato di Costantinopoli ... Flavio Vittóre Vittóre, Flavio (lat. Flavius Victor). - Figlio (m. 388) dell'imperatore Massimo, suo coreggente (384). Fu ucciso da Arbogaste. Màssimo, Magno Màssimo, Magno (lat. Magnus Maximus). - Usurpatore dell'Impero Romano d'Occidente dal 383 al 388 d. C. Nacque da umilissima famiglia; avuto dall'imperatore Graziano il comando delle truppe operanti in Britannia, vi fu acclamato Augusto dai soldati (383); passato in Gallia, combatté con esito favorevole, ...
Altri risultati per ARBOGASTE
  • Arbogaste
    Enciclopedia on line
    Generale franco al servizio romano (sec. 4º). Combatté contro Massimo, augusto dell'Occidente, e ne uccise il figlio Vittore. Posto da Teodosio a fianco di Valentiniano II, lo uccise (o lo costrinse al suicidio), e divenuto arbitro della situazione, fece dall'esercito creare imperatore Eugenio (392). ...
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