Arbois ‹arbu̯à› de Jubainville, Henri d'. - Celtista (Nancy1827 - Parigi1910); dal 1890 prof. di lingua e letteratura celtiche al Collège de France. Studioso di antichità francesi (Recherches sur l'origine de la propriété foncière et des noms de lieux habités en France, 1890) ed europee (Les premiers habitants de l'Éurope, ecc., 1877), si volse poi allo studio del celtico (Cours de littérature celtique, 12 voll., 1883-1908; Études grammaticales sur les langues celtiques, 2 voll., 1881-93, con É. Ernault; Les Celtes depuis les temps les plus anciens jusqu'en l'an 100 avant notre ère, 1904). Dal 1884 fu membro dell'Institut (Académie des Inscriptions et Belles-Lettres); dal 1885 direttore della Revue celtique. Sostenne l'autonomia e il valore della civiltà celtica, distrutta dall'occupazione romana.
Direttore d'archivio e celtista francese nato a Nancy il 5 dicembre 1827, morto a Parigi il 26 febbraio 1910. Di antica famiglia lorenese e figlio di un avvocato, seguì a Parigi i corsi dell'École de droit e dell'École des chartes; e, dopo aver rinunciato alla carriera ecclesiastica, entrò in quella ...
pietra d'inciampo (Pietra d’Inciampo) locuz. s.le f. Piccola targa d’ottone, grande quanto una pietra squadrata tipica della pavimentazione stradale di città come Roma, collocata a scopo memoriale davanti alla porta della casa nella quale aveva abitato...
c. v. d. – Grafia abbreviata della frase come volevasi dimostrare, che si usa porre a conclusione della dimostrazione di un teorema matematico. Sigle equivalenti sono: c.v d d. d. («come dovevasi dimostrare»), e q. e. d. (il corrispondente lat. «quod...