BISMARCK, Arcipelago di

Enciclopedia Italiana (1930)

BISMARCK, Arcipelago di (A. T., 164-165)

Griffith Taylor

Nome dato alle due grandi isole situate a NE. della Nuova Guinea, la Nuova Britannia (già Neu-Pommern) e la Nuova Irlanda (già Neu-Mecklenburg), insieme con la Nuova Hannover, l'isola di S. Mattia (Mussau), ed altre minori. Scoperto forse già dai navigatori spagnoli del sec. XVI, l'arcipelago fu toccato da Le Maire e Schouten nel 1616 e dal Tasman nel 1643, i quali recarono notizia delle minori isole periferiche. Nel 1700 il Dampier circumnavigò le due isole maggiori e constatò che erano separate dalla Nuova Guinea; poi il Carteret, nel 1767, scoprì il braccio di mare che le divide l'una dall'altra e diede loro i nomi, che hanno ripresi dopo la guerra mondiale. Commercianti tedeschi provenienti da Samoa vi aprirono una stazione nel 1874, e nel 1884 la Germania ne prendeva possesso. Nel 1914 le forze australiane tolsero le isole ai Tedeschi, ed esse rimasero sotto amministrazione militare fino al 1921. Ora sono governate dall'Australia per mandato della Società delle nazioni. L'area totale di queste isole è di circa 51.000 kmq.; l'isola principale, Nuova Britannia, è lunga circa 650 km. e larga 130: ha forma falcata e costituisce la sommità di una piega ad arco sviluppatasi in connessione con il ripiegamento terziario dell'Asia sud-orientale. Simili archi sono caratteristici delle Indie Orientali; sembra perciò probabile che l'Arcipelago di Bismarck sia il lembo orientale della piega più o meno continua che attraversa la Nuova Guinea settentrionale e arriva forse fino alle Filippine. La Nuova Britannia è molto montuosa, con cime che raggiungono i 2100 m., e presenta due penisole ben delineate: la Penisola della Gazzella all'estremità orientale e la più piccola Penisola Willaumez che si protende dalla costa settentrionale. Il Canale S. Giorgio la separa dalla Nuova Irlanda, lunga circa 300 km. e larga 20, con un rilievo centrale che s'innalza a 900 m. La Nuova Hannover misura 65 km. per 32; e di grandezza all'incirca uguale è Manus, la più importante delle Isole dell'Ammiragliato.

La struttura geologica dell'arcipelago è conosciuta solo nei suoi tratti generali. Le coste settentrionali della Nuova Britannia sono in gran parte vulcaniche, mentre le meridionali presentano vaste masse calcaree terrazzate dell'epoca quaternaria: sotto a queste sono grossi conglomerati vulcanici probabilmente pliocenici, al di sotto dei quali compaiono del gabbro, a Wide Bay, e arenarie fossilifere mioceniche nei pressi del Toriu. Ma l'isola sembra costituita in gran parte di rocce vulcaniche terziarie, coperte qua e là da banchi sollevati di corallo. Nella Penisola della Gazzella queste rocce calcaree arrivano fino a 600 m. ed ivi si trovano anche graniti e sieniti. Nella Nuova Irlanda pare vi sia un nucleo mediano di gneiss e graniti, coperto da basalti e andesiti, alle quali sovrastano potenti strati di arenarie e calcari pliocenici. La costa settentrionale della Nuova Britannia è una regione di grande attività vulcanica, che si manifesta già nelle isole fronteggianti la prossima costa della Nuova Guinea (Lesson, Manam, Dampier). L'isola di Ritter, che si trova ad O. della Nuova Britannia e che era alta 1080 metri, perdette, durante l'eruzione del 1888, 60 metri della sua altezza; nello stesso tempo alcuni villaggi occidentali della Nuova Britannia venivano distrutti da un maremoto.

In quest'isola un vulcano attivo s'innalza presso il Capo Gloucester; la Penisola Willaumez ha un gran lago di cratere (Dakalaua), un vulcano attivo, il monte Bulu, e a Pangalu una diecina di geyser in uno spazio di pochi ettari; più ad oriente vi è un cono attivo presso la Baia del Commodoro, e un altro nell'isola di Lolobau; di fronte alla quale, ancora nella Nuova Britannia, s'innalzano i due vulcani "Padre" e "Figlio". Nell'estremità NE. dell'isola, a Rabaul, vi sono parecchi vulcani, dei quali uno attivo; nella Blanche Bay, presso Rabaul, un'eruzione fece emergere, nel 1878, l'isola di Vulcano.

L'arcipelago di Bismarck si estende press'a poco fra il 2° e il 6° di lat. N., cosicché il suo clima è quello equatoriale umido e caldo; non vi è una stagione fresca e l'umidità è grande perché la pioggia cade tutti i mesi in quantità medie annue oscillanti fra 2000 e 2500 mm. La temperatura annua sulle coste varia fra i 26° ed i 27°5 (Kokopo: agosto 25°5, gennaio 26°5, anno 26°1; oscillazione 1°). A Rabaul il periodo del monsone di NO. (novembre-aprile) è più umido di quello dell'aliseo di SE. (maggio-ottobre); sulla costa meridionale però quest'ultimo porta le piogge più abbondanti. Il clima è snervante per l'europeo, ma brezze costanti aiutano alquanto i coloni sulle coste.

Vi sono circa 68.000 indigeni nella Nuova Britannia; 39.000 nella Nuova Irlanda e 18.000 nelle isole dell'Ammiragliato; vi sono inoltre alcune centinaia di Europei e qualche Cinese e Giapponese. I Tedeschi avevano fissato la loro prima capitale a Herbertshöhe (ora Kokopo) nella Nuova Britannia, ma nel 1906 la capitale venne trasferita a Rabaul, bella città con strade ben selciate, situata 22 km. più a NO. A Toma, 48 km. nell'interno, vi è una stazione climatica. Le località più notevoli della Nuova Irlanda sono Kavieng nel N. e Namatanai sulla costa orientale. In tutta l'isola vi sono soltanto. 100 Europei.

La foresta equatoriale sempreverde, con formazioni di mangrovie in alcuni punti della costa, copre la massima parte delle bassure e le pendici montane; qua e là essa viene sostituita, nelle aree elevate meno piovose, da associazioni erbacee povere di alberi. La fauna è simile a quella della Nuova Guinea, ma più povera, mancando, per quanto finora è noto, di varie forme (Tachyglossus, Proechidna, Dendrolagus, Dasyurus, Uccelli del Paradiso). La produzione principale delle isole è data dalle piantagioni di cocco, e, nell'esportazione, la copra costituisce il 95% del totale. Vengono poi in ordine d'importanza il cacao, il caucciù, il caffè, il tabacco, l'arrowroot, la fibra di kapoc. Il seguente prospetio dà qualche notizia sulle principali piantagioni:

Etnologia. - Nelle razze dell'arcipelago sono rappresentati principalmente due grandi gruppi, il Papuano e il Melanesiano. I Papuani - poiché mancano nell'arcipelago i Negriti pigmei - costituiscono lo strato etnico più antico, e appaiono effettivamente più primitivi nei tratti fisici e culturali. Le loro lingue differiscono assai l'una dall'altra e non hanno alcuna somiglianza con quelle degli altri grandi gruppi. Appartengono a questo gruppo i Baining e i Sulka della Nuova Britannia e probabilmente altre tribù montane ancora poco conosciute.

I Melanesiani sono più alti di statura, di fattezze in generale migliori, ed anche le loro lingue sono di un tipo più alto, affini alle polinesiane; sono spesso organizzati in classi esogamiche. Si trovano sulle coste della Nuova Britannia, in tutta la Nuova Irlanda e Nuova Hannover e nelle isole meridionali dell'Ammiragliato: costituiscono i due terzi della popolazione. Gli abitanti della porzione settentrionale di Manus e delle isole minori (S. Mattia, Hermit [Luf], Kaniët, Ninigo, Maty) presentano nella lingua, e talora anche nel tipo fisico, tracce d'infiltrazioni micronesiane. Gl'isolotti ad E. della Nuova Irlanda (Gardner, Lihir) mostrano invece tracce di mistioni polinesiane, e da Polinesiani è abitato esclusivamente il piccolo gruppo di Abgarris.

Bibl.: R. Parkinson, Dreissig Jahre in der Südsee, Stoccarda 1907; R. Thurnwald, Im Bismarckarchipel, in Zeitschr. f. Ethn., 1910; H. Meyer, Das deutsche Kolonialreich (Bibliograph. Inst.), II, Lipsia 1910; P. S. Allen, Handbook to the Pacific Islands, 1921; (Official) Report to the League of Nations on New Guinea, 1922; E. R. Stanley, Geological features of New Guinea, 1922; C. S. Wickens, Commonwealth Year Book, 1927.

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