Anglosassoni, Arte degli. Tessuti

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1991)

Anglosassoni, Arte degli. Tessuti

V. Glemm

TESSUTI

I manufatti tessili decorati ebbero una parte importante nella vita di corte ed ecclesiastica degli A. a partire almeno dal sec. 8°; ciò è provato, nonostante la sopravvivenza di due soli importanti esempi, da una serie notevole di testimonianze documentarie. Dalla maggior parte delle citazioni si può dedurre che la tecnica di decorazione più usata era il ricamo ed è spesso ricordato anche l'uso di fili d'oro e della seta a ornamento di parati e di vesti per re e per ecclesiastici importanti. È ovvio anche che i ricami fossero in genere eseguiti da donne, in particolare, a quanto sembra, appartenenti a ceti elevati. Il Liber Eliensis, del sec. 12°, attribuisce a s. Eteldreda (ca. 630-679), moglie di Egfrido, re di Northumbria, l'esecuzione per s. Cutberto di una stola e di un manipolo decorati con oro e pietre preziose; la Vita sancti Dunstani, forse più attendibile, scritta non molto tempo dopo la morte del santo nel 988, ricorda che una nobildonna di nome Etelvina chiese a Dunstano di preparare il disegno per una stola destinata al servizio divino, stola che ella avrebbe poi eseguito e decorato. Un altro caso è quello di s. Edith (ca. 960-984), figlia naturale del re Edgardo e monaca a Wilton, la cui abilità nell'arte del ricamo è diffusamente elogiata dal biografo Goscelin di Saint-Bertin.Il ricamo anglosassone in assoluto più antico pervenuto sino a oggi si trova in Belgio (Maaseik, Mus. Kerkschat St. Katharinakerk); noto come Casula delle ss. Erlinde e Reinilde, consiste in tre strisce, oggi applicate su un tessuto medievale più tardo, due delle quali sono decorate ad arcate, mentre la terza presenta un motivo a clipei; il tutto misura complessivamente cm. 87,2 x 57,5. Il ricamo è eseguito in fili d'oro e di seta su una tela di lino; la decorazione, resa con colori vivaci, è costituita da uccelli e quadrupedi stilizzati, posti di profilo su uno sfondo a intreccio formato da motivi vegetali e dalle code degli animali stessi. L'abbondanza dell'ornato può essere confrontata con le 'pagine tappeto' del Libro di Kells (Dublino, Trinity College, 58), ma le analogie stilistiche più strette sono con la Bibbia di Canterbury (Londra, BL, Royal 1.E.VI) e con i manoscritti a essa collegati. Gli archi sul ricamo sono molto simili allo schema del calendario della Bibbia, il che confermerebbe la datazione tradizionale alla metà del 9° secolo.L'altro importante esemplare di tessuto anglosassone si trova nel tesoro della cattedrale di Durham. Quando, nel 1827, fu aperta la tomba che, sin dai tempi della Riforma, era stata considerata di s. Cutberto, furono rinvenuti una stola e due manipoli ricoperti di magnifici ricami. Il manipolo più grande e la stola recavano le iscrizioni: "Aelfflaed fieri precepit" e "Pio episcopo Fridestano". Elfleda, moglie del re Edoardo il Vecchio, morì nel 916; Fritestano fu vescovo di Winchester dal 909 al 931. Il re Etelstano, figliastro della regina Elfleda, secondo le fonti visitò nel 934 la tomba di s. Cutberto, allora a Chester-le-Street, e offrì tra gli altri doni unam stolam cum manipulo e un cingulum, che sembra verisimile siano proprio i tessuti ritrovati a Durham.

La stola, restaurata e montata, è lunga cm. 184,4; il manipolo cm. 83 e la cintura cm. 62. La decorazione originale, su una sottile trama tessuta in seta, è ricamata con seta colorata a punto catenella e punto a listelli e con filo di seta ricoperto d'oro, distribuito in motivi decorativi e leggermente appiattito con un martello per ottenere una lucentezza uniforme.

Sia sul manipolo, sia sulla stola compaiono figure maschili nimbate stanti su alture stilizzate sotto cespi d'acanto, ciascuna evidenziata dal colore contro il fondo oro e identificata da un'iscrizione. L'iconografia, costituita da una combinazione, coerente ma complicata, di profeti, apostoli e padri della Chiesa, non è rintracciabile in alcuna miniatura, ma ritorna - ed è l'unico altro esempio noto - sul mantello dell'incoronazione dei re d'Ungheria, dell'inizio del sec. 11°: sembra pertanto verisimile che esistesse un gruppo distinto di schemi iconografici usato dalle ricamatrici, ma non dai miniatori.

Da un punto di vista stilistico è difficile trovare un confronto per queste figure alte e sottili, dai panneggi eleganti e lineari, non collocabili in alcuno degli stili noti della pittura anglosassone del sec. 8°, né nell'Europa carolingia. L'uso dei cespi di acanto, notevolmente precoce rispetto a quanto avviene nella miniatura, potrebbe suggerire che i ricami di Durham siano stati all'origine del successivo stile miniatorio di Winchester del 10° secolo. Come dono regale databile agli anni tra il 909 e il 916, essi rivestono la massima importanza storica e sotto l'aspetto tecnico e stilistico lasciano intravedere un barlume interessante - quanto purtroppo di breve respiro - delle ricchezze perdute dei tessuti anglosassoni; una produzione il cui altissimo livello fu eguagliato solo nei secc. 13° e 14° dalla produzione dell'opus anglicanum.

Bibliografia

A.F. Kendrick, English Needlework, London 1933.

A.G.I. Christie, English Medieval Embroidery, Oxford 1938.

M. Calberg, Tissus et broderies attribués aux Saintes Harlinde et Relinde, Bulletin de la Société Royale d'Archéologie de Bruxelles, ottobre 1951, pp. 1-26.

The Relics of St Cuthbert, a cura di C.F. Battiscombe, Oxford 1956.

C.R. Dodwell, Anglo-Saxon Art, a new Perspective, Manchester 1982.

D.M. Wilson, Anglo-Saxon Art, London 1984.

M. Bodney, D. Tweddle, The Maaseik Embroideries, Anglo-Saxon England 13, 1984, pp. 65-96.

v. anche Anglosassoni, Arte degli. Parte introduttiva

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Anglosassoni, Arte degli
E.C. Fernie

PARTE INTRODUTTIVA

Per arte degli A. si intende la produzione artistica dell'od. Inghilterra (con sostanziale esclusione della Scozia, del Galles e della Cornovaglia), dalla seconda metà del sec. 5°, momento dell'occupazione della zona sud-est dell'antica Britannia romana da parte delle popolazioni germaniche dei Sassoni, degli Angli e degli Iuti - provenienti dai territori continentali compresi tra Elba e Weser -, al 1066, anno della conquista normanna da parte di Guglielmo il Conquistatore. Al 597, con la missione nel Kent di s. Agostino di Canterbury inviato da Gregorio Magno, si ascrive convenzionalmente la conversione al cristianesimo che, con il sinodo di Whitby (664) si orientò verso gli usi romani in contrasto con quelli introdotti nella prima metà del sec. 7° da missioni celtiche in particolare in Northumbria. Nel sec. 7° si andarono formando due regni principali, uno settentrionale in Northumbria e uno meridionale nella Mercia, mentre nel sec. 9°, passato il predominio al regno del Wessex, ebbero inizio le incursioni vichinghe che culminarono con l'insediamento di queste popolazioni in Inghilterra in particolare all'inizio dell'11° secolo.Il carattere germanico dell'arte anglosassone dei primi secoli si stemperò e arricchì notevolmente grazie alle relazioni con il mondo mediterraneo, seguite alla cristianizzazione, mantenendo però forti elementi caratteristici sino al contatto con la cultura normanna, nell'11° secolo.

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