CORONARIE, ARTERIE

Enciclopedia Italiana (1931)

CORONARIE, ARTERIE (fr. a. coronaires; sp. a. coronarias; ted. Corona- o Kranzarterien; ingl. coronary a.)

Giuseppe FAVARO
Pietro CASTELLINO

L'aggettivo "coronario", usato in anatomia per designare formazioni allungate disposte in modo da circondare più o meno estesamente, a guisa di corona, determinati organi (vasi: cuore, labbra, stomaco, placenta; legamenti: fegato; solchi, plessi nervosi: cuore, ecc.), viene riservato dalla nomenclatura anatomica di Basilea, per quanto concerne le arterie, alle sole del cuore. Benché sia di esse già traccia nei Pesci e negli Anfibî, solo a partire dai Rettili (pochi esclusi) compariscono nel cuore dei Vertebrati due arterie coronarie, sinistra e destra, le quali, non si scostano fondamentalmente dalla disposizione che offrono nell'uomo. Quivi esse nascono dall'aorta in corrispondenza dei rispettivi seni arteriosi sinistro e destro, e decorrono e si ramificano alla superficie del cuore, sotto l'epicardio. L'a. coronaria sinistra, di solito un po' maggiore, si trova lungo la metà corrispondente del solco coronario, ove si scinde in due rami, dei quali l'uno, detto circonflesso, prosegue lungo questo solco, l'altro, chiamato discendente anteriore, scende nel solco longitudinale anteriore. L'a. coronaria destra decorre lungo la metà destra del solco coronario fino sulla faccia diaframmatica del viscere, emettendo fra i più cospicui collaterali un ramo, detto discendente posteriore, che decorre lungo il solco longitudinale posteriore. Scarse sono le anastomosi fra le diramazioni superficiali delle due arterie, numerose invece quelle in seno al miocardio, al quale le coronarie principalmente si distribuiscono (v. cuore).

Coronarite. - È la lesione, di solito cronica (sclerosi), delle coronarie, prodotta per lo più dalla sifilide o dall'arteriosclerosi. Quest'alterazione determina una diminuzione della quantità di sangue che deve nutrire la parete muscolare del cuore, perché l'arteria ha un calibro minore e, in seguito all'alterazione, va soggetta a contrazioni spastiche. L'infiammazione delle coronarie provoca gravi alterazioni anatomiche nella parete muscolare del cuore. I sintomi constano d'accessi di angoscia cardiaca o di senso d'oppressione al petto con dolori più o meno intensi. Questi disturbi sono così violenti che l'infermo prova la sensazione della morte imminente. Questi accessi compaiono dopo sforzi corporei, profonde emozioni psichiche, pasti abbondanti, abuso di vino e d'alcool. La morte improvvisa non è rara. L'accesso sorge improvvisamente, o di notte o dulante il cammino. Tra un accesso e l'altro l'infermo sta abbastanza bene. Nelle forme gravi l'accesso assume l'aspetto clinico dell'angina di petto o stenocardia, nella quale prevale l'intensa sensazione dolorosa con diffusione al braccio, al collo, alla nuca, all'addome.

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