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COMPTON, Arthur Holly

di Enrico Fermi - Enciclopedia Italiana (1931)
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COMPTON, Arthur Holly

Enrico Fermi

Fisico americano, nacque a Hooster (Ohio) il 10 settembre 1892. Nel 1916 fu nominato docente nell'università di Minnesota, nel 1920 professore di fisica nell'università di S. Louis. Dal 1923 insegna nell'università di Chicago. Nel 1927 ottenne con C. T. R. Wilson il premio Nobel per la fisica. Scoprì (1923) il fenomeno che da lui prende nome.

Il fenomeno di Compton. - Si indicano col nome di effetto Compton alcune circostanze che si verificano nella diffusione dei raggi X, specialmente in sostanze di basso peso atomico. Quando una sostanza viene colpita da un fascio di raggi X, essa diventa a sua volta centro di emissione di altri raggi X, detti raggi secondarî. Questi si distinguono in due tipi: una parte ha le frequenze caratteristiche della sostanza diffondente, l'altra invece ha approssimativamente la frequenza dei raggi X primarî. I primi si dicono raggi di fluorescenza, i secondi raggi diffusi; è appunto a questi secondi che si riferisce l'effetto Compton. Per comprenderne bene la natura, osserviamo che secondo la teoria classica di Thomson l'interpretazione del fenomeno della diffusione è la seguente. Gli elettroni contenuti nel corpo diffondente, sotto l'azione del campo elettrico alternato della radiazione primaria, eseguono oscillazioni forzate con frequenza eguale a quella della radiazione stessa. In conseguenza di questo moto vibratorio gli elettroni diventeranno a loro volta centri di emissione di onde elettromagnetiche, aventi la stessa frequenza del moto vibratorio degli elettroni e quindi anche della luce primaria. Queste onde elettromagnetiche costituiscono appunto la radiazione diffusa. Secondo questa teoria dunque le frequenze della radiazione primaria e della radiazione diffusa dovrebbero coincidere esattamente. Il C. osservò invece che esiste una lieve differenza tra le frequenze delle radiazioni primaria e diffusa, e che tale differenza dipende dall'angolo formato tra le due direzioni, essendo nulla per radiazioni diffuse nella direzione della radiazione primaria, e massima per la diffusione in senso opposto. L'effetto C., pur non avendo un'entità quantitativamente molto grande (si tratta d'una differenza di lunghezza d'onda che può al massimo arrivare a 48 unità X), ha un'importanza assai grande in quanto getta molta luce sul meccanismo del fenomeno della diffusione. I risultati del C. s'interpretano agevolmente per mezzo della teoria dei quanti di luce. Consideriamo infatti un quanto di luce che, per effetto dell'urto contro un elettrone subisca una deviazione; siccome al quanto di luce, oltre che un'energia, si attribuisce anche una quantità di moto, l'elettrone subirà un urto derivante dal cambiamento di direzione del quanto. Ne consegue che in questo processo l'elettrone viene ad acquistare una certa energia cinetica, e, per il principio della conservazione dell'energia, dovrà dunque diminuire l'energia del quanto; ed essendo l'energia di un quanto proporzionale alla frequenza, si avrà corrispondentemente all'atto di diffusione del quanto una diminuzione della sua frequenza; e in ciò appunto consiste l'effetto Compton. Tale teoria rende conto anche quantitativamente dei risultati sperimentali e si mostra in accordo con tutte le particolarità del fenomeno della diffusione.

Vedi anche
Charles Thomson Rees Wilson Fisico (Glencorse, Edimburgo, 1869 - Pentland 1959). Prof. di fisica a Cambridge (1925-34). Dal 1895 si dedicò a ricerche sui processi di condensazione dei vapori, sugli ioni e sull'elettricità atmosferica. Prendendo lo spunto da tali ricerche realizzò la camera di Wilson, Charles Thomson Rees, con cui ... Bragg, William Lawrence Fisico inglese (Adelaide, Australia, 1890 - Londra 1971). Ottenne nel 1915 il premio Nobel per la fisica insieme al padre W. Henry per le fondamentali ricerche sulla spettroscopia dei cristalli. Fu prof. nelle univ. di Manchester (1919) e di Cambridge (1938), socio straniero dei Lincei (1951). Il nome ... Born, Max Fisico tedesco (Breslavia 1882 - Gottinga 1970); prof. di fisica teorica a Berlino (1915-19) e poi a Francoforte s. Born, Max, dal 1921 fu direttore dell'Istituto di fisica teorica di Gottinga; dal 1933 in Inghilterra, dal 1936 fu professore di fisica teorica alla università di Edimburgo. Premio Nobel ... Bohr, Niels Henrik David Fisico danese (Copenaghen 1885 - ivi 1962). Allievo, dopo la laurea, per un breve periodo di J. J. Thomson e di E. Rutherford. Dal 1916 prof. di fisica nell'univ. di Copenaghen, dal 1921 direttore dell'istituto di fisica teorica nella medesima università. Socio straniero dei Lincei (1924) e accademico ...
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    Fisico statunitense (Wooster, Ohio, 1892 - Berkeley, Calif., 1962); professore dal 1920 alla Washington University, Saint Louis, e dal 1923 a Chicago. Nel 1927 ottenne il premio Nobel per la scoperta dell'effetto che da lui prende nome. Notevoli anche i suoi contributi sperimentali alle ricerche sui ...
  • Compton Arthur Holly
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    Compton 〈kòmptën〉 Arthur Holly [STF] (Wooster, Ohio, 1892 - Berkeley, California, 1962) Prof. di fisica nella Washington Univ. (1920) e poi nelle univ. di Saint Louis e Chicago (1923); per la scoperta e la spiegazione dell'effetto che porta il suo nome (v. oltre), nel 1927 ebbe il premio Nobel per la ...
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