KOESTLER, Arthur

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)

KOESTLER, Arthur

Serena Andreotti Ravaglioli

(App. II, II, p. 141)

Scrittore britannico di origine ungherese, morto a Londra il 3 marzo 1983.

Ottenuta fama internazionale grazie a Buio a mezzogiorno, tradotto in trenta lingue, K. non riuscì a eguagliarne il successo né con i romanzi posteriori (The age of longing, 1950, trad. it., Gli angeli caduti, 1952; The case of the midwife toad, 1971, trad. it., 1979; The call girls, 1972, trad. it., 1975), anch'essi incentrati su problematiche morali e politiche, né con gli altri due capitoli della sua autobiografia (Arrow in the blue, 1952, trad. it., 1955; The invisible writing, 1954). Con sempre maggiore impegno si dedicò alla produzione saggistica di carattere filosofico-scientifico: The lotus and the robot (1960) ha per tema il misticismo orientale; The act of creation (1964) tenta di spiegare i processi creativi nella scienza e nell'arte; in The sleepwalkers (1959) e in The ghost in the machine (1967) è discusso il risvolto negativo della rivoluzione scientifica e l'effetto dell'evoluzione sulla mente umana; The thirteenth tribe (1976) indaga le origini del popolo ebraico. Nel 1981 fu pubblicato Bricks to Babel, raccolta di scritti di K. da lui stesso commentati.

Grande emozione suscitò la morte di K. e di sua moglie Cynthia, che, ambedue colpiti da malattie letali e convinti assertori dell'eutanasia, si tolsero insieme la vita.

Bibl.: J. Atkins, Arthur Koestler, Neville 1956; P.A. Huber, Koestler: Das literarische Werk, Zurigo 1962; J. Calder, Chronicles of conscience: a study of Orwell and Koestler, Londra 1968; Koestler: a collection of critical essays, a cura di M.A. Sperber, ivi 1977; M. Levene, A. Koestler, New York 1984; F. Day, A. Koestler: A guide to research, ivi 1987.

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