ARTURO III, duca di Bretagna e conte di Richemont

Enciclopedia Italiana (1929)

ARTURO III, duca di Bretagna e conte di Richemont

Georges Bourgin

Nato il 24 agosto 1393 da Giovanni IV di Monfort duca di Bretagna e da Giovanna di Navarra, era fratello del duca Giovanni V, che fu duca di Bretagna alla morte di Giovanni IV (1399); dal fratello ricevette la contea inglese di Richemont (1399). Fu allevato dai suoi zii Filippo l'Ardito, duca di Borgogna e Giovanni duca di Berry, fratelli del defunto Carlo V di Francia. Mischiato nelle lotte fra Armagnacchi e Borgognoni, e molto ambizioso, partecipò alla guerra contro gl'Inglesi. Fu fatto prigioniero nella battaglia di Azincourt (25 ottobre 1415) e, liberato sulla sua parola nel 1420, si avvicinò al partito inglese e fu uno di coloro che consigliarono di accettare il trattato di Troyes, così infausto per la Francia. Divenuto cognato del duca di Borgogna Filippo il Buono, e del reggente inglese Bedford, per ambizione insoddisfatta egli abbandonò la causa britannica e ritornò in Bretagna (giugno 1424). Iolanda, vedova di Luigi II d'Angiò e suocera di Carlo VII, re di Francia, lo ricondusse alla causa francese facendogli accettare la spada di connestabile (marzo 1425). Arturo di Richemont si sforzò, d'allora in poi, di allontanare dalla vita pubblica i cattivi consiglieri di Carlo VII, di trovare nuovi aderenti alla causa francese; così suo fratello, Giovanni V di Bretagna, col trattato di Samur si alleò col re contro gl'Inglesi. I suoi sforzi però urtarono contro la vigliaccheria del re, caduto nelle mani dell'intrigante La Trémouille, che riuscì a farlo cacciare dalla corte (1427-33). Tuttavia egli cooperò con Giovanna d'Arco, e con essa divide l'onore della riscossa contro gl'Inglesi; ritornato a corte con la carica di connestabile, continuò la lotta contro gl'Inglesi e contro i malvagi consiglieri del re e preparò la pace con la Borgogna (20 settembre 1435). La conquista della Normandia fatta dal Richemont coincise con la sua elevazione al rango di erede del ducato di Bretagna in seguito alla morte di suo nipote Francesco I (18 luglio 1450); però Arturo non poté raccogliere subito l'eredità del ducato di Bretagna perché divenne duca solamente dopo la morte del suo secondo nipote Pietro II (22 settembre 1457). Del resto, egli rifiutò a Carlo VII, per il quale aveva poca simpatia, l'omaggio per la Bretagna. Dai suoi tre matrimonî, non ebbe alcun erede e perciò alla sua morte (26 dicembre 1458) la Bretagna passò alla casa di Étampes (Francesco II).

Bibl.: Fonte contemporanea: G. Gruel, Chronique d'Arthur de Richemont (edita dalla Société de l'histoire de France), Parigi 1891; Cosneau, Le connétable de Richemont, Parigi 1888; J. Trévédy, Le connétable de Richemont, Parigi 1900. Per altra bibliografia v. Chevalier, Répertoire des sources du Moyen-Age: Biobibliographie, s. v.

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