Celestini, Ascanio

Lessico del XXI Secolo (2012)

Celestini, Ascanio


Celestini, Ascanio. – Scrittore, attore e regista teatrale (n. Roma 1972). Uno fra gli artisti più rappresentativi e riconosciuti del teatro di narrazione della seconda generazione, ha raccontato storie private e collettive per farle diventare parte della memoria di tutti. Intento a indagare le grandi piaghe della contemporaneità, il suo lavoro si basa su minuziose ricerche che si trasformano in spettacoli in cui diviene assoluto protagonista insieme alle sue parole fortemente evocative. A partire dalla fine degli anni Novanta ha incominciato a scrivere e interpretare i suoi primi spettacoli Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini (1998); la trilogia Baccalà, il racconto dell'acqua, Vita, morte e miracoli  e Milleuno, la fine del mondo (1998-2000). È con Radio clandestina (2000) che ha iniziato il suo percorso di narratore confrontandosi con la tragedia dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Nel 2002, anno in cui ha ricevuto il premio speciale UBU, ha presentato Fabbrica (rappresentato anche all’estero), un affresco di storia italiana degli ultimi cinquant’anni vista attraverso la vita degli operai. Due anni dopo, ospitato alla Biennale di Venezia, ha rievocato, animato da ricordi familiari, la liberazione di Roma in Scemo di guerra. Roma, 4 giugno 1944. Nel 2006 è andato in scena Live. Appunti per un film sulla lotta di classe, uno spettacolo nel quale con ironia e tristezza ha portato in scena le esistenze assurde dei lavoratori precari, argomento su cui è tornato anche nel film documentario Parole sante (2007; libro e DVD pubblicato nel 2008) storia dei lavoratori di un call center. Dalla metà degli anni Duemila la sua attività, data anche la popolarità raggiunta, si è andata allargando a collaborazioni con giornali, radio e televisione; alla registrazione di un disco Parole sante (2007), e alla scrittura di libri (Lotta di classe, 2009; Io cammino in fila indiana, 2011). Nel 2010 ha girato il suo primo lungometraggio, La pecora nera (tratto dall’omonimo testo teatrale del 2005,  pubblicato nel 2006 e poi nel 2011 con DVD) sulle condizioni di vita nei manicomi. Nel 2012 è andato in scena con Pro patria, sugli eroi del Risorgimento.

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