Asfodelacee

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Famiglia di piante Monocotiledoni tradizionalmente classificata nelle Gigliacee e introdotta nel nuovo ordine Asparagali in seguito a studi filogenetici (APG). Comprende erbe, alberi e arbusti di ambienti aridi, ampiamente distribuiti dalle regioni tropicali a quelle temperate del Vecchio Mondo, specialmente nel Sud dell’Africa.

Anatomia, morfologia, citologia

Le A. hanno di solito foglie succulente, alternate, disposte in rosette alla base o alla fine dei rami, e fiori bisessuali appariscenti, a simmetria radiale o bilaterale. Il frutto è una capsula loculicida con semi spesso depressi o alati e dotati di rivestimento scuro.

Il monofiletismo delle A. è sostenuto dall’analisi sia delle sequenze di DNA sia della morfologia. La presenza di antrachinoni, in cellule specializzate che circondano il floema, costituisce un carattere morfologico sinapomorfo (➔ cladismo) della famiglia. Le A. sono usualmente divise in due sottofamiglie: le Alooidee e le Asfodeloidee. Le Alooidee includono il genere Aloë e sono chiaramente un gruppo monofiletico; esse presentano nella struttura fogliare una zona centrale gelatinosa circondata da fasci vascolari associati a cellule contenenti aloina. La sottofamiglia Asfodeloidee rappresenta un gruppo parafiletico, il cui genere più noto è Asphodelus, che comprende tre specie, A. albus, A. cerasifer e A. ramosus, talora considerate come unica specie con il nome di A. ramosus. Gli asfodeli vivono negli incolti in tutta Italia. Hanno radici ingrossate a tubero, ricche di amido e possono fornire alcol etilico. Le foglie disseccate servono da mangime per animali e sono talora usate come materiale da intreccio.

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