ASSUAN

Enciclopedia Italiana (1930)

ASSUAN (A. T., 115)

Giuseppe Stefanini

L'araba Aswān, in copto Suan, è l'antica Suenet (la Συήνη dei Greci), capoluogo della più meridionale delle provincie d'Egitto verso il Sūdān. La città attuale contava, secondo i risultati preliminari del censimento 1927, 16.366 ab., tra cui un gruppo di pastori Begia (Bisciari) accampati lì presso; è posta a una quota di 85 m. s. m. sulla riva destra del Nilo e occupa parte del piano alluvionale fiorente di palmeti e di verzieri e un rilievo estremo della catena arabica, mentre a occidente, oltre il fiume, la pianura è limitata dalle alture terrazziformi della catena libica. Ad Assuan il Nilo incide in modo assai pittoresco un complesso di rocce cristalline - graniti anfibolici rosei e pegmatiti, con sienite, diorite, scisti e filoni di quarzo - emergente qui di sotto alle arenarie nubiane, largamente estese tutto all'intorno. Il granito monumentale di Assuan - noto fin dai tempi di Plinio col nome di sienite, che allude appunto a Siene, ma che si riserba oggi a una roccia alquanto diversa - era largamente scavato dagli Egiziani, e si vedono tuttora nelle colline a S. della città pezzi monolitici abbandonati in cava e tracce freschissime dei lavori effettuati per l'estrazione. La presenza delle rocce granitiche determina nel fiume la formazione di una serie di rapide, che nel loro complesso costituiscono, soprattutto in tempo di magra, un gravissimo ostacolo alla navigazione: la prima cateratta. Si tratta di un dislivello di 5 m. su un tratto di circa 2 km. di corso, dislivello che prima della costruzione della diga, di cui sarà detto appresso, poteva essere superato dalle barche solo nell'epoca della piena, costeggiando la riva destra. A questa rapida, più ancora che alle cave di granito, dovette l'antica Siene la sua importanza commerciale e strategica, come punto di partenza della carovaniera, lungo la quale affluivano i prodotti della Nubia, del Sūdān e dell'Etiopia e operavano le spedizioni militari egiziane.

L'insediamento più antico, che rimonta per lo meno alla metà del III millennio a. C., fu nella prospiciente isola di Elefantina, e dal nome della regione circostante fu chiamato Yēbu, che vorrebbe dire "paese degli elefanti". Le ingenti rovine dell'isola e gli ipogei della riva sinistra (VI-XII dinastia), ricchi d'interessanti decorazioni pittoriche e d'importanti epigrafi che ricordano appunto spedizioni militari nella Nubia e contro i nomadi dell'Etbai, testimoniano dell'importanza di questa città. Più tardi, in faccia a questa sorse sulla riva destra Suan, di cui ci resta specialmente il tempio d'Iside eretto da Tolomeo Evergete e dal suo successore Filopatore nel sec. III a. L. Ad Assuan, ricordata col nome di Seveneh in Ezechiele, XXIX, 10, visse nel sec. VI a. C. una colonia giudaica, e vi ebbe un tempio dedicato a Jahu (Jahvè). Nel periodo alessandrino il geografo cirenaico Eratostene, basandosi sulla distanza tra Alessandria e Siene, che era allora proprio sotto il tropico, desunse con risultati assai esatti la misura del grado e quindi le dimensioni della terra. Ad Elefantina era anche stabilito un apparecchio per misurare il livello raggiunto dalle acque di piena, il nilometro di cui parla Strabone, e che è stato ritrovato e restaurato nel 1870 da Maḥmüd bey. Nel periodo romano la fusca Syene è tuttora molto importante militarmente come presidio contro le incursioni dei Blemî - i progenitori degli attuali Bisciari - e ospita Giovenale, inviato da Domiziano a coprire una carica, che era al tempo stesso un esilio. Sede di un vescovo copto a partire dal sec. V, Assuan ha non pochi avanzi di edifici cristiani sparsi nei suoi dintorni: tra gli altri il convento di S. Simeone, abbandonato fin dal sec. XIII. Islamizzata insieme col resto del paese, Assuan assunse nuovo splendore sotto i califfi; ma più tardi fu di nuovo esposta alle razzie dei beduini, né si riebbe finché non fu presidiata dai Turchi di Selīm I nel sec. XVI.

Attualmente l'importanza commerciale di Assuan è in diminuzione, dopo l'allargamento del dominio inglese nel Sūdān: l'esportazione delle foglie di sena (Cassia acutifoglia Del.), che i Bisciari raccolgono e trasportano sul mercato è tuttavia attiva; e il bazar coperto di Assuan è forse il più ricco e caratteristico dell'Alto Egitto. La purezza dell'aria, la limpidità del cielo, il clima estremamente asciutto ed uniforme, con minimi di 13° in media nei mesi invernali, ne fanno una delle stazioni climatiche più rinomate; e i sontuosi alberghi schierati lungo la riva del Nilo, in faccia al fantastico scenario dell'isola di Elefantina, con le sue rovine e i suoi fioriti giardini, si riempiono d'inverno di forestieri e di turisti, condotti qui da una comoda ferrovia lunga 890 km., che unisce Assuan col Cairo.

Circa 6 km. a S. di Assuan presso il villaggio di Shellāl, dove termina la ferrovia e comincia il servizio dei battelli a vapore, che risalgono il Nilo fino al Sūdān, è stata costruita attraverso al fiume una gigantesca diga di sbarramento, per regolare il deflusso delle acque a vantaggio dell'agricoltura dell'alto e basso Egitto. Il progetto è dovuto a sir W. Wilcocks e - come è ricordato da una lapide murata alla sua estremità occidentale - la diga fu costruita con blocchi granitici da operai greci ed egiziani e da esperti artefici italiani, tra il 1898 e il 1902: fu ingrandita nel 1907-1912, ed è ora lunga 1960 m., alta 47, larga al sommo 12 m., con 180 cateratte chiuse da altrettante saracinesche in ferro, azionabili elettricamente. Il lago artificiale formatosi per effetto dello sbarramento è uno dei più vasti del mondo contenendo 2 ¼ miliardi di mc. di acqua, e quando è colmo sommerge un'estesa regione, nella quale sono compresi il mirabile tempio di Iside ed altri pregevoli e rinomati edifici dell'isola di File. Sulla sinistra del fiume un largo canale a conche, lungo 2 km. e fornito dei sistemi meccanici più moderni e perfetti, consente alle imbarcazioni cariche di merci di superare in ogni stagione la rapida, con dislivello complessivo di 23 m., e continuare il loro viaggio-per il Sūdān.

Lo sbarramento ha permesso di aumentare di 200.000 ettari la superficie irrigabile, con un aumento di valore di circa 1 ½ miliardo di lire italiane.

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