ATTICA

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)

ATTICA

Luigi Beschi

(V, p. 272; App. IV, I, p. 188)

Alla regione nel suo contesto amministrativo sono stati dedicati recenti studi monografici che ne caratterizzano gli aspetti demografici, le risorse economiche e soprattutto una puntuale situazione topografica dei demi. Di particolare significato e utilità è la recentissima registrazione lessicale di tutti i centri principali con un ricco apparato illustrativo e bibliografico che ne fanno, ormai, una delle più documentate regioni della Grecia antica. Ricerche di scavo, operazioni di restauro, revisione di vecchi problemi hanno sensibilmente arricchito la conoscenza archeologica e storica dei singoli demi, con particolare riguardo agli importanti centri costieri.

Il Pireo, la cui moderna urbanizzazione ostacola ampie possibilità di verifiche di scavo, ha offerto la conoscenza diretta del celebre Arsenale di Filone situato nell'area del moderno Istituto Francese, quindi in luogo diverso da quello supposto da una lunga tradizione di studi.

Pur mancando scavi sistematici, sono stati sondati vari punti dell'impianto ippodameo con l'esplorazione di quattro case di periodo classico. Il contributo scientifico più notevole alla conoscenza della vita religiosa del centro è offerto dall'edizione del celebre santuario di Artemide Munichia. A Eleusi, ricerche di dettaglio hanno definito la topografia dell'ultimo tratto della via sacra presso l'ingresso al santuario, mentre nel santuario stesso una puntuale revisione critica delle strutture micenee sottostanti al Telesterio sembra contestare seriamente l'ormai tradizionale convinzione di una fase micenea del culto. D'altro canto l'edificio F del 150 circa d.C., già ritenuto tesoro del santuario, sembra più propriamente destinato al culto imperiale; la sua decorazione frontonale, ricomposta, ripropone la scena del ratto di Core alla presenza di divinità ed eroi eleusini. Nell'isola di Salamina, oltre a episodici interventi di scavo, si segnala l'importante recupero, da un reimpiego tardo, di un rarissimo rilievo metrologico.

Una concentrazione di ricerche, lungo la strada che porta al Capo Sunio, si è avuta nell'area dei demi di Aixone e Anagirunte (tra Glyphada e Vari): oltre a numerose tombe di varie epoche, a partire dal periodo miceneo, si è anche messo in luce un notevole settore dell'abitato di Halai Aixonides, presso Voula, con i resti di tre templi e della vicina acropoli. A Lathoureza, presso Vari, è stato criticamente revisionato il sito di un insediamento di periodo geometrico e orientalizzante con case a pianta circolare e absidata, mentre la casa di Vari, sulle basse pendici dell'Imetto, già caratterizzata come impianto agricolo, è vista ora come hierà oikia, in rapporto alla vicina e ben nota grotta delle Ninfe. A Capo Sunio, uno scavo recente, effettuato a circa 4 km a nord dei santuari di Poseidone e di Atena, ha messo in luce i resti del demo ricordati da Strabone (ix, 1, 22), in particolare una vasta agorà del 3° sec. a.C. fornita di una stoà, di varie botteghe e di un piccolo impianto termale.

Anche il vicino distretto del Laurion offre ora più ricche informazio ni sull'organizzazione del lavoro di estrazione e di elaborazione delle roc ce di piombo argentifero, a seguito di numerosi interventi del Servizio archeologico greco, della Scuola britannica e della Missione belga operan te a Torico. Sembra ora accertato uno sfruttamento del minerale a parti re dal protoelladico, mentre vari impianti industriali a Sureza, Kalivia e Torico, forniti di cisterne, vasche di decantazione, forni e alloggi per i mi natori, offrono ormai una preziosa documentazione del lavoro minerario in periodo classico ed ellenistico.

Lungo la costa più settentrionale, nuove ricerche hanno messo in luce a Vrexisa, a sud di Maratona (dove un nuovo museo espone dal 1975 gli importanti reperti preistorici e classici della zona) un Iseo e un impianto termale, opere dovute probabilmente alla munificenza di Erode Attico. Una ancora più intensa attività di scavo e restauro si è svolta nel demo di Ramnunte. Oltre al restauro della trabeazione dorica del tempio classico, si è completata la ricomposizione della base scolpita della Nemesi di Agoracrito puntualmente descritta da Pausania (i, 33,8). Ma si è proceduto inoltre alla precisazione delle principali fasi del santuario, con i più antichi documenti votivi degli inizi del 6° sec. a.C., con la successione di due templi in poros della prima metà e della fine del 6° sec. a.C. nell'area coperta ora dalla rovina del tempio classico. Sono stati inoltre scavati e restaurati, lungo la via che collega il santuario alla fortezza, alcuni prestigiosi monumenti funerari, come quelli di Diogeiton, di Hierokles e di Menestides. A Oropo, noto finora per le antichità del suo Anfiarao, sono state recentemente individuate importanti necropoli di periodo geometrico, nonché strutture del demo nell'area del centro attuale di Skala Oropou.

Significative novità riguardano anche i principali demi delle aree più interne. A Ovest, presso i confini con la Beozia sul Citerone, la fortezza di Gy phtokastro sembra ormai da identificarsi con l'antica Eleutere, mentre il phrourion di Panakton va situato nelle rovine di Kavasila, sul vicino altopiano di Skurta. A nord di Atene, nel demo di Cefisia, nuovi elementi si aggiungono alla conoscenza della villa di Erode Attico, mentre a sud-est della città, nel sito moderno di Trachones, sono state messe in evidenza le strutture pubbliche (tra cui un interessante teatro a pianta ortogonale del 350 a.C.) del demo di Euonymon. Particolare attenzione è stata inoltre rivolta ai culti montani (Zeus Ombrios) dell'Imetto e del Parnete, con ricche stipi di offerte, soprattutto dei periodi di siccità tra la fine dell'8° e il 7° sec. a.C. Vedi tav. f. t.

Bibl.: Oltre agli aggiornamenti annuali in Bull. Corr. Hell. (Chronique), Ergon e Praktikà della Società Archeologica Greca, Arch. Deltion (Chronikà), Arch. Reports of Journ. Hell. Stud., il materiale archeologico e bibliografico è presente nelle voci relative ai singoli centri in Princeton encyclopedia of classical sites, Princeton 1976, e, soprattutto, in J. Travlos, Bildlexikon zur Topographie des antiken Attika, Tübingen 1988. Per i problemi generali della regione cfr. L. Lukupulu, Attikè, Atene 1973; J. Traill, The political organization of Attica, in Hesperia, Suppl. 14 (1976); Pausania, Guida della Grecia, i, L'Attica, a cura di D. Musti e L. Beschi, Milano 1982 (19862); P. Spitaels, Studies in South Attica, i, Gent 1982; J. Traill, Demos and Trittys. Epigraphical and topographical studies in the organization of Attica, Toronto 1986; inoltre i Πϱαϰτιὰ επιστημονιϰήϚ συνάντησηϚ ΝΑ ΑττιϰήϚ, i-iii, Atene 1985-89.

In particolare si sottolinea, per i singoli centri, il contributo dei seguenti studi: P. Themelis, in Arch. Deltion, 29 (1974), i, p. 239 ss. (Maratona); J. E. Jones, Hives and honey of Hymettus, in Archaeology, 29 (1976), p. 80 ss.; M. K. Langdom, A sanctuary of Zeus on Mount Hymettos, in Hesperia, Suppl. 16 (1976) ; Id., Hymettiana I, ibid., 54 (1985), p. 257 ss.; H. F. Mussche, Thorikos. Eine Führung durch die Ausgrabungen, Gent-Norimberga 1978; K. Kanta, Eleusina, Atene 1979; C. Conophagos, Le Laurium antique et la technique grecque de la production de l'argent, Atene 1980; P. Darcque, Les vestiges mycéniens découverts sous le Télestérion d'Eleusis, in Bull. Corr. Hell., 105 (1981), p. 593 ss.; W. R. Biers-Th. D. Boyd, Ikarion in Attika 1888-1981, in Hesperia, 51 (1982), p. 1 ss.; R. Lindner, in Jahrb. d. Inst., 97 (1982), p. 303 ss.; L. Paleokrassa, Το ιεϱό τηϚ ΑϱτέμιδοϚ ΜουνιχίαϚ, Salonicco 1983; P. Alexopulu-Vaja, Ιστοϱία τηϚ ΕλευσίναϚ, Eleusi 1985; H. Lauter, Lathoureza (Attische Forschungen II), Magonza 1985; V. Petrakos, in H. Kyrieleis, Archaische und klassische griechische Plastik, ii, ivi 1986, p. 89 ss.; Id., in Arch. Ephimeris, 1987, p. 265 ss.; R. Garland, The Piraeus from the fifth to the first century B.C., New York 1987.

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