ATTICA

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)

ATTICA (V, p. 272)

Luigi Beschi

Numerose ricerche recenti permettono di tracciare un quadro sempre più ricco della preistoria e delle fasi storico-culturali dell'A. antica. I resti di insediamenti neolitici (già da tempo scoperti nel centro ateniese, v. atene, in questa App.) si sono moltiplicati nella regione, soprattutto lungo la costa orientale, con l'importante centro di Nea Makri, presso Maratona, e con le grotte di Kitsos, tra i monti del Laurion, e di Pan, presso Maratona: i materiali documentano rapporti con i noti centri tessali, tramite l'Eubea e la Beozia. La documentazione aumenta nella prima età del Bronzo (Protoelladico) ancora prevalentemente lungo le coste orientali, con gl'insediamenti di Askitariò, Porto Rafti, con i primitivi impianti industriali di Rafina (lavorazione del rame) e di Pyrgos Vraonas (lavorazione dell'ossidiana) e con le importanti necropoli di Tsepi, a Maratona, ora in corso di scavo: i rapporti più stretti sembrano essere con le Cicladi. Lungo la costa sul Saronico è da ricordare l'insediamento di H. Kosmàs. A tale fase preistorica si fanno risalire, è noto, numerosi toponimi dell'Attica. Con la media età del Bronzo (Medioelladico) e con l'insediamento di un flusso di popolazioni indoeuropee, inizia a configurarsi la vita di quelli che saranno i principali centri dell'età storica: Eleusi, Afidne, Rafina, Brauron e soprattutto Maratona, con la sua necropoli a grandi tumuli di Vranà, sono, con il centro ateniese, i siti finora più documentati. Tale vita e attività continuano e si sviluppano nel Bronzo recente (Tardoelladico o miceneo): ai centri noti da esplorazioni precedenti e recentemente riesaminati, si sono aggiunti, oltre ai significativi documenti delle necropoli e dell'acropoli ateniese, ormai centro eminente nella regione, altri importanti monumenti, come la tomba a tholos di Maratona, la prima configurazione con un mégaron del santuario di Eleusi, le tombe e i nuclei complessi di materiali delle zone di Acharne, H. Kosmàs, Thorikòs, Brauron, Spata e soprattutto la necropoli di Perati, presso Porto Rafti. Le necropoli submicenee di Salamina e di Atene segnano il passaggio al periodo geometrico.

Per il periodo geometrico il materiale nuovo proviene prevalentemente da necropoli: la regione (con ritrovamenti notevoli a Eleusi, Maratona, Thorikòs, Anavyssos, Menidi, Peristeri, Nea Ionia, Egaleo, Spata, Vari, Mirrinunte, Kalyvia, Trachones, ecc.) rivela già, per qualità di prodotto e densità di ritrovamenti, una sua subordinazione al centro ateniese, dove si opera progressivamente il fenomeno del sinecismo con la relativa trasformazione politico-sociale. Ma è soprattutto nel periodo orientalizzante che l'A., ancora nell'ambito di necropoli, ha rivelato recentemente singolari documenti, con i gruppi di ceramica protoattica dal Pireo, da Vari-Anagyrus e da Eleusi.

Nel periodo arcaico sono ancora le necropoli a offrire nuovi elementi di studio per la regione, che ha il suo grande momento di sviluppo economico e culturale sotto la tirannide dei Pisistratidi: oltre a ricchi corredi, sono da ricordare importanti documenti della plastica come i kouroi da Anavyssos e di Aristodikos, la kore, opera di Aristion di Paros, e il kouros di Mirrinunte. Ma non vanno dimenticate anche le fasi più antiche di vecchi santuari della regione, ora più attentamente esplorati o recentemente scoperti: la fase soloniana e pisistratea del santuario di Eleusi, la fase arcaica del tempio di Artemide a Brauron, e di Artemide Munichia al Pireo, e il santuario di Zeus Ombrios sull'Imetto.

Con la democrazia, superato il momento critico dello scontro con i Persiani, e con l'affermazione della talassocrazia ateniese, anche l'A. gode di un notevole sviluppo edilizio e di una precisa affermazione economica: nuove scoperte illustrano ulteriormente l'aspetto topografico-monumentale e il carattere della cultura materiale attica in periodo classico. A Maratona un tumulo con tombe a fossa degli inizi del 5° secolo è stato identificato come il tumulo dei Plateesi caduti nella celebre battaglia; sono stati identificati anche i resti del trofeo storico, già citato da Pausania, nella forma di un'alta colonna con capitello ionico. Il periodo pericleo e quello immediatamente seguente si sono arricchiti di nuovi importanti accertamenti relativi alle fasi classiche del Telesterion di Eleusi, del tempio di Poseidon a capo Sunio e del tempio della Nemesi di Ramnunte, con il recupero di numerosi frammenti e dell'aspetto generale della statua di culto, opera di Agorakritos. Ma è soprattutto a Brauron che il santuario di Artemide offre, con i suoi resti architettonici (un tempio prostilo a tre navate con adyton, una stoà a pi greco con celle e con un organizzato settore posteriore per l'esposizione degli ex-voto) e con i numerosi doni votivi, un quadro particolarmente vivo di un santuario classico, che si arricchirà indubbiamente con la prosecuzione dello scavo interrotto. Anche a Thorikòs regolari campagne di scavo hanno precisato problemi di aspetto e di cronologia di importanti monumenti pubblici: un teatro di tipo arcaico della fine del 6° secolo, ampliato alla metà del 5° e del 4° secolo, un tempio incompiuto dedicato a Demetra, un santuario di Igea; ma qui si è soprattutto recuperato, per la prima volta in A., l'aspetto urbanistico, i problemi e la storia economico-sociale di un demo della zona mineraria del Laurion con case di abitazione e impianti industriali. Il recupero di materiali dalle necropoli (stele funerarie e corredi tombali) ha dato nuovi spunti concreti anche allo studio del vecchio problema della topografia dei demi. Con problematica aggiornata lo scavo e la ricerca hanno affrontato lo studio di nuovi temi, quale quello delle fattorie di campagna, ben documentate da due esemplari delle zone del Dema e di Vari, quello degli arsenali del Pireo e del Sunio, e quello di santuari minori, come quello di Afrodite presso Dafnì o quello della Meter a Moschaton. Particolare attenzione è anche stata data allo studio delle fortezze, nelle due fasi principali della fine del 5° secolo e della seconda metà del 40, come anche a meno curate e più occasionali opere fortificatorie distribuite in vari punti strategici della regione, soprattutto nel primo periodo ellenistico (guerra cremonidea), come a Koroni, presso Porto Rafti. Nel periodo ellenistico avanzato e romano anche le ricerche recenti sembrano confermare l'opinione (ricavabile dalle fonti antiche) di un progressivo abbandono o declino della campagna attica a favore del centro ateniese, dove vengono trasferiti anche monumenti dai demi (tempio di Ares forse da Acharne, tempio di Athena dal Sunio, tempio di Demetra da Thorikòs, ecc.), e della clientela collezionistica romana alla quale era destinato probabilmente il materiale di due importanti ritrovamenti del Pireo: i rilievi neoattici e statue dal carico di una nave affondata nel porto, e un singolare gruppo di statue bronzee e marmoree. Solo Eleusi è potenziata dalla politica propagandistica romana con importanti monumenti del tardoellenismo e di periodo adrianeo-antoniniano. Altre aree fioriscono per iniziativa privata di ricchi latifondisti, come Erode Attico, del quale documenti iconografici e monumentali sono venuti in luce nelle proprietà di Kephissià e Maratona. Resti di opere pubbliche (acquedotti, strade) dichiarano una sempre più decisa subordinazione della campagna attica al centro ateniese, anche in periodo paleocristiano, al quale vanno riferiti alcuni monumenti come le basiliche di Brauron, Eleutherai, Glyphada.

Bibl.: Oltre agli aggiornamenti annuali in Bull. Corr. Hell. (Chronique), Ergon e Praktikà della Società arch. greca, Arch. Deltion (Chronikà), Arch. Reports of journ. Hell. Stud., il materiale archeologico e bibliografico è presente nelle voci relative ai singoli centri in Enc. Arte ant., I, 1958 segg.; ibidem, Suppl. 1970 (1973). Si veda inoltre l'apparato bibliogr. in E. Kirsten-W. Kraiker, Griechenlandkunde, Heidelberg 19675, p. 870 segg. e, recent., N. Papachatzis, Παυσανίου 'Ελλάδος Περιήγησις, 'Αττικά, Atene 1974. Si ricordano anche, per i centri e i problemi principali, alcune monografie: G. E. Mylonas, H. Kosmas, An early Bronze Age Settlement and Cemetery in Attica, Princeton 1959; J. Pouilloux, La forteresse de Rhamnonte, Parigi 1954; G. E. Mylonas, Eleusis and the eleusinian Mysteries, Princeton 1961; J. McCredie, Fortified military camps in Attica, ivi 1966; I. Kontis, Artemis Brauronia, in Arch. Deltion, 22, 1967, A, p. 156 segg.; V. Petrakos, Oropos, Atene 1968; Ch. Panagos, Le Pirée, ivi 1968; H. Mussche e altri, Thorikòs, I, 1968 segg.; id., Thorikòs, Guide to the excavations, Bruxelles 1974; S. Iakovidis, Perati, I-III, Atene 1969; W. B. Dinsmoor, Sounion, ivi 1971; G. Despinis, Συμβολὴ στὴ μελέτη τοῦ ἔργου τοῦ Αγορακρίτου, ivi 1971; S. Marinatos, in Arch. Ann. Athens, 3, 1970, p. 123 segg.; M. Benzi, La ceramica micenea in Attica, Milano 1975; G. E. Mylonas, Τὸ δυτικὸν Νεκροταϕεῖον τῆς 'Ελευσῖνος, I-III, Atene 1975.

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