PICCIONI, Attilio

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

PICCIONI, Attilio


Uomo politico, nato a Poggio Bustone (Rieti) il 14 aprile 1892. Avvocato, iscritto dalla fondazione al Partito popolare, fu membro del Consiglio nazionale del partito dal Congresso di Napoli allo scioglimento del partito stesso e consigliere comunale di Torino dal 1920 al 1923. Ritiratosi a vita privata sotto il fascismo, partecipò alla Resistenza e fu tra gli organizzatori della Democrazia Cristiana, della quale poi è stato vicesegretario politico (1945) e segretario politico (1946-47). Deputato alla Costituente (1946-48), eletto deputato per la I legislatura repubblicana e rieletto per la II, dal 1957 fu presidente del gruppo parlamentare democristiano; nelle elezioni del 1958 per la III legislatura è stato eletto senatore. Vicepresidente del Consiglio nel V gabinetto De Gasperi (maggio 1948-gennaio 1950); ministro di Grazia e Giustizia nel VI gabinetto De Gasperi (gennaio 1950-luglio 1951), di nuovo vicepresidente del Consiglio nel VII (luglio 1951-luglio 1953) e nell'VIII gabinetto De Gasperi (luglio 1953-agosto 1953), alla caduta di questo ministero gli fu affidato dal presidente della Repubblica Einaudi l'incarico di formare il nuovo governo, ma per il mancato raggiungimento di un'intesa fra i partiti di centro rinunciò all'incarico. Ministro degli Esteri nel I gabinetto Fanfani (gennaio 1954 febbraio 1954) e nel successivo gabinetto Scelba, si dimise il 19 settembre 1954. Nel 1956-57 ha diretto la delegazione italiana all'Assemblea delle N. U. Nuovamente vicepresidente del Consiglio nel III gabinetto Fanfani (luglio 1960).

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