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autoimmunità

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autoimmunità Reazione immunitaria dell’organismo verso propri componenti a causa della perdita della tolleranza immunitaria naturale; ciò può accadere a causa della cessazione della repressione che impedisce alle cellule immunocompetenti di reagire contro componenti dello stesso organismo o a causa di alterazioni di cellule che l’organismo non riconosce più come proprie. Con fenomeni autoimmunitari viene oggi interpretata la patogenesi di numerose malattie autoimmuni: malattie del sistema emopoietico (anemia emolitica, granulocitopenia, porpora trombocitopenica), del connettivo (lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, sindrome di Sjögren), del sistema endocrino (tiroidite di Hashimoto, ipocorticosurrenalismo idiopatico, azoospermia), del canale digerente (gastrite cronica atrofica, colite ulcerosa), del fegato (epatite cronica attiva, cirrosi biliare primitiva), del rene (glomerulonefriti e glomerulonefrosi), del sistema nervoso (encefalopatie demielinizzanti, myasthenia gravis) e dell’occhio (uveite facoanafilattica).

La funzione del sistema immunitario è quella di individuare le molecole estranee all’organismo (antigeni) e di attivare le difese idonee a eliminare sia queste, sia i microrganismi invasori che le producono. Le fondamenta della risposta immunitaria specifica, realizzata dai linfociti T e B, richiedono che il sistema immunitario sia in grado di distinguere le macromolecole proprie da quelle estranee. Durante lo sviluppo e la maturazione dei linfociti viene elaborato un vero e proprio iter conoscitivo, secondo il quale il sistema immunitario impara, riconoscendole, a convivere con le macromolecole presenti nell’organismo al quale appartiene (tolleranza), conservando e ampliando la capacità di reagire contro le molecole estranee. Malgrado l’esistenza di malattie organospecifiche che hanno diversa espressione clinica, oggi si tende a stabilire un’interpretazione patogenetica del danno su base unitaria. Il primo passo consiste nell’attivazione di linfociti T potenzialmente auto-reattivi. Questi sono ‘naturalmente’ presenti nell’organismo in quantità esigue; in fase quiescente all’interno del sistema linfatico non provocano danno in condizioni fisiologiche. Se particolari cellule note come APC, antigen presenting cells, si combinano con un auto-antigene, lo possono esporre ai cloni T autoreattivi. In tal modo i linfociti T, grazie anche all’intervento di citochine (➔), possono proliferare e volgere l’espansione clonale in senso Th1. Sembra che una forte espansione dei linfociti Th1 sia all’origine del salto di qualità che consente a una ‘normale’ reazione autoimmunitaria di trasformarsi in evento patologico istolesivo. Ne consegue un insieme di fenomeni che comporta un’azione citotossica da parte di linfociti T CD81 che esplicano autoreattività citotossica sulle cellule dell’organo bersaglio. D’altro canto una funzione helper che stimoli cloni B autoreattivi ad andare incontro a proliferazione comporta un meccanismo parallelo di differenziazione cellulare con genesi di autoanticorpi potenzialmente patogeni.

fig.

Poiché la tolleranza esercitata da organi centrali può difficilmente operare l’eliminazione di cloni T autoreattivi nei confronti di antigeni di differenziazione espressi da cellule di organi periferici, i cloni potenzialmente reattivi, che lasciano il timo e raggiungono la periferia, devono essere controllati dalla tolleranza periferica. Quest’ultima differisce comunque da quella centrale per il meccanismo della sua genesi: i cloni T autoreattivi non sono distrutti dai meccanismi della tolleranza periferica ma sono sostanzialmente inattivati. Il meccanismo di inattivazione (anergia) permette la sopravvivenza di cloni di linfociti T potenzialmente a rischio ma li rende incapaci di reagire nei confronti degli antigeni. La comprensione dei meccani;smi che conducono alla tolleranza periferica (fig.) è di straordinaria importanza; infatti la loro identificazione potrebbe spiegare non solo la genesi di numerose malattie autoimmuni (rottura della tolleranza e sopravvento di cloni autoreattivi), ma anche il motivo per cui il sistema immunitario sembra ignorare la presenza di cellule neoplastiche nelle quali, a causa della trasformazione maligna, sono verosimilmente presenti proteine mutate e quindi peptidi diversi dal self.

Si dà il nome generico di autoimmunoemopatie alle emopatie dovute a un processo autoimmunitario: autoimmunoeritropatie (provocate dalla comparsa di autoanticorpi attivi contro i globuli rossi), autoimmunoleucopatie (da autoanticorpi attivi contro i leucociti), autoimmunotrombocitopatie (da autoanticorpi attivi contro le piastrine).

Vedi anche
autoanticorpo Anticorpo in grado di riconoscere un antigene dello stesso organismo. Si forma in corso di malattie autoimmuni per smascheramento di antigeni intracellulari (criptici) o per reattività crociata di un antigene esterno con un autoantigene (fenomeno del mimetismo molecolare). Raramente dotati di capacità ... antigene Qualsiasi sostanza capace di indurre una specifica reazione immunologica, umorale o cellulare (➔ immunità). La specificità immunologica di un a. dipende da un particolare sito della sua superficie denominato epitopo o determinante antigenico; ogni a. ne può avere più di uno, identici fra loro o differenti. ... sclerodermia Malattia autoimmunitaria, appartenente al gruppo delle connettiviti, caratterizzata da fibrosi progressiva che coinvolge la cute e organi interni. Mentre l’eziologia è sconosciuta, la patogenesi autoimmunitaria è supportata dal frequente riscontro di autoanticorpi (per es. anticorpi anti-nucleo, ANA). ... immunoglobuline Molecole glicoproteiche ad attività anticorpale, prodotte da linfociti B in risposta a una stimolazione antigenica(➔ immunità): la figura cellulare finale della serie di trasformazioni a cui va incontro il linfocita B è la plasmacellula in grado di secernere gli anticorpi maturi, che rappresentano le ...
Categorie
  • IMMUNOLOGIA in Biologia
  • IMMUNOLOGIA in Medicina
  • PATOLOGIA in Medicina
Tag
  • SISTEMA IMMUNITARIO
  • SISTEMA ENDOCRINO
  • SISTEMA LINFATICO
  • GRANULOCITOPENIA
  • SISTEMA NERVOSO
Altri risultati per autoimmunità
  • autoimmunita
    Dizionario di Medicina (2010)
    autoimmunità Condizione patologica nella quale l’organismo non riconosce come propri i suoi stessi componenti e mette in atto meccanismi immunitari per attaccarli. Normalmente il sistema immunitario è tollerante verso autoantigeni, chiamati anche antigeni self, mentre nell’a. sviluppa contro di essi ...
  • Autoimmunità
    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2007)
    Autoimmunità Benvenuto Pernis La funzione del sistema immunitario è quella di individuare le macromolecole estranee all'organismo e di attivare le difese idonee a eliminare sia queste, sia gli 'invasori' che le producono (virus, batteri, metazoi), come risulta chiaramente dall'osservazione che gli ...
  • AUTOIMMUNITA'
    Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2006)
    Autoimmunità Enza Piccolella Il nostro sistema immunitario può essere considerato un 'sesto senso' in grado di riconoscere e contrastare tutto quello che può arrecarci danno. Nel corso dell'evoluzione si è sviluppato in maniera da essere tollerante verso i componenti del nostro corpo e intollerante ...
Vocabolario
autoimmunità
autoimmunita autoimmunità s. f. [comp. di auto-1 e immunità]. – In medicina, la condizione creata da un processo autoimmunitario, cioè la perdita della tolleranza immunitaria dell’organismo verso i suoi stessi costituenti.
autoimmune
autoimmune agg. [comp. di auto-1 e immune, come retroformazione da autoimmunità]. – Nel linguaggio medico, termine talora usato come sinon. di autoimmunitario: malattie autoimmuni.
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