Avambraccio

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Il segmento dell’arto superiore compreso tra la regione del gomito e quella del polso.

Data la sua forma a tronco di cono appiattito in senso antero-posteriore, vi si considerano due facce e due margini: la faccia antero-interna, detta anche volare perché di là dal polso si continua con il palmo della mano (vola manus); la faccia postero-esterna, detta anche dorsale. Dei margini viene indicato come esterno (o radiale) quello situato dal lato del pollice, come interno (o cubitale, o ulnare) l’altro.

I due segmenti ossei (il radio e l’ulna, o cubito) e il legamento interosseo che li unisce dividono l’a. in due regioni o logge, l’anteriore e la posteriore, nelle quali sono ripartiti i muscoli. Nella loggia anteriore si considerano due strati di muscoli. Occupano il primo strato il pronatore rotondo, il grande e il piccolo palmare, il flessore comune superficiale delle dita e il cubitale anteriore; formano invece lo strato profondo il flessore comune profondo delle dita, il flessore proprio del pollice e il pronatore quadrato. Nella stessa regione decorrono i vasi e i nervi più importanti, ossia le arterie radiale, ulnare e interossea, i nervi mediano, ulnare e radiale. La regione posteriore è occupata essenzialmente da due strati muscolari: lo strato superficiale è costituito dal lungo supinatore, dal 1° e dal 2° radiale, dall’estensore comune delle dita e da quello proprio del mignolo, dal cubitale posteriore e dall’anconeo; lo strato profondo è costituito dal corto supinatore, dal lungo abduttore del pollice, dal lungo estensore del pollice e dall’estensore proprio dell’indice.

L’a. può essere sede di deformità congenite, traumi e malattie acquisite. Le deformità congenite comprendono la mancanza totale dell’a. per arresto di sviluppo ( emimelia) o per amputazione congenita; la mancanza del radio o dell’ulna con conseguente deformità della mano ( mano torta congenita) ecc. Tra le malattie acquisite sono particolarmente importanti i flemmoni spesso secondari a quelli della mano. I traumi comprendono essenzialmente le fratture isolate o associate del radio e dell’ulna, alcune delle quali conosciute sotto nomi particolari ( fratture di Monteggia, di Colles, di Dupuytren).

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