Avena

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fig.

Genere delle Poacee, comprendente erbe annue, con spighette 2-5 flore, pendule, in pannocchie, con glume ampie a 7-11 nervi e glumetta inferiore con lunga resta inserita a mezzo del dorso. Comprende circa 50 specie delle regioni temperate, di cui tre (A. strigosa, A. sterilis, A. fatua), coltivate da tempi remoti, hanno originato molte varietà diverse. Queste differiscono dalle spontanee principalmente per avere la rachilla delle spighette tenace e le glumette glabre o quasi. In Italia, sono comuni A. fatua (a. selvatica), A. sterilis e A. barbata. La maggior parte delle forme coltivate si raggruppa sotto il nome di A. sativa (a. comune o biada; v. fig.) alta 1-1,5 m, a culmi con internodi numerosi, pannocchia bassa, piramidale, cariosside allungata, appuntita, generalmente pubescente; le razze si raggruppano secondo il colore delle glumette in a. bianche, gialle, morelle e nere. L’a. è pianta rustica, che si adatta bene ai climi umidi e perciò è coltivata maggiormente nei paesi atlantici dell’Europa e dell’America Settentrionale. La sua coltivazione è uguale a quella del frumento. Le cariossidi servono in prevalenza all’alimentazione del bestiame; denudate, anche come alimento per l’uomo; la paglia s’impiega per foraggio. Le glumette contengono avenina, principio che stimola il sistema neuromuscolare, indicato per animali sottoposti a lavoro intenso. Si coltivano anche altre specie, ma scarsamente: per es. A. byzantina nell’Africa settentrionale.

La produzione mondiale, che si aggira sui 25 milioni di t, si è dimezzata negli ultimi 30 anni del sec 20°, soppiantata in molte regioni da altri cereali a maggiore rendimento. Si concentra prevalentemente nelle regioni del Baltico (Svezia, Finlandia, Russia, Polona, Germania), nel nord degli Stati Uniti, in Canada e in Australia.

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