AVVENTISTI

Enciclopedia Italiana (1930)

AVVENTISTI

Alberto Pincherle

. Sono così chiamate (ingl. Adventists o Second Adventists, dal lat. adventus "venuta") alcune sette protestanti, la cui caratteristica storica è d'aver fatto rivivere, in epoca a noi vicina, l'antica idea millenarista, cioè la fede nell'imminenza del ritorno del Cristo trionfante, seguito dal regno glorioso dei giusti, per mille anni. Un ripullulare di credenze escatologiche, che si ricollega a sua volta con il movimento del pietismo, con l'anabattismo e, di là da questo, con la fede nel millennio di alcune eresie medievali, si ebbe, nel sec. XVIII e nel XIX, fra i protestanti di paesi diversi. Soprattutto nel sec. XIX questa credenza risorse a varie riprese, in Olanda come in Spagna, nel Württemberg come in Irlanda e in Inghilterra, dove la predicazione di Edward Irving portò alla costituzione d'una setta, che si chiamò "chiesa cattolica apostolica" (Catholic Apostolic Church); più noti e con altre dottrine particolari i "fratelli di Plymouth" (v.) (Plymouth brethren), setta fondata nel 1830 dal Darby (v.).

Ma gli avventisti veri e proprî, che vanno a loro volta distinti dai mormoni, sono d'origine americana. Risalgono alla predicazione di William Miller, che, nato a Pittsfield (Massachusetts) nel 1781, prese parte alla guerra anglo-americana del 1812, e poi, stabilitosi a Low Hampton (New York), dove morì nel 1849, vi attraversò, nel 1816, una crisi religiosa che lo ricondusse dallo scetticismo fra i battisti, cui la sua famiglia apparteneva. Autodidatta, dedicatosi allo studio della Bibbia, egli respingeva ogni interpretazione delle profezie che non fosse crudamente letterale; e così volle stabilire la data della fine del mondo. Si fondò principalmente su Daniele, VIII, 14, in cui vide preannunciata la purificazione del mondo; e computò i 2300 giorni (ossia, anni) di quel versetto, a partire dal ritorno di Esdra a Gerusalemme, da lui posto nel 457 a. C.; il che lo portava a collocare il ritorno del Cristo (2300 -457) nella primavera del 1843. Il Miller trovò subito dei seguaci, e le sue idee esposte in un libro (Evidences from Scripture and History of the Second Coming of Christ about the year 1843, Brandon [Vermont] 1843), vennero diffuse anche da giornali. Avvicinatosi il tempo in cui si sarebbe dovuta avverare la profezia, il Miller avvertì che, per la differenza tra l'anno ebraico e il nostro. l'epoca del ritorno del Cristo si sarebbe dovuta calcolare tra il 21 marzo 1843 e il 21 marzo 1844; un suo seguace, S. S. Snow, lo pose al 22 ottobre 1844; altri tentativi di procrastinare la data si seguirono a breve distanza. Poco dopo incominciarono i dissensi, per cui dal tronco originario degli Evangelical adventists si distaccarono, fin dal 1844, i Seventh-Day adventists ("avventisti del settimo giorno"), così chiamati per la loro insistenza sull'osservanza del riposo sabbatico. Con il 1844 è cominciata, secondo loro, l'ultima parte dell'azione di Cristo, cioè la purificazione del Tempio e il giudizio. Essi credono che i morti dormano fino al ritorno del Cristo, quando i giusti saranno risuscitati per partecipare al regno di mille anni; alla fine del quale verranno destati anche gli empî, ma solo per essere distrutti; credono nell'ispirazione profetica, comunicata dallo Spirito Santo, in particolare alla signora Ellen Gould White. Nel 1861 si costituì l'Advent Christian Church, i cui aderenti si distinguono perché ritengono che tutti i morti saranno in uno stato d'incoscienza fino al ritorno di Cristo, quando i giusti saranno ricompensati con l'eterna beatitudine e i malvagi distrutti. Dai Seventh-Day adventists si separarono alla loro volta, nel 1864-65, coloro che non riconoscevano l'ispirazione profetica della White, e formarono la Church of God. Negano invece tanto la risurrezione quanto la distruzione degli empî, sostenendo che sono condannati a un sonno eterno, coloro che costituiscono la Life and Advent Union ("unione della vita e dell'avvento"), organizzata nel 1860. Nella restituzione finale di tutte le cose, nel regno di Dio in terra, nella restaurazione d'Israele, e nella distruzione finale degli empî credono gli aderenti alle Churches of God ("chiese di Dio"; detti anche Age-to-come adventists "avventisti del secolo venturo"), che si organizzarono definitivamente nel 1888.

Tutte le sette avventiste, nel 1910, contavano 91.951 aderenti negli Stati Uniti su una popolazione totale di 91.972.266; nel 1927, secondo calcoli approssimativi, erano saliti a 149.092 su 118.628.000 abitanti. La più importante fra tutte è quella dei Seventh-Day adventists.

Come si vede, ormai le dottrine distintive degli avventisti riguardano, più che il regno millenario, la condizione dei morti e la pena dei reprobi. Ma le credenze nel millennio, anche al di fuori di sette organizzate più o meno regolarmente, ripullularono qua e là di frequente, in paesi protestanti. Così, in Inghilterra, C. T. Russell, in una serie di scritti, fin dal 1886, annunciò che la fine del mondo sarebbe avvenuta nel 1914 (e molti credettero che lo scoppio della guerra mondiale ne fosse l'atto iniziale); H. Grattan Guinness (The approaching End of the Age, Londra 1878, 10ª edizione 1886) la previde per il 1923; in America, i varî "fondamentalisti" che, per esagerata reazione contro le dottrine razionalistiche, sostengono l'interpretazione e l'ispirazione letterale della Bibbia, accettano anche, in gran parte, la fede nel millennio.

Bibl.: F. A. Loofs, in Realencykl. für protest. Theologie und Kirche, I, p. 191 segg.; Carrol, The Religious Forces in the Un. St., New York 1912; S. J. Case, in Hastings, Encyclopaedia of Religion and Ethics, XI, p. 282 segg.

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