BACCANALI

Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)

Vedi BACCANALI dell'anno: 1958 - 1994

BACCANALI

P. Orlandini

Feste e cerimonie orgiastiche del culto di Dioniso, passate dalla Magna Grecia all'Etruria e, di qui, a Roma, ove, per la loro licenziosità, furono vietate mediante senatoconsulto dopo il 186 a. C. Raffigurazioni di tali cerimonie o riti affini sono piuttosto rare, se riferite a personaggi umani piuttosto che mitici. Una scena di b. la ritroviamo, probabilmente, su un sarcofago di Chiusi del V sec. a. C., con un banchetto sacro: al centro è un'ara, a destra banchettano comuni mortali con flautisti e coppieri; a sinistra invece banchettano sileni e menadi, sui lati abbiamo un sacrificio e una scena orgiastica. Anche le celebri pitture della Villa dei Misteri a Pompei, possono ricondurci a riti e misteri bacchici di iniziazione, probabilmente di ambiente campano, e noi sappiamo che appunto dalla Campania queste cerimonie bacchiche passarono in Etruria e a Roma. Anche in queste pitture abbiamo la mescolanza di personaggi umani, demoniaci e divini. Analoga scena di iniziazione bacchica ritorna su un sarcofago di Villa Medici. Anche in altre pitture di Ercolano, ora a Monaco, ritroviamo riti bacchici compiuti da donne alla presenza di Dioniso e Arianna. Carattere più spinto e realistico hanno una pittura da Villa Pamphilj con scene di danze e riti orgiastici cui partecipano uomini e donne, vestiti o nudi e un mosaico vaticano con una scena di danza comica e baccanali. Per lo più, tuttavia, il b. si trasfigura dall'elemento umano in quello divino, in scene di danza orgiastica cui partecipano solo personaggi del seguito di Dioniso. Raffigurazioni del genere, di notevole bellezza, si trovano in alcuni vasi italioti, come per esempio il cratere di Bari del Pittore di Amykos, con danza intorno a un cratere nel quale un satiro versa del vino. Anche su vasi falisci ed etruschi troviamo raffigurazioni del genere, per esempio su due oinochòai di Tuscania, un vaso falisco, due crateri di Viterbo e Bruxelles ecc. Queste raffigurazioni orgiastiche abbondano soprattutto in rilievi e sarcofagi e sarebbe vano volerne elencare anche una piccola parte. Fra i sarcofagi dionisiaci più aderenti al nostro soggetto, citiamo quello di Napoli con al centro Dioniso sorretto da satiri, mentre, tutto intorno, satiri, menadi e Pan si abbandonano al sonno o a gesti licenziosi, in uno sfondo di drappeggi e di edifici. Molto legato a modelli ellenici è lo splendido sarcofago delle Terme, con satiri, menadi e sileni che danzano con cembali e grappoli d'uva intorno all'altare e alla cista mistica. Affollato di figure è un sarcofago capitolino, con al centro Dioniso sorretto dai satiri fra un corteo di menadi danzanti. Una sfrenata danza bacchica è raffigurata anche sui rilievi della Tensa Capitolina. Scene staccate di orgia bacchica si ritrovano su una base di Venezia. E gli esempî potrebbero moltiplicarsi, tanto questo soggetto fu caro sia alle officine neo-attiche, sia agli artigiani che decoravano i sarcofagi del II e III sec. d. C.

Monumenti considerati. - Sarcofago di Chiusi: Mon. Inst., VIII, tav. 2; G. Q. Giglioli, Arte Etrusca, Milano 1935, tav. 137, n. 2.

Pitture della Villa dei Misteri: A. Maiuri, La Villa dei Misteri, Roma 1931.

Sarcofago di Villa Medici: M. Cagiano de Azevedo, Un sarcofago di Villa Medici con scena d'iniziazione bacchica, Roma 1942.

Pitture ercolanesi a Monaco: 5. Reinach, Rép. Peint., 118, n. 1-4.

Pittura da Villa Pamphilj: S. Reinach, Rép. Peint., 117, n. 2.

Mosaico vaticano: B. Nogara, Mosaici antichi conservati nei Palazzi Pontifici, Milano 1910, n. 9.

Cratere del Pittore di Amykos: A. D. Trendall, Frühitaliotische Vasen, Lipsia 1938, tav. 10 a, 11 a.

Oinochòai di Tuscania: G. Q. Giglioli, op. cit., tav. 277, nn. 3, 4.

Vasi falisci ed etruschi: G. Q. Giglioli, op. cit., tav. 274, n. 1, tav. 278, nn. 2, 3.

Sarcofago di Napoli: Müller-Wieseler, Denkmäler, 11, 2, tav. 44, 548.

Sarcofago del Museo Naz. Rom.: R. Paribeni, Le Terme di Diocleziano e il Museo Naz. Rom., Roma 1928, p. 78, n. 94.

Sarcofago del Museo Capitolino: H. S. Jones, Catalogue Capitolino, p. 29, n. 10 a, tav. 7;

Tensa dei Conservatori: H. S. Jones, Catalogue Conservatori, tavv. 70, 71, 72.

Base di Venezia: S. Reinach, Rép. Rel., iii, p. 429, n. 1-2.

Bibl.: W. Helbig, in Ann. Inst., 1874, p. 28 ss.; F. Lenormant, in Dict. Ant., I, p. 590; G. Wissowa, in Pauly-Wissowa, s. v.; T. Frank, The Bacchanalian Cult of 186 B. C., in Class. Quarterly, XXI, 1927, 128 ss.; F. Cumont, Les religions orientales dans le paganisme romain, Parigi 1929, appendice con bibliografia: M. P. Nilsson, The Dionysiac Mysteries of the Hellenistic a. Roman Age, Lund 1957.