BALDINI, Baccio

Enciclopedia Italiana (1930)

BALDINI, Baccio

Filippo Rossi

Orafo e incisore in rame. Nacque forse nel 1436, morì circa il 1487. Operò in Firenze nella seconda metà del sec. XV, specialmente fra il 1460 e l'80. Nulla sappiamo della sua attività come orefice; di lui incisore, parla il Vasari. Da nessuna altra fonte apprendiamo con sicurezza quali siano le opere sue, che dovremo ricercare nelle incisioni di stile botticelliano fra le numerose fiorentine dell'epoca. Di queste si distinguono due gruppi: uno della cosiddetta maniera fine, di effetto pittorico con disegno e linee molto grosse sia nei contorni sia nell'interno, e una modellatura delle forme ottenuta per mezzo di ampî piani d'ombra fatti a masse finemente tratteggiate; l'altro detto della maniera larga, a tratteggi ampî e paralleli, quasi imitazione del disegno a penna. Dei due gruppi, che vengono riavvicinati al Botticelli il primo, al Pollaiolo il secondo, alcuni ritengono opera del B. soltanto quello della maniera fine; ma neanche di questa tutte le incisioni che ci restano sono certamente sue. Fra quelle che si posson datare, sembrano del B. (e rientrano infatti nella tradizione del Finiguerra) almeno due delle tre incisioni che decorano il Monte Santo di Dio di Antonio Bettini (Firenze, Nicolò di Lorenzo della Magna, 10 settembre 1477, il primo libro apparso con figure incise in rame); e le diciannove illustrazioni all'Inferno di Dante nell'edizione del Landino (Firenze, Nicolò di Lorenzo della Magna, 30 agosto 1481), che riproducono alcuni dei celebri disegni del Botticelli, ma sono inferiori alle prime nominate. Inoltre, sono attribuite al B. con verisimiglianza: la serie dei ventiquattro profeti e delle dodici sibille, di un'eleganza ricercata (v. E. Mâle, in Gaz. des Beaux-Arts, XXXV, 1906, pp. 89-94); quella dei sette pianeti; l'altra di fogli con rappresentazioni allegoriche ed amorose, di forma circolare, che dovevano servire per ricoprire delle scatole.

Bibl.: A. Bartsch, Le peintre graveur, XIII, Vienna 1811, p. 161 segg.; J. D. Passavant, Le peintre graveur, V, Lipsia 1864, p. 27 segg.; H. Delaborde, La gravure en Italie avant Marc-Antoine, Parigi 1883, p. 27 segg.; P. Kristeller, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908; H. David, Ein Kupferstich der Baldinischule als Beitrag zu den Beziehungen zwischen Dürer u. Leonardo, in Zeitschr. f. bild. Kunst, XXII (1911), pp. 92-94; A. M. Hind, A short History of Engraving and Etching, Londra 1927, pp. 49 e 360.

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