PONTELLI, Baccio

Enciclopedia Italiana (1935)

PONTELLI, Baccio

Giampiero Pucci

Architetto, nato a Firenze, circa il 1450, morto a Urbino presumibilmente subito dopo il 1494. Figlio di un legnaiolo, imparò il disegno e l'arte dell'intarsio nella bottega di Francesco di Giovanni, detto il Francione, maestro allora famoso, e con lui, secondo documenti, sarebbe rimasto a Pisa fra il 1471 e il 1478, occupato per gli scanni del coro e altri lavori d'intaglio nel duomo. Nel 1481 si trovava certamente a Urbino, e in una lettera inviata a Lorenzo il Magnifico per accompagnare un disegno di quel palazzo ducale, si qualificava dopo la firma "lignaiolo discepolo di Francione)". Là dovette conoscere Francesco di Giorgio Martini, e sotto la sua guida, forse, alla fabbrica del palazzo, esercitarsi nell'architettura.

Nel 1483 il P., con Francesco di Giorgio, è mandato a Civitavecchia da Papa Sisto IV, per visitarvi quella fortezza; e all'incirca nel medesimo tempo, su commissione del cardinale Giuliano Della Rovere, costruisce la fortezza di Ostia e la vicina chiesa di S. Aurea. Questi dati sul primo periodo di attività dell'architetto, che sembrerebbero certi, contrastano invece singolarmente con le notizie del Vasari, il quale, ponendo il P. al servizio di Sisto IV, gli attribuisce i più importanti lavori compiuti in Roma sotto il pontificato di lui; la Biblioteca Vaticana vecchia, l'ospedale di S. Spirito in Sassia, il Ponte Sisto, le chiese di Santa Maria del Popolo, dei Ss. Apostoli, di S. Pietro in Vincoli e altre opere, tutte anteriori al 1482. Sulla testimonianza del Vasari, ritenuta troppo precisa per dichiararla falsa, e nel tentativo di risolvere il problema dell'architetto di Sisto IV, si è cercato d'immettere tali opere nel quadro dell'attività del P., riferendo a un omonimo i documenti pisani; anche se rimanga inverosimile la qualifica di legnaiolo datasi dal maestro nella lettera a Lorenzo de' Medici, dopo almeno dieci anni di operosità come architetto. Ma si deve dire che il confronto stilistico fra quel gruppo di monumenti (gruppo abbastanza omogeneo per potersi assegnare con fondamento a un solo autore) e le opere certe del P., non porta a stabilire elementi di somiglianza tanto determinati, che siano da riferirsi a un individuo piuttosto che a una scuola.

L'attribuzione al Pontelli è quindi fino ad oggi tutt'altro che provata, e anzi sembrerebbe da escludersi, anche all'infuori dei documenti, per il carattere dell'attività successiva del maestro.

Il P. infatti, nel periodo che va dal 1413 alla data presumibile della sua morte, ci è noto soprattutto come architetto militare, educato alla scuola di Francesco di Giorgio Martini, per quanto nella chiesetta di S. Aurea a Ostia (costruzione del resto disarmonica e nel complesso poco felice) sia palese anche l'influsso delle forme di Bernardo Rossellino. Sotto il pontificato d'Innocenzo VIII, troviamo il P. incaricato della revisione delle rocche e dei fortilizî della Marca, e con tale ufficio, dopo il 1488, costruì i castelli di Iesi, Osimo e Offida, affermandosi più che per una spiccata personalità d'artista, per le doti di eccellente costruttore.

Bibl.: G. Vasari, Le vite, ed. Milanesi, II, Firenze 1878, p. 652 segg.; E. Lavagnino, L'architetto di Sisto IV, in L'Arte, XXVII (1924), pp. 4-13; A. Venturi, Storia dell'arte ital., VIII, i, Milano 1923, pp. 919-30; M. Labò, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933; L. Serra, Architettura militare del Rinascimento nelle Marche, in Rass. marchigiana, XI (1933), pp. 437-54; XII (1934), pp. 1-23.

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