BALDOVINO II, imperatore di Costantinopoli

Enciclopedia Italiana (1930)

BALDOVINO II, imperatore di Costantinopoli

Francesco Cognasso

Figlio terzogenito di Pietro di Courtenay e di Iolanda di Fiandra, sorella dei due imperatori Baldovino I ed Enrico, nacque in Costantinopoli nel 1217, mentre il padre era prigioniero del despota d'Epiro. Nel 1228, morto il fratello maggiore, l'imperatore Roberto, fu eletto successore il piccolo B. Attorno a lui lottarono in quegli anni due tendenze: quelli che volevano appoggiare il vacillante Impero latino al regno bulgaro, facendo sposare a Baldovino una figlia di re Giovanni II Asen, e quelli che volevano conservare l'impronta latina allo stato. Prevalsero questi ultimi: fu invitato allora Giovanni di Brienne, re nominale di Gerusalemme, perché si recasse a Costantinopoli a governare per Baldovino come collega; e il giovane principe ne sposò la figlia Maria (1231). Conseguenza di tale politica fu l'alleanza del re bulgaro e del basileus greco a danno dei Latini e del despota d'Epiro; nel 1236 la minaccia fu così grave che solo l'intervento delle marinerie italiane salvò Costantinopoli. Giovanni di Brienne inviò allora Baldovino in Europa a cercare aiuti e questi approfittò del viaggio per ricuperare i beni paterni e materni, lottando con le figlie di Baldovino I. Organizzata, con l'appoggio del papa e di Luigi IX, una spedizione, la inviò in Oriente sotto il comando di Giovanni di Béthune, ma essa si disperse per via. B. rientrò a Costantinopoli, dove era morto Giovanni di Brienne (1237), con considerevoli forze; si fece incoronare imperatore nel dicembre 1239, poi cominciò la lotta con Giovanni Vatatze, basileus di Nicea. E ottenne qualche buon successo; ma la penuria di denaro lo assillava e fu costretto a impegnare in Occidente la corona di spine di Gesù Cristo. Fallito il progetto di combattere i Greci di Nicea con l'alleanza dei Turchi, mentre Giovanni Vatatze si alleava con Federico II di Svevia, Baldovino II ritornò, ma invano, in Europa in cerca di aiuti; al ritorno, trovò Costantinopoli circondata dai possedimenti greci; i papi, lusingati da Giovanni Vatatze che prometteva l'unione delle chiese, rimasero indifferenti alle richieste d'aiuto, sebbene successivamente ritornassero in Europa l'imperatrice Maria e poi B. stesso. Un po' di tregua B. riuscì ad avere perché Teodoro II Lascaris di Nicea era occupato nella lotta contro i despoti d'Epiro; ma il nuovo imperatore Michele VIII Paleologo era deciso a riconquistare la capitale bizantina e finalmente il 25 luglio 1261 i Greci entrarono di sorpresa in Costantinopoli, costringendo B. a rifugiarsi in Italia. Da allora l'imperatore spodestato visse cercando aiuti, pellegrinando senza risultati per mezza Europa. Nel 1267 a Viterbo, sotto gli auspici del pontefice, venne ad un accordo con Carlo I d'Angiò: il figlio Filippo avrebbe sposato Beatrice d'Angiò, figlia di Carlo, il quale, morendo Filippo senza eredi, avrebbe ereditati i diritti all'impero di Costantinopoli. B. nel 1270 fu con Carlo I e Luigi IX alla crociata di Tunisi; poi fu ospite del re angioino che gli stabilì una pensione annua di 2445 once d'oro, e morì, forse a Trani, nel gennaio del 1274.

Bibl.: K. Hopf, Geschichte Griechenlands im Mittelalter, Lipsia 1867-68; W. Norden, Das Papsttum und Byzanz, Berlino 1903; E. Gerland, Geschichte des lateinischen Kaiserreiches von Konstantinopel, Homburg 1905; W. Miller, The Latins in the Levant, Londra 1908.

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