BAROTSE

Enciclopedia Italiana (1930)

BAROTSE

Renato Biasutti

. Popolazione negra del bacino superiore dello Zambesi. Il nome però viene comunemente esteso anche a varie tribù contigue e soggette, circa 300.000 individui, che occupano il detto bacino dal punto dove vi affluisce il Kabompo fino alla foce del Chobè. Originariamente detti Aälui, hanno vissuto fin verso il sec. XVII sul fiume Kabompo a nord-est del territorio attuale e conservano ancora tratti culturali in comune con le tribù nordorientali. Al principio del sec. XIX un gruppo di Basuto, guidati dal loro capo Sebituane, si diressero verso il nord-ovest reclutando nel loro cammino truppe di guerrieri appartenenti alle tribù di cui traversavano il territorio, e, oltrepassato lo Zambesi presso le Cascate Vittoria, stabilirono col nome di Makololo un dominio politico sulle tribù assoggettate imponendo ad esse anche la loro lingua. Alla morte di Sekelulu, il successore di Sebituane (1865), una tribù insorse e riuscì a distruggere completamente l'oligarchia Makololo e diede al nuovo regno il nome attuale (Burotse "paese della pianura; Murotse "uomo della pianura"; Marotse o Barotsè "gente della pianura"): un elemento etnico importante di esso è costituito anche dai Mambunda.

I Barotse propriamente detti, essendo numericamente pochi, formano un'aristocrazia, la quale fino al 1906, anno in cui fu abolita la schiavitù, aveva organizzato la popolazione in tre gruppi: i capi, i discendenti dei capi, e tutti i soggetti rimanenti, sia membri delle tribù, sia prigionieri di guerra, in condizione di schiavi. Il re condivide la sua autorità e le sue prerogative con la regina (Mokwai), che non è la sua moglie ma la sua sorella maggiore.

I Barotse sono agricoltori e cacciatori, si mostrano abili nella fusione e nella lavorazione del ferro e nell'intaglio del legno. Vivendo sulle rive dei fiumi, dove le inondazioni sono periodiche, costruiscono i loro villaggi su rialzi del terreno che divengono isole in periodo di piena. La chiesa protestante evangelica, introdotta nel paese nel 1884 da F. Coillard, ha fatto numerosi proseliti. Per il paese dei Barotse, v. rhodesia.

Bibl.: A. Bertrand, Au pays du Ba-Rotsi, Parigi 1898; E. Beguin, Les Ma-Rotsé, Losanna 1903; Harding, In remotest Barotseland, Londra 1905; M. Richter, Kultur und Reich der Marotsè, Lipsia 1908; D. W. Stirke, Eight Years among the Barotse, Londra 1922.

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