Basso

Enciclopedia Dantesca (1970)

basso

Freya Anceschi

Dalla ricca documentazione della parola, che D. usa in numerose accezioni, sono escluse le Rime, mentre la Vita Nuova reca un solo esempio, peraltro in poesia. Il significato fondamentale, " non alto ", " poco elevato dal suolo ", " posto a un livello inferiore ", o addirittura " al disotto del livello del suolo ", è presente in Cv I IX 6 in un'espressione figurata: quelli [tesori] che sono a mano de l'avaro sono in più basso loco che non è la terra là dove lo tesoro è nascosto; If I 30 'l piè fermo sempre era 'l più basso (per l'intricata questione esegetica, v. PIEDE). In Pg XXX 5 i sette candelabri della processione mistica guidavano i componenti della processione stessa, come l'Orsa minore, cioè il settentrion... più basso, guida i naviganti, con la stella polare che ne fa parte. Poiché appartiene all'8° cielo, è più basso del primo cielo (10° considerato dalla terra), che è nominato prima. Altri esempi in If IX 28, XX 10, XXIV 38 (al superlativo assoluto: bassissimo pozzo), XXXII 17, Pg VII 133, Pd XXI 108.

Nell'accezione " che si trova a poca altezza " rispetto alla superficie della terra o del mare, è usato in If XXVI 128: la notte vedeva il nostro polo tanto basso, / che non surgëa fuor del marin suolo; e, ancora riferito ad astri, col significato di " prossimo al tramonto ", in Pg VIII 92 Le quattro chiare stelle... son di là basse, e XXVII 66 i raggi / ... del sol ch'era già basso.

In altri esempi specifica la posizione di un luogo con riguardo all'altitudine: così in If I 61 i' rovinava in basso loco, a valle (qui però è implicita anche l'allusione al valore allegorico di rovina morale, l'unico preso in considerazione da chiosatori antichi, quali Iacopo Alighieri, Graziolo Bambaglioli, Iacopo della Lana, Pietro Alighieri, Chiose Vernon, Anonimo, Benvenuto); Pg I 114 di qua dichina / questa pianura a' suoi termini bassi (la parte più bassa dell'isola del Purgatorio); altri esempi in If XVI 98, Pg IV 55, XVII 12.

Il costrutto ‛ farsi b. ' di If XII 124 indica la progressiva diminuzione di profondità del Flegetonte.

Il mondo basso di If VIII 108 pare essere qui, secondo l'interpretazione più largamente diffusa fra i commentatori, l'Inferno inteso in senso generale, piuttosto che la parte inferiore di esso, la città di Dite, come ritengono Torraca, Casini-Barbi, Scartazzini-Vandelli, Sapegno, tanto più che D. si trova in questo momento al di fuori di essa; non v'è dubbio invece che in VIII 75 e XII 35 il basso inferno sia proprio la parte più profonda, cioè la città di Dite.

Detto degli occhi, dello sguardo, del volto, vale " volto alla terra ", " chino ": Voi che portate la sembianza umile, / con li occhi bassi (Vn XXII 9 2); china' il viso, e tanto il tenni basso (If V 110); io vo tra costor con bassa fronte (Pg V 90); e ancora If III 79, Pg III 55, IV 108, XI 54. In If XXIII 61 Elli avean cappe con cappucci bassi / dinanzi a li occhi, ha più propriamente il valore di " abbassato ".

In Pg XXV 129 indi ricominciavan l'inno bassi, è riferito ai lussuriosi e vale avverbialmente " a b. voce ": essi infatti cantano sommessamente l'inno Summae Deus clementiae, alla fine del quale gridano gli esempi di castità (vv. 128, 130, 134).

B. (unendosi talvolta in coppia con ‛ vile ') ha anche il valore di " spregevole ", " volgare ": noi veggiamo molti uomini tanto vilī e di sì bassa condizione, che quasi non pare essere altro che bestia (Cv III VII 6); li pensieri amici di quella [la filosofia] sono astratti da le basse e terrene cose (XIV 11); la lor cieca vita è tanto bassa, / che 'nvidiosi son d'ogne altra sorte (If III 47); voler ciò udire è bassa voglia (XXX 148); o Ilïón, come te basso e vile / mostrava il segno che lì si discerne! (Pg XII 62), dove però i due aggettivi non esprimono un giudizio morale, ma lamentano la dolorosa condizione di Troia, rappresentata nella sua distruzione da uno dei bassorilievi raffiguranti gli esempi di superbia punita.

In una serie di esempi del Convivio, b. è riferito alla condizione umile, modesta, socialmente inferiore, dell'uomo: basso stato, in II X 10, IV XIV 5 e 6; bassa condizione, in IV XIV 11; bassi antecessori, basso antecessore, in IV XIV 10 e 13 (cfr. anche § 14). Con altro senso traslato, in IV XXIII 10 è chiamata basso stato la puerizia, rispetto al sommo stato, cioè la maturità.

In Pd X 46 sono dette basse / a tanta altezza le fantasie degli umani: non fa meraviglia che la nostra potenza immaginativa sia inadeguata a figurarsi una luce tanto splendente quanto quella delle anime beate dei sapienti, perché il nostro occhio non ha mai visto una luce superiore per intensità a quella del sole.

In qualità di sostantivo, indicante la parte inferiore di un oggetto, è esemplificato in Pd XIV 109 Di corno in corno e tra la cima e 'l basso; compare anche in alcune espressioni fraseologiche, spesso usate al figurato: ‛ volgere in b. ', ‛ mettere in b. ', col senso di " abbassare ", " rintuzzare " (If XXX 13; Pg XVII 117; Fiore LXXVI 11); ‛ condurre al b. ', col senso di " far cadere in rovina ", " ridurre in miseria " (Fiore XLVIII 4); ‛ essere a b. ', col senso di " essere in condizione spregevole, a un b. livello intellettuale " (Pd XIII 115). In Pd XI 3 quanto son difettivi silogismi / quei che ti fanno in basso batter l'ali, è da intendere che i ragionamenti erronei fanno volgere l'uomo, per volar sù nato (Pg XII 95), alle cose terrene, vane e caduche.

Come avverbio è presente in Cv IV VI 20 Meglio sarebbe a voi come rondine volare basso, cioè " rasente terra ", e in Pg XX 118 Talor parla l'uno alto e l'altro basso, " piano ", " con voce sommessa ".

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata