BASSORA

Enciclopedia Italiana (1930)

BASSORA (la forma araba è al-Baṣrah; A. T., 91)

Giorgio LEVI DELLA VIDA
Leonard Halford Dudley BUXTON

Città dell'‛Irāq (Mesopotamia), situata presso le rive dello Shaṭṭ al-‛Arab, a 120 km. dal Golfo Persico. È unita a Baghdād da una ferrovia (570 km.) e dalla navigazione fluviale. È capoluogo del vilāyet omonimo, e per importanza il terzo centro dell'‛Irāq.

La fondazione di Bassora è una conseguenza della conquista araba. La località, che la sua posizione rendeva adatta a costituire il porto della Babilonide, era già stata sede di città e di borgate nell'antichità, ma era quasi deserta al principio del sec. VII d. C., in seguito alla desolazione e allo spopolamento prodottisi nella Babilonide negli ultimi tempi del regno sāsānide. Subito dopo l'invasione araba, sentendosi la necessità di una sede stabile per l'esercito accampato sul basso corso del Tigri e dell'Eufrate, si procedette alla costruzione di un recinto e di abitazioni (nel 16 o 17 èg., 637 o 638 d. C., per ordine espresso del califfo ‛Omar, come vuole la tradizione). Non si trattava di una vera e propria città, ma piuttosto di un accampamento permanente, simile a quelli che gli Arabi stabilirono in altre regioni conquistate, in Egitto (Fusṭāṭ), in Palestina (Urdunn), nello stesso ‛Irāq a nord di Bassora (al-Kūfah), e a cui diedero il nome di amṣār (sing. miṣr); distinguendoli dalla città (madīnah); i guerrieri arabi e le loro famiglie, ancora avvezzi alla vita nomade o seminomade e all'assetto sociale del deserto, vi vivevano aggruppati per tribù, ciascuna delle quali disponeva d'un vasto spiazzo dove si tenevano i cammelli e dove la tribù si adunava in assemblea; all'intorno erano le abitazioni, tende beduine o capanne di canne. Da queste stazioni si svilupparono poi i quartieri della città, che conservarono per lungo tempo la denominazione delle singole tribù. La prima moschea fu fatta costruire dal primo governatore di Bassora, Abū Mūsà al-Ash‛arī.

Il carattere prevalentemente arabo di Bassora, in contrasto con quello delle città dove l'elemento arabo rimase in minoranza rispetto alla popolazione allogena preesistente, ne fece un centro politico importante: essa fu teatro delle prime agitazioni contro il califfo ‛Uthmān, e in essa trovarono appoggio i ribelli contro il califfo ‛Alī, che li distrusse nella sanguinosa battaglia detta "del Cammello", combattutasi in prossimità dell'abitato (36 èg., 656). Durante il periodo omayyade Bassora (che andava gradatamente assumendo aspetto di città e popolandosi anche di elementi non arabi) fu turbata dalle lotte di tribù e dalle incursioni dei Khārigiti, nonostante la presenza di energici governatori (a diverse riprese essa li ebbe comuni con al-Kūfah). Nel periodo del massimo fiore della civiltà araba, sotto gli Abbasidi, Bassora fu il principale porto del mondo islamico, emporio del commercio con l'India, con la costa orientale dell'Africa, con l'Estremo oriente; la sua popolazione si accrebbe a dismisura (le vengono assegnati fino a 500.000 abitanti) ed essa si ornò di sontuosi edifici. Ma il decadere del califfato portò seco anche quello di Bassora, che fu più volte devastata da ribellioni (terribile quella degli schiavi negri Zenǵ nel 257 ègira, 871) e da incursioni (dei Carmati nel 311 èg., 923, di tribù beduine, ecc.). A poco a poco il sistema di canali cadde in abbandono, e il paludismo crescente favorì lo sviluppo della malaria. Al tempo dell'invasione mongola, alla metà del sec. XIII, la città era completamente decaduta dall'antico splendore; essa rimase tuttavia il porto principale dell'‛Irāq anche sotto il dominio ottomano (dal 941 èg., 1534), che fu spesso contrastato, nei sec. XVII e XVIII, dai Persiani. Nel 1884 Bassora fu eretta a capitale di vilāyet. Durante la guerra del 1914-18, occupata dalle truppe anglo-indiane, costituì la base delle operazioni contro Baghdād.

Da allora molto è stato fatto per il miglioramento della città e del porto, che va acquistando sempre in importanza. Infatti, tolti i poco sicuri trasporti in aeroplano o in automobile attraverso il deserto siriaco, Bassora costituisce il solo sbocco dell'‛Irāq ed è su una delle vie principali del commercio dell'Oriente, specialmente da quando è divenuta facilmente raggiungibile dai piroscafi provenienti dai porti dell'India. Tuttavia, un terzo soltanto dei vapori che giungono dal golfo proseguono per Bassora; i rimanenti si fermano ad ‛Abbādān. Nel 1925, la sua importazione ammontava a 378 mila tonnellate e l'esportazione a 312 mila. Quest'ultima è costituita principalmente da datteri; ma va aumentando anche il transito del grano di Mossul, sebbene questo prodotto venga facilmente a mancare nelle annate sfavorevoli. Considerevoli progressi edilizî e stradali sono stati fatti nella città, che possiede anche un buon ospedale (Maud Memory Hospital) e una stazione radiotelegrafica in comunicazione con il Cairo. La popolazione è calcolata a 50.000 abitanti. Il rilevamento topografico del distretto è in corso di esecuzione.

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