Batterio

Dizionario di Medicina (2010)

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Microrganismo unicellulare precedentemente incluso nel regno Procarioti, ma attualmente considerato un dominio a sé stante (Bacteria). La classificazione dei b. prevede 23 phyla, a loro volta suddivisi in un totale di 31 classi, 70 ordini, 175 famiglie, 872 generi. Lo studio dei b. è oggetto della batteriologia. Le loro dimensioni vanno dai 200÷500 nm (nanobatteri) ai 0,1÷0,3 mm di diametro.

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Ruolo biologico

I b. svolgono sia un’azione patogena sia numerose attività metaboliche che condizionano la vita degli altri organismi animali e vegetali, e costituiscono la base di ricerche e di applicazioni nei campi dell’agronomia e dell’industria. Sono necessari nei processi di sintesi e trasformazione per produrre antibiotici e vitamine, e nella fermentazione di varie sostanze (per es., latte, vino, orzo). Inoltre, la scoperta degli enzimi batterici di restrizione (➔), avvenuta agli inizi degli anni Settanta del 20° sec., ha avviato la tecnologia del DNA ricombinante che, a sua volta, ha aperto un vastissimo campo di ricerca di base e applicata (➔ biotecnologia). La patogenicità dei b. è dovuta a particolari fattori di virulenza (adesine, tossine, invasine, ecc.) geneticamente codificati.

Metabolismo

A seconda delle fonti utilizzate per il metabolismo e la respirazione, si distinguono: b. autotrofi (chemio- o fotosintetici) e b. eterotrofi (saprofiti o parassiti); b. aerobi (che utilizzano ossigeno) e b. anaerobi (a metabolismo fermentativo, in assenza di ossigeno).

Morfologia

I b. mostrano poche forme fondamentali: bastoncellare (bacilli), sferica (cocchi), ricurva (vibrioni o spirilli). Sono circondati da una parete cellulare rigida e spessa, responsabile della forma delle varie specie, costituita da peptidoglicano, polimero formato da unità peptidiche e glucidiche di natura diversa, per cui la parete può presentare strutture differenti. A seconda della struttura, il peptidoglicano reagisce differentemente alla colorazione di Gram (➔ Gram, Hans Christian Joachim), cosicché si possono distinguere i b. in due grandi categorie: b. gram-positivi e b. gram-negativi. In certi b. si forma anche una capsula esterna. Alcune specie posseggono la capacità di muoversi attivamente per mezzo di particolari organi di propulsione, i flagelli.

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Riproduzione

I b. si riproducono per divisione della cellula madre in due cellule figlie (scissione diretta o schizogonia) e possono essere coltivati su adatti terreni di crescita. I b. non hanno un vero nucleo, ma un singolo cromosoma circolare a doppio filamento (nucleoide). Hanno inoltre unità genetiche accessorie, i plasmidi, che codificano la produzione di enzimi per l’uso di fonti insolite di carbonio e per la resistenza a sostanze come, per es., i metalli pesanti. Nei b. avvengono con una certa facilità mutazioni, spontanee o indotte da agenti fisici e chimici, che determinano, per es., resistenza agli antibiotici. La ricombinazione genetica nei b. può avvenire per trasformazione (passaggio di un tratto di DNA da un b. a quello di un altro ceppo); per trasduzione (trasferimento di DNA per mezzo di un virus batteriofago); o per coniugazione (trasmissione del DNA tra due b. attraverso speciali strutture sessuali dette pili).

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