BATTRIANA

Enciclopedia Italiana (1930)

BATTRIANA (Βατριανή, Βάκτρα; Bactriana)

Antonino Pagliaro

Fu nell'età degli Achemenidi provincia dell'impero persiano (ant. pers. χtriè: Dar. Bis. 6, Pers. e 2). Alessandro la conquistò nel 329 scacciandone Besso che;:. dopo aver assassinato l'ultimo degli Achemenidi, se n'era proclamato re (330). Fece parte come satrapia dell'impero seleucide sino a che il satrapo Diodoto nella metà del sec. III, con l'aiuto delle colonie greche ivi stabilitesi già sotto Alessandro, riuscì a costituirla in regno indipendente. I tentativi che i Seleucidi fecero per ristabilire il loro dominio sulla Battriana, urtarono contro le forze della nuova monarchia sostenute da quelle del regno irano-scitico di Parthia costituitosi nella stessa epoca. Antioco III nella sua fortunata spedizione verso l'India portò le armi contro la Battriana dove la dinastia dei discendenti di Diodoto aveva avuto termine per opera di un altro greco, Eutidemo di Magnesia che si era proclamato re; la guerra si trascinò per circa due anni (208-206), ma alla fine, essendosi Antioco reso conto dell'importante funzione di difesa che il regno greco di Battriana esercitava per la grecità contro i barbari, si venne alla pace e Antioco promise in moglie a Demetrio, figlio di Eutidemo, una delle proprie figlie. Quest'accordo rese possibile la conquista da parte di Eutidemo o di Demetrio dell'Aracosia e delle regioni del Panjab e del Sind che avevano fatto parte del regno di Alessandro; sorse così un nuovo regno indo-greco che si mantenne ancora per qualche secolo, anche dopo che il regno di Battriana nella seconda metà del sec. II era stato distrutto dall'invasione dei Saci e dei mongoli Yu-ci o Tocari. Al regno ellenistico di Battriana, di effimera durata come organismo politico, ma di grande importanza al pari di quello indo-greco per la penetrazione della civiltà e soprattutto dell'arte greca in India, succedettero così le dinastie indo-scitiche, come quella dei Kūshan. Esse continuarono il notevole sincretismo culturale e religioso dell'epoca precedente, mescolando elementi greci, ariani, e, in parte, anche indiani (sotto di loro si diffuse in Battriana il buddhismo); ma alla loro volta, nei primi secoli dell'èra volgare, decaddero, e nel sec. V d. C. furono soggiogate e dominate dai cosiddetti Unni bianchi o Eftaliti (v.), e poi dai Turchi. La conquista araba, iniziatasi a metà del sec. VII, ma stabilizzatasi in Battriana solo un secolo dopo, diede il colpo di grazia ai residui delle civiltà greco-asiatiche un tempo fiorite in Battriana e inserì per sempre la regione nell'orbita dell'Islām (v. balkh; kanişka; khorāsān; persia, storia).

Bibl.: Oltre alle storie generali dell'ellenismo, v. A. von Sallet, Die Nachfolger Alexanders der Grossen in Baktrien und Indien, Berlino 1879; P. Gardner, Greek and Scythic Kings of Bactria and India, Londra 1886 (opere fondate soprattutto sullo studio delle monete, nostra principale fonte per la conoscenza delle dinastie in questione); Tomaschek, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, coll. 2806-2813, s. v. Baktrianoi; W. W. Tarn, Notes on Hellenism in Bactria and India, in Journal of Hellenic Studies, XXII (1902); H. G. Rawlinson, Bactria, The history of a forgotten Empire, Londra 1912; Th. Nöldeke, Geschichte der Perser und Araber zur Zeit der Sasaniden, Leida 1890.

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