Baviera

Dizionario di Storia (2010)

Baviera


Stato federato della Germania. In età romana la regione, abitata da una popolazione celtica, fece parte della provincia della Rezia. Al tempo delle migrazioni germaniche vi penetrarono i bavari, che diedero il nome al Paese. La B. divenne quindi un ducato, retto dalla famiglia degli Agilolfingi e sottoposto all’alta signoria dei franchi. Il cristianesimo vi fu introdotto verso la metà del sec. 7°. Nel 788 Carlomagno depose il duca Tassilone II e, affidato il governo al cognato Geroldo, inglobò la B. nel regno franco. Fu soggetta al dominio carolingio fino al 911, quando ne divenne duca Arnolfo; al tempo della casa di Sassonia ne furono duchi Enrico (948-955), fratello di Ottone I, quindi il figlio Enrico II, deposto nel 976 da Ottone II, Ottone di Svevia e di nuovo Enrico II. Dal 1070 al 1180 si susseguirono quasi ininterrottamente i Guelfi (Welfen), che raggiunsero il massimo della potenza con Enrico X il Superbo (1126-38), il quale, deposto da Corrado III, dovette abbandonare la B. a Leopoldo IV, margravio d’Austria. Il ducato guelfo finì con Enrico XII il Leone (1156-80) che, colpito dall’interdetto imperiale di Federico I, perse i suoi domini, assegnati a Ottone di Wittelsbach, appartenente a una dinastia che resse la B. fino al 1918. Nel frattempo le regioni di là dai fiumi Enns e Inn nel 1156 erano state date alla famiglia dei Babenberg, mentre già nella seconda metà del sec. 10° erano state distaccate la Marca orientale (Austria) e la Carinzia. Dal 1180 al 1508 la B. si trovò di volta in volta suddivisa in numerosi ducati: nel 1255 Ludovico II ebbe il titolo ducale con il Palatinato e l’Alta B., mentre la Bassa B. toccò a Enrico XIII. Il figlio di Ludovico, Ludovico il Bavaro, divenne nel 1314 re di Germania; dopo aver costretto il fratello Rodolfo ad abdicare (1317), nel 1329 cedette ai figli di quest’ultimo Palatinato renano e Palatinato superiore, creando così un ramo separato della famiglia, ricongiuntosi nel 1777. Nonostante il divieto di Ludovico, gli eredi tornarono però alla politica di divisione; nel 1349 si avevano così una linea dell’Alta B. con il Tirolo, una linea della Bassa B. con Landshut, un’altra della Bassa B. con Straubing. La prima nel 1392 si divise ancora nelle linee di Ingolstadt e di Monaco. L’unità statale fu ricostituita, dopo una rovinosa guerra, da Alberto IV il Saggio (1467-1508) che, estinta la linea di Landshut, riprese la Bassa B. e con la legge sulla primogenitura (1506) inaugurò un nuovo periodo: i due figli Guglielmo IV e Ludovico X ressero in comune il territorio. Durante le guerre della Controriforma la B. fu un baluardo della religione cattolica: Massimiliano I (1623-51) fu a capo della Lega cattolica e sul finire del secolo il principe Giuseppe Ferdinando, figlio di Massimiliano II, fu designato quale successore dall’ultimo degli Asburgo di Madrid, Carlo II, ma morì prematuramente nel 1699. Alleato dei francesi nella guerra di successione di Spagna, il duca Massimiliano II Emanuele (1680-1726) conservò a stento i propri domini, mentre il figlio Carlo Alberto (1726-45) alla morte dell’imperatore Carlo VI contestò a Maria Teresa i domini asburgici provocando la guerra di successione austriaca. Massimiliano III Giuseppe (1745-77) fu l’ultimo duca della linea diretta dei Wittelsbach. Subentrò il ramo del Palatinato-Sulzbach, con Carlo Teodoro del Palatinato renano. Sotto di lui lo Stato ebbe il nome di Palatinato-Baviera. La notevole estensione del territorio del duca determinò la gelosia dell’Austria e la cosiddetta guerra di successione bavarese. Al tentativo dell’imperatore Giuseppe II di acquistare la Bassa B. si opposero Federico II di Prussia, l’elettore di Sassonia e il duca di Meclemburgo, che nel 1778 invasero la Boemia. Alla breve guerra incruenta pose termine, nel 1779, il Trattato di Teschen. Il successore di Carlo Teodoro, Massimiliano IV Giuseppe (1799-1825), promosse radicali riforme e si alleò con Napoleone, con il cui appoggio conseguì ampliamenti territoriali, e nel 1806 si proclamò re di B. assumendo il nome di Massimiliano I. Dopo il fallimento della campagna russa di Napoleone dichiarò guerra alla Francia, ma il Congresso di Vienna lo obbligò a restituire all’Austria le terre già degli Asburgo, ottenendo in cambio compensi nella Germania meridionale. Nel 1818 fu emanata una Costituzione e fino al 1848, soprattutto sotto Luigi I (1825-48), la B. ebbe una vita politica equilibrata, anche se nel 1848 il re fu costretto ad abdicare. Il figlio Massimiliano II, che regnò fino al 1864, ebbe particolarmente a cuore la posizione in seno alla Confederazione germanica. Il tentativo di costituire un’unione tra i minori Stati tedeschi fallì e dopo la guerra del 1866, alla quale la B. aveva partecipato a fianco dell’Austria, Luigi II dovette allearsi con la Prussia. Entrata a far parte del Reich nel 1870, la B. conservò alcuni particolari diritti sovrani e la sua classe dirigente ricoprì posti di responsabilità anche nell’ambito della politica imperiale. Al termine della Prima guerra mondiale, deposti i Wittelsbach, la B. si diede una Costituzione repubblicana ed entrò a far parte della nuova Repubblica federale di Germania. Nel 1919 il presidente della Repubblica socialista bavarese, K. Eisner, fu assassinato dopo gravi tumulti. Il tentativo rivoluzionario, che il 7 aprile portò alla proclamazione ad Augusta della Repubblica «dei consigli», fu stroncato dal governo del socialdemocratico J. Hoffmann, con il soccorso del Reich e del Württemberg, dopo accaniti combattimenti per le vie di Monaco. Ripresero il sopravvento le correnti medie, di cattolici e democratici: nel 1920 fu eletto presidente G. von Kahr, appoggiato dalla Orgesch, l’organizzazione nazionale antibolscevica. Seguirono difficili relazioni con il governo del Reich, che provocarono infine la proclamazione dello stato di emergenza in Germania (1923). L’acme fu raggiunta nel tentativo di Hitler e Ludendorff di guidare una «rivoluzione nazionale», con marcia su Berlino. Dopo l’ascesa al potere di Hitler nel 1933 la B. fu il primo Stato tedesco che sperimentò le tendenze livellatrici e accentratrici del nuovo regime. Al termine della Seconda guerra mondiale entrò in vigore una nuova Costituzione. Nell’ambito della Repubblica federale di Germania, forte della propria identità culturale e delle sue tradizioni storiche, la B. ha mantenuto una certa autonomia politica, facendosi promotrice dell’affermazione dei diritti e delle funzioni regionali.

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