Cènci, Beatrice. - Nobile romana (1577-1599); protagonista della tetra vicenda che provocò la rovina della sua famiglia; figlia di Francesco (1549-1598), uomo dissoluto e violento, fu confinata con la matrigna Lucrezia Petroni nella rocca di Petrella Salto, nel Cicolano (prov. di Rieti), dove divenne l'amante di Olimpio Calvetti. Con questo e con suo fratello Giacomo si sbarazzò, per riavere la libertà, del padre, facendolo precipitare da un balcone. Il processo che seguì, voluto da Clemente VIII, si concluse con una condanna che voleva colpire, con la sua violenza, nei responsabili dell'ultimo delitto tutte le malefatte dei Cenci: Beatrice fu decapitata davanti a ponte S. Angelo, insieme al fratello Giacomo e alla matrigna Lucrezia. La sua figura, idealizzata dal popolo come una vittima innocente degli orrori della sua casa (fu detta la "vergine romana"), fu oggetto di una letteratura vastissima: si ricordano i racconti dello Stendhal e di Dumas padre, le tragedie di Shelley, di Słowacki e di G. B. Niccolini, i romanzi dell'Ademollo e del Guerrazzi, i drammi di A. Artaud e A. Moravia.
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 23 (1979)
Nacque a Roma il 6 febbr. 1577 da Francesco ed Ersilia Santacroce.
Francesco era uno degli uomini più ricchi di Roma, avendo ereditato dal padre Cristoforo un patrimonio valutato oltre 400.000 scudi che questi aveva accumulato ricorrendo a diversi mezzi illeciti, dall'usura alle malversazioni, soprattutto ...
céncio s. m. [forse affine al lat. cento -onis «centone, insieme di pezzi disparati»]. – 1. Sinon. di straccio in quasi tutti i suoi sign., di uso soprattutto tosc. ma largamente noto anche altrove. In partic.: a. Pezzo di panno o d’altro tessuto, vecchio...