BEAUMONT e FLETCHER

Enciclopedia Italiana (1930)

BEAUMONT e FLETCHER

Piero Rebora

Poeti e drammaturghi inglesi, chiamati dal Swinburne the Dioscuri of English poetry, i quali composero la maggior parte delle loro opere in collaborazione. La critica moderna ha assegnato a Beaumont un posto più alto come poeta, riuscendo acutamente a ripartire la produzione spesso intrecciata dei due scrittori; ma in un esame complessivo della loro opera letteraria le due personalità non si possono dissociare.

Francis Beaumont nacque nel 1584 o '85 a Grace Dieu nel Leicestershire, sede della famiglia, che discendeva da un ramo cadetto della nobile casata anglo-normanna dei baroni Beaumont (v.). Nel 1597 Francis si recò ad Oxford con i due fratelli, ma nell'anno seguente, mortogli il padre, dové lasciare l'università senza laurearsi, e si recò a Londra all'Inner Temple, dove venne a contatto con i più brillanti ingegni del tempo, fra gli altri Ben Jonson e William Drayton. Pure fra i gentiluomini del Temple, Francis B. s'imbatté, verso il 1602-604, con John Fletcher, figlio del vescovo di Londra e strinse con lui amicizia. Fletcher era nato nel 1579 a Rye, nel Sussex, aveva studiato a Cambridge e quindi era passato alle Inns of Court. Ambedue i giovani amici vissero in un'atmosfera d'intensa intellettualità, nell'esuberante Londra commossa dai primi drammi di Shakespeare, dalle controversie religiose e politiche e dalle ardite imprese militari e navali.

L'esordio letterario del giovane B. consiste in certe traduzioni da Ovidio premesse ad alcune commedie di Ben Jonson. Ma già verso il 1607 la collaborazione poetica dei due amici comincia a rivelarsi. Essi coabitarono fraternamente per alcuni anni, fino a quando, nel 1613, B. sposò Ursula Isley. Ma la felicità familiare fu di brevissima durata. Il 6 marzo 1616, Francis B. moriva di soli trentun anni. Tre giorni dopo la morte, veniva sepolto nell'Abbazia di Westminster; terzo poeta, dopo Chaucer e Spencer, accolto nel sacrario dei vati inglesi. Un fratello di Francis, John E., fu pure poeta di qualche fama. John Fletcher, dopo la morte dell'amico, continuò la sua intensa attività letteraria. Nel 1614 prese il posto di Shakespeare come poeta drammatico presso i King's Players, e per alcuni anni rimase la figura più popolare del teatro londinese. Morì, probabilmente di peste, nell'agosto 1625.

Sono 54 i drammi che passano sotto la comune paternità di B. e F.; e su di essi la critica moderna, iniziatasi con F. G. Fleay nel 1874, ha compiuto un vasto lavoro di discriminazione per riconoscere la diversa mano dei due autori. E le conclusioni cui si è giunti sono state ricavate attraverso l'esame delle caratteristiche metriche dei drammi in versi e delle loro peculiari qualità stilistiche generali.

La prima origine della confusione intorno all'attribuzione di tali drammi, è da ricercarsi nel fatto che moltissimi di essi vennero pubblicati negli in quarto originarî senza nome di autore, mentre le edizioni in folio, del 1647 e del 1679, raccolgono rispettivamente 35 e 53 drammi, tutti attribuiti, senza discriminazione, ai due autori. Ora, secondo un critico recente, il Gayley, le cui conclusioni coincidono in gran parte con quelle della Cambridge History of English Literature, in soli undici di questi drammi si può riconoscere con qualche certezza la collaborazione dei due poeti. Tali drammi, che sono di gran lunga i più importanti artisticamente, sarebbero i seguenti: The Woman Hater, The Knight of the Burning Pestle, Cupid's Revenge, The Scornful Lady, The Maid's Tragedy, A King and no King, Philaster, Four Plays in One, Loves Cure, The Coxcombe, The Captain. Di questi drammi, solo i primi tre vennero pubblicati prima della morte di Beaumont, e nessuno reca il suo nome sul frontispizio. Pressoché insolubile è invece il problema dell'attribuzione degli altri drammi, perché il Fletcher collaborò largamente anche con altri drammaturghi elisabettiani e soprattutto con Massinger, Field, Shirley. Ci limitiamo ad indicare qui i drammi che sembrano da attribuirsi al solo Fletcher. Secondo il Gayley sono i seguenti: Monsieur Thomas, The Chances, The Loyal Subject, The Humorous Lieutenant, Rule a Wife and hove a Wife, The Faithful Shepherdess; quest'ultima è una produzione pastorale d'imitazione italiana, anzi un vero e proprio tentativo - come scrive il Greg - di "adattare la pastorale italiana al teatro inglese" (cfr. W. W. Greg, Pastoral Drama and Pastoral Poetry, Londra 1906, p. 226).

Dei drammi nei quali la collaborazione di B. e F. è controversa o addirittura negata, ecco i principali: Thierry and Theodoret, Tle Faithful Friends, Wit at Several Weapons, The Beggars Bush, Loves Pilgrimage, The Knight of Malta, The Laws of Candy, The Honest Man's Fortune, Bonduca, Nice Valour, The Noble Gentleman, The Fair Maid of the Inn, A Wife for a Month. Certamente del solo B. è invece un dramma in versi, The Maske.

La vasta opera drammatica nella quale collaborarono in tutto o in parte i due fertili autori inglesi, rappresenta tutti i generi di teatro; dalla commedia di equivoci al dramma pastorale, dalla tragedia di eccidî alla tragicommedia satirica. F., espertissimo del teatro e abile conoscitore dei gusti del pubblico, lasciò la sua traccia soprattutto nelle commedie farsesche e frivole; e sue sono probabilmente le preferenze per i temi scabrosi e le espressioni decisamente sboccate, non infrequenti in taluni drammi, come nello scostumatissimo Captain. I tipi buffoneschi, da commedia dell'arte, sono, anche nelle commedie composte con Beaumont, come The Coxcombe e The Scornful Lady, certamente suoi. La tempra di Beaumont si rivela invece assai diversa; fortemente drammatica, grandiosa di concezione e intensa nell'espressione poetica. Per questo alcuni critici tendono ad attribuire al genio di Beaumont la maggior parte della concezione e della redazione delle tragedie e delle commedie migliori. Le quali sono: The Knight of the Burning Pestle, The Maid's Tragedy, Philaster. Questi drammi sono secondi solo al teatro di Shakespeare, e gareggiano con le cose migliori di Ben Jonson e di Webster. Occorre notare tuttavia che il talento di F. si rivela forse più versatile e vasto in superficie se non in profondità. Infatti, ancorché le prove siano malcerte la critica moderna ha riconosciuto assai probabile la collaborazione di Fletcher con Shakespeare stesso; e cioè nella commedia The two noble Kinsmen, pubblicata nel 1634 con l'intestazione: "By the memorable worthies of their time, Mr. John Fletcher and Mr. William Shakespeare gentlemen", e ancora in una commedia perduta di cui sopravvive solo il titolo: Hisiory of Cardenio. Infine, ancora più probabile è la collaborazione di Fletcher con Shakespeare nella tragedia Henry VIII; dove il primo avrebbe in gran parte sceneggiato il dramma, mentre il secondo avrebbe delineato i caratteri e composto i passaggi più rilevati e drammatici. Resta assodato ad ogni modo che Shakespeare nutriva la più alta stima tanto per F. che per B., anche se non è dimostrato - come alcuni critici congetturano - che gli ultimi drammi shakespeariani, e cioè: Cymbeline, Winter's Tale, Tempest, siano stati influenzati dal nuovo stile romanzesco reso popolare soprattutto dai due autori. In realtà tale inclinazione al romanzesco e all'avventuroso la si trova già abbondante in taluni drammaturghi preshakespeariani, senza contare che ragioni cronologiche rendono tale supposizione anche più inconsistente.

The Knight of the Burning Pestle, recitato nel 1607 o nel 1608, è una satira argutissima della mania dei bottegai e borghesucci londinesi per i poemi cavallereschi, le commedie eroiche, le imprese romantiche. È una gaia commedia satirica che dipinge con sano e gioviale realismo l'ambiente della Londra elisabettiana. Si è voluto riconoscere in questa commedia la diretta influenza di Cervantes, il cui Don Chisciotte, uscito nel 1605, era stato poco dopo tradotto in inglese dal Shelton, ancorché tale traduzione non sia apparsa in stampa prima del 1612. Non sembra necessario ricorrere al Cervantes per trovare le fonti del Knight, che sono da ricercarsi piuttosto in un atteggiamento psicologico assai comune in quel tempo, del quale si hanno esempî numerosi.

Philaster venne rappresentato tra il dicembre 1609 e il luglio 1610. Come il Knight esso è parte in versi e parte in prosa. Philaster presenta evidenti somiglianze con l'intreccio di Cymbeline, ad esso contemporaneo, ma non vi sono sufficienti prove per stabilire una qualsiasi interdipendenza fra i due drammi. Mentre il Knight era stato mal ricevuto dal pubblico, Philaster costituì invece il primo clamoroso successo dei due autori.

La tragedia The Maid's Tragedy, fu composta forse poco dopo Philaster; e recitata nel 1611, rappresenta melodrammaticamente le vicende della lussuriosa Evadne. I temi di passioni morbose sono cari ai due drammaturghi (si veda la storia incestuosa di King and no King); ma in genere manca loro la catarsi etica del dramma shakespeariano e l'universalità dei suoi caratteri.

Tuttavia il posto che Beaumont e Fletcher occupano nella storia del dramma inglese è altissimo, ed è secondo soltanto a quello del supremo poeta di Stratford.

Le due maggiori edizioni delle opere di B. e F. sono: La Variorum Edition, in 12 voll., diretta da A.B. Bullen, 1904 e seg., e l'edizione nella collezione Cambridge English Classics, in 10 voll. a cura di A. R. Waller, 1905 e seg.

Bibl.: A bibliography of B. and F. by A. C. Potter, Cambridge Mass. 1890. Oltre alla larga trattazione del Macaulay nel VI volume della Cambridge History of English Literature, si veda K. E. Chambers, The Elisabethan Stage (vol. III), Londra 1923, e anche C. M. Gayley: Francis Beaumont, with some account of his association with John Fletcher, Londra 1914; H. C. Oliphant, The Plays of B. and F., Londra 1928.

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